L’appuntamento della Leopolda n. 12, il periodico raduno alla ex stazione fiorentina organizzato da Matteo Renzi, oggi leader di Italia Viva, cade in un momento della politica italiana che – da un lato – pare aver diradato le incertezze sui propositi di alcuni partiti, ma – dall’altro – conferma quanto la mancata soluzione della “questione liberale” in entrambi gli schieramenti in campo, di sinistra e di destra, renda assai problematico immaginare soluzioni o rimedi allo stato di crisi in cui da troppo tempo si trova l’Italia… di Luigi O. Rintallo
Consumati i due riti giornalistici del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica e della conferenza stampa del Presidente del Consiglio, si possono fare alcune considerazioni tanto sullo stato del confronto politico-istituzionale, quanto su quello della nostra informazione… di Luigi O. Rintallo
La ministra per le Riforme istituzionali, Maria Elisabetta Casellati, è intervenuta al convegno sulla “Semplificazione normativa tra presente e futuro” ed ha avuto modo di dichiarare che la riforma del premierato, presentata al Consiglio dei ministri, “è la madre di tutte le riforme”. Non ci si può aspettare niente di diverso dalla titolare del dicastero preposto appunto ad ammodernare le nostre istituzioni, ma sorge più di un dubbio che il testo ora all’esame del Parlamento possa davvero perseguire i due obiettivi che la stessa Casellati indica nella sua dichiarazione: stabilità dei governi ed elezione diretta… di Luigi O. Rintallo
Rispetto all’immobilismo che bloccò il Legislatore per oltre un ventennio, dalle prime esortazioni ad ammodernare la Costituzione del messaggio del presidente Leone (1975) e del pronunciamento in favore di una “grande riforma” (1978) del segretario socialista Craxi, non si può certo dire che negli ultimi vent’anni i Parlamenti siano stati inerti o improduttivi di riforme costituzionali. In pratica, dagli esordi del 2000 a oggi, non vi è stata legislatura che non abbia partorito il suo disegno di legge che modificava in modo significativo il testo approvato dall’Assemblea costituente nel 1948… di Luigi O. Rintallo
A dispetto di tanta apologetica, la Costituzione italiana fin dalla sua emanazione nel 1948 presentava due limiti di fondo. Il primo era nell’ambiguità – nient’affatto felice, come taluno può credere – del modello istituzionale, scaturito dai compromessi di un’Assemblea dove prevalevano forze sostanzialmente estranee alla democrazia liberale; il secondo riguardava, invece, la sua intelaiatura complessiva degli organi istituzionali e delle norme, concepita allo scopo di preservare l’intangibilità di assetti di potere pregiudizialmente ostili all’ampliamento della partecipazione… di Luigi O. Rintallo
- Crisi di rappresentanza, di partecipazione, di governabilità: per Giuliano Amato nulla deve cambiare di Luigi O. Rintrallo
Dopo la nomina alla guida della Commissione sull’Intelligenza Artificiale, a Giuliano Amato è stata subito offerta da Marco Damilano la tribuna della rubrica su Rai3 del “Cavallo e la Torre” per esprimere opinioni e giudizi sul disegno di legge di riforma costituzionale che sarà presentato al Consiglio dei ministri di venerdì 3 novembre. L’intervista, in onda il 31 ottobre, dà lo spunto per riflettere ancora una volta sulle storture del nostro sistema di informazione, il cui esito è incanalare ogni confronto sulla riforma costituzionale in discussione su percorsi precostituiti e pregiudizievoli, di fatto impedendone la comprensione e il corretto giudizio che ne dovrebbe conseguire… di Luigi O. Rintallo
Com’è stato possibile che le piazze abbiano accolto cortei di giovani liceali inneggianti ai terroristi di Hamas, responsabili dei massacri in Israele di sabato 7 ottobre? È una domanda che la politica italiana dovrebbe porsi, chiedendosi al contempo quando ha cominciato a manifestarsi una tale devastazione della logica e cosa l’abbia davvero determinata… Ne individuava i tratti essenziali il direttore di «Quaderni Radicali» e «Agenzia Radicale» Giuseppe Rippa in Alle frontiere della libertà, il libro-intervista edito da Rubbettino nel febbraio 2015… di Luigi O. Rintallo
Quasi sempre, racconti e romanzi affiancano al prodotto della fantasia degli autori alcuni elementi riconducibili a dati reali. Lo stesso può dirsi per le “narrazioni” (o story telling, come si dice oggi) che animano le nostre cronache politiche. Le due, che in queste ore vanno confrontandosi sui media italiani, hanno per argomento l’eventualità che il governo in carica dopo il voto del 2022 possa venir sostituito da un esecutivo guidato da tecnici e propongono opposte letture al riguardo… di Luigi O. Rintallo
All’indomani della morte del presidente emerito Giorgio Napolitano, non pare che fra i tanti commenti – di estimatori e detrattori – ve ne sia qualcuno che abbia ricordato un suo intervento all’Accademia dei Lincei del 12 dicembre 2014. Pronunciato durante il suo secondo mandato presidenziale e poco prima che cessasse il suo impegno nelle istituzioni, forse proprio per questo in quell’occasione Napolitano usò toni inusuali per lui, portato a misurare con accortezza (sino al limite della “dissimulazione onesta”) l’espressione del suo pensiero. Nel discorso riservava un passaggio significativo agli effetti dell’anti-politica e al ruolo dei media italiani. Napolitano fu esplicito nell’attribuire all’anti-politica “un’azione cui non si sono sottratti infiniti canali di comunicazione, a cominciare da giornali tradizionalmente paludati, opinion maker lanciati senza scrupoli a cavalcare l’onda, per impetuosa e fangosa che si stesse facendo…”… di Luigi O.Rintallo
Con l’articolo pubblicato su «La Stampa» del 7 settembre, il prof. Enzo Cheli ha – per certi versi – fissato le coordinate che delimiteranno prossimamente l’area del confronto sulla riforma costituzionale. Le obiezioni mosse dall’illustre costituzionalista all’introduzione di una forma di “premierato” nel nostro ordinamento, così come proposto da un disegno di legge presentato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi e caldeggiato anche dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sono state molto severe. Tanto da arrivare a definire come “potenzialmente… eversiva” la soluzione indicata, alla quale si appresterebbero a lavorare le commissioni parlamentari con l’intento di realizzare finalmente quella riforma delle istituzioni di cui si parla a vuoto da quasi cinquant’anni, se consideriamo che nel 1978 fu l’allora neo-segretario del PSI Bettino Craxi a sostenere la necessità di una “grande riforma”… di Luigi O. Rintallo