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26/04/24

Una storia senza nome di Roberto Andò. Un thriller ispirato ad un fatto di cronaca


Categoria: CINEMA
Pubblicato Mercoledì, 26 Settembre 2018 16:05

Una storia senza nome, di Roberto Andò, presentato fuori concorso alla Mostra cinematografica di Venezia 2018, è ispirato a un fatto di cronaca realmente avvenuto: il misterioso furto del quadro di Caravaggio “Natività con i santi Lorenzo e Francesco”.

 

Il film inizia con la storia di Valeria Tramonti (Micaela Ramazzotti), timida segretaria del produttore cinematografico Vitelli (Antonio Catania), molto legata alla madre (Laura Morante), innamorata dello sceneggiatore Pes (A. Gassman) in crisi creativa, per il quale Valeria in segreto scrive i soggetti di cui egli si prende tutto il merito.

 

Un giorno Valeria viene contattata dall’anziano e misterioso Rak (Renato Carpentieri) che le offre un soggetto per un film, da intitolare eventualmente “Una storia senza nome”, sul furto della Natività del Caravaggio, trafugata dalla mafia nel 1969.

 

Diego Spadafora (GaetanoBruno), tra i finanziatori della pellicola, affiliato a Cosa nostra, viene contattato dalla mafia che non vuole attirare l’attenzione sul furto. Valeria, intanto, elabora la trama e la consegna a Pes che ottiene il consenso della casa di produzione per trarne un film.

 

A questo punto tutto si complica con l’intervento di mafiosi conniventi con politici, in trattative segrete per il quadro. Approfittando della scena del furto, infatti, la mafia sostituisce la copia realizzata per il film con l'originale e organizza una compravendita con lo Stato per ottenere modifiche sulle pene previste dall'articolo 41 bis.

 

Il racconto si trasforma in un vero e proprio thriller con colpi di scena e suspense, anche se presentati con validi tocchi di humour e ironia, grazie alla sceneggiatura di Roberto Andò, Angelo Pasquini e Giacomo Bendotti. Notevoli senz’altro gli interpreti (in particolare Micaela Ramazzotti e Renato Carpentieri), la fotografia di Maurizio Calvesi, le musiche Marco Betta.

 

Molta amarezza comunque generano le connessioni tra mafia e politica: il dipinto diventa il simbolo di un Paese in cui la criminalità organizzata non è stata mai debellata, né arginata perfino quando i suoi traffici investono un prezioso patrimonio artistico che dovrebbe essere difeso e tutelato.

 

Roberto Andò, scrittore, sceneggiatore, regista teatrale e cineasta, alterna la sua attività cinematografica a regie di importanti opere teatrali. Tra i suoi film ricordiamo Sotto falso nome, Viaggio segreto, Viva la libertà (tratto dal suo romanzo Il trono vuoto),Le Confessioni.

 

Ecco un video con scene del film e commenti di attori e regista.

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 



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