Presentato in anteprima al Sundance Film Festival e poi anche alla Berlinale, Passages, di Ira Sachs, racconta una storia di un triangolo amoroso ambientata nella Parigi contemporanea… di Giovanna D’Arbitrio
La visita del presidente cinese Xi-Jinping a Mosca, nel pieno della guerra di aggressione della Russia all’Ucraina, si presta a numerose interpretazioni. Francesco Sisci, senior researcher presso l’Istituto di studi europei nell’Università del popolo della Cina profondo conoscitore dei caratteri politico culturali cinesi, in una intervista a START magazine sottolinea come non bisogna fidarsi delle apparenze… Lo scenografico abbraccio tra Putin e Xi non rivela però il rafforzarsi dei rapporti russo-cinesi… Proprio partendo da questi spunti Francesco Sisci conversa con Giuseppe Rippa sul ventaglio di tutte le conseguenze che questa drammatica situazione può comportare per Mosca ma anche per Pechino, che non sembra volersi far trascinare in un possibile baratro che comprometterebbe la sua esigenza di non rompere con l’Occidente tutto, gli Stati Uniti, L’Europa, l’Inghilterra, il Giappone che sono il necessario sbocco del suo grande surplus commerciale…
- Xi da Putin: dubbi cinesi sulla strategia russa. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)
All’Enoteca Letteraria (via San Giovanni in Laterano, 81 Roma) martedì 1 novembre alle 17.30, Franco Piol dialoga con Giovanni Lauricella sul suo libro “Storie dell’altrove” (Scatole Parlanti Edizioni), con letture di Duska Bisconti.
La questione giustizia segna una delle tappe più acute di quella che storici, analisti politici hanno definito la china discendente che l’Italia ha imboccato e dalla quale è sempre difficile risalire. La contro-produttività del sistema giustizia è una tremenda e indiscutibile realtà che, nel nostro Paese, è divenuta un elemento di freno e di disorientamento nel processo di sviluppo civile della società, concausa della crisi economica, che pandemia e aggressione russa in Ucraina hanno accentuato e reso più acuta… Perché Si ai referendum il 12 giugno per cambiare rotta all’immobilismo complice e deleterio. Ne parla Luigi Compagna già ordinario di Storia delle dottrine politiche e ex senatore…
- Giustizia: crisi profonda. Perché Si ai referendum. Conversazione con Luigi Compagna (Agenzia Radicale Video)
Debutterà il 28 settembre in prima nazionale che inaugura la nuova stagione al Teatro Stabile di Catania lo spettacolo Donne in Guerra, diretto da Laura Sicignano (anche autrice a 4 mani con Alessandra Vannucci) che ne propone il riallestimento dopo i premi ottenuti in Italia e all’estero (menzione al Premio Ubu, Premio Fersen 2015 per la regia, Premio internazionale Les Eurotopiques 2014).
Ak2eru si esprime con una pittura scrupolosa in tutti i suoi aspetti, si rivela molto attento financo nella resa del colore ottenuta con tecniche disparate e difficili, ‘pittura monosemica’ (dal greco mónos=uno solo” e sèma =“segno”), in riferimento al ‘segno unico’ sul quale essa si fonda: il segmento di una porzione d’infinito, un archetipo, che riverbera e satura l’intera superficie. Sorprende il tipo di rilevanza cromatica nei vari temi affrontati, sono brani di rilevante accortezza cromatica con materiali inusuali che richiedono, per chi li vede, un accostamento all’analisi del colore tutta particolare. di Giovanni Lauricella
Contrariamente a quanto insistentemente vorrebbe far credere certa informazione, l’accelerazione impressa da Renzi a fine 2020 è servita a rendere più chiari i contorni di una crisi politica che data almeno dall’estate. A nostro avviso, anzi, i termini del problema sono andati definendosi fin dagli Stati generali a Villa Pamphili di giugno attorno al cosiddetto Piano Colao. Nei modi in cui la presidenza del Consiglio ha in sostanza “sterilizzato” il piano di rilancio che il comitato presieduto dal manager Vodafone aveva cominciato, è apparso evidente come Palazzo Chigi aveva intenzione di gestire in modo esclusivo (e arbitrario) la distribuzione e l’impiego delle risorse economiche. di Luigi O. Rintallo
L’attuale momento di pandemia è decisamente grave e impone a ogni cittadino il dovere di collaborare costruttivamente alla gestione dell’emergenza. Non è, dunque, in alcun modo nostra intenzione minare la credibilità di alcuna delle pubbliche autorità impegnate nei loro compiti né sottovalutare l’oggettiva difficoltà di esercitare questi ultimi in maniera adeguata.
- Il cosiddetto processo da remoto è un non-processo di Massimiliano Siddi
Venerdì 30 agosto, al Lido Gradinoro di Tarquinia, si è svolta la presentazione del n. 116 di «Quaderni Radicali». È stata un’occasione per riferirsi anche alla crisi politica in atto, che conferma gran parte delle analisi riportate nel fascicolo. Con il direttore Giuseppe Rippa, hanno partecipato al dibattito l’avvocato Fabio Viglione – promotore di questo appuntamento estivo –, il redattore di Radio Radicale Enrico Rufi e Luigi Oreste Rintallo, dal 1991 collaboratore della rivista...
- Crisi politico-istituzionale: riflessioni a Tarquinia parlando del n.116 di Quaderni Radicali (Audio video Quaderni Radicali TV)
C’è una figura del luminoso saggio di Lacan, Del barocco, del maggio ’73, che mi è tornata imperiosa alla mente quando stamattina all’improvviso ho saputo - come una deflagrazione - che Rubina Giorgi era morta. Una figura, quella evocata dal saggio che ho citato, di separatezza e dispersione, in cui Lacan parla “dell’inerzia del linguaggio, cioè dell’idea della catena, in altri termini dei pezzetti di spago, pezzetti di spago che formano dei cerchi, i quali, non si sa troppo bene come, si congiungono gli uni con gli altri”. Una vita di ossessiva lucente scrittura quella di Rubina, che ho conosciuto tantissimi anni fa, quando insegnava Filosofia del linguaggio, e diventammo così subitamente amici. Nel 1999, poi, scrissi sedici versi per lei, che pubblicai l’anno dopo nel mio Il sonno e le vigilie, edizioni Sottotraccia, e con essi termino altri sedici versi appena scritti, oggi, ancora per lei, nell’ombra della frammentazione che il linguaggio e la morte, già nelle parole di Lacan, evocano. (... segui>>)
Da oltre un decennio non si contano le proteste e le critiche rivolte dall’opinione pubblica italiana al governo degli Stati Uniti per la prigione di Guantanamo. Cioè per la detenzione in quella base americana nell’isola di Cuba di qualche centinaio (attualmente credo solo qualche decina) di persone di varie nazionalità gravemente sospettate di appartenere a formazioni terroristiche islamiche: detenzione tuttavia senza processo, e quindi a tutti gli effetti illegale secondo le buone regole dello Stato di diritto. di Ernesto Galli della Loggia (da corriere.it)