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29/03/24

Mastrapasqua, il nuovo “mostro” all'italiana


Categoria: CRONACA
Pubblicato Mercoledì, 29 Gennaio 2014 19:00
  • Antonio Marulo

Pare proprio sia suonata la campana dell’ultimo giro anche per un altro potente-intoccabile fino all’altro ieri del sistema-Italia. Il suo nome è di quelli curiosi che non si dimenticano: Mastrapasqua Antonio, presidente dell’Inps dal 2008, finito in disgrazia per un’inchiesta su presunte cartelle cliniche truccate e fatture gonfiate all’Ospedale israelitico di Roma, dove lo stesso ricopre la carica di direttore generale. 

 

Come ormai è regola in Italia, l’indagato è così già colpevole e ciò che fino a qualche tempo fa passava inosservato nell’indifferenza generale diventa meritevole di attenzione. Si rispolverano pertanto inchieste giornalistiche, in passato puntualmente ignorate, si richiamano interrogazioni parlamentari che non ottennero risposta, si scandagliano carriera e curriculum, giungendo così alla conclusione che l’uomo in questione è un “collezionista di poltrone” in conflitto d’interessi, che ieri nessuno vedeva e che oggi appaiono miracolosamente lampanti.

 

Per completare l’opera di demolizione del personaggio, immancabile è in questi casi la figura perfida della  First Lady di turno: donna in carriera e senza scrupoli, anch’ella colpevole accumulatrice di cariche, malgrado la legge e il tipo di professione non pare lo impediscano.

 

In questi casi si dice sia una questione di buongusto e di opportunità. E opportunità vuole che il presidente dell’Inps si dimetta. Lo si chiede a gran voce. Il diretto interessato per ora resiste inamovibile. “Non sono un mostro”, ha detto. Ma la macchina mediatica è ormai partita. I tratti tipici dell’ineffabile “criminale” sono stati già dipinti. Non si attenderanno gli esiti dell’inchiesta della magistratura. Del resto, quella è già una questione secondaria. Ciò che importa è che Mastrapasqua lasci la poltrona all’Inps, ritenuta solo oggi chiaramente incompatibile con altri ruoli ricoperti, in testa quello nella più odiata dagli italiani, Equitalia. L’ora della ricreazione è finita. Avanti il prossimo.

 

 



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