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29/03/24

Gaetano Pesce al MAXXI di Roma


Categoria: MOSTRE
Pubblicato Sabato, 28 Giugno 2014 10:49
  • Giovanni Lauricella

All'entrata del comparto architettura del MAXXI troverete una grande lampada da lettura che altro non è che quella che comunemente si trovava sui comodini o sulle modeste scrivanie, fatta da due bracci snodati su una base tonda con il faretto a tronco di ogiva che si puntava dove si desiderava illuminare; questa piccola lampada, così come la conoscevamo, la si trova realizzata in una scala talmente grande che ti fa sentire piccolissimo, come un lillipuziano nel mondo dei grandi.

 

Prima ancora di entrare, nello spiazzale antistante il museo,  ci accoglie la versione gigante di Up 5&6 , la poltrona/icona nota anche come Donna e anche Mamma a forma di donna seduta. Scultura creata dall’artista nel 1969 per denunciare le problematiche legate alla condizione femminile.

 

Si, Gaetano Pesce è un gran provocatore, un polemico ed eclettico architetto artista. La mostra si sviluppa in un percorso (sette percorsi da come sostengono i curatori) fatto di numerosi pezzi di design, sculture, installazioni, disegni artistici o di progetti architettonici (di opere realizzate e non) in un itinerario veramente caotico. Se giri intorno alle sculture o alle opere di design (normalmente non si fa così per vederle?) non capisci più per dove proseguire e sei costretto a ripassare da dove venivi per riprendere un percorso che dopo un po' è totalmente incomprensibile.

 

Se poi si aggiunge che sono opere maestose l'una addossata all'altra in uno spazio angusto, ti sorge il dubbio se esista  un allestimento alla mostra. Il tutto sarà chiaro ai curatori ma, per chi capita nello spazio così combinato, l'impatto è di stare in un magazzino dove vengono stivate le opere o in una soffitta dove si ammassano arredi ingombranti, tale è la caotica disposizione delle opere. Se si aggiunge poi che Gaetano Pesce si caratterizza come autore concettuale il panico è d'obbligo.

 

Assimilare il legame tra gli svariati contenuti  anche di spessore socio-politico (il corpo e l’aspetto performativo o  il discorso sulla condizione femminile nel mondo, il rapporto tra costruito e natura, la nuova concezione abitativa, ecc.) con le varie raffigurazioni scultoree e pittoriche dove imperano colori puri e aggressivi, diventa un rebus anche se sono numerose le didascalie che l’artista ha messo per correlare l’opera.

 

Numerose sono le sedie, le poltrone e i divani e anche due  tavoli eseguiti con resine epossidiche poliuretano e gomme siliconiche dai colori vivacissimi, nonché i cuori, di cui, quello in fondo nella sua nicchia-igloo,intitolata Cuore di ghiaccio, è protagonista dell'installazione più suggestiva.

 

La mostra, in verità, celebra un architetto designer ma, esclusi i progetti di edifici, la differenza con un'artista che fa solo pittura e scultura non si vede affatto. Un fenomeno, questo, che deve far riflettere sulla proprietà dei linguaggi espressivi.

 

Una cosa curiosa è che alla GNAM si svolge in questi giorno la mostra di un altro architetto designer, Marcello Morandini, che si esprime con diversi quadri e sculture: un “doppione concettuale” di due istituzioni museali; due artisti altrettanto doppioni che paiono questa volta voler competere sullo stesso contenuto. Forse vorranno sapere chi è meglio dei due artisti architetti  con una votazione a punteggio?

 

Gaetano Pesce

MAXXI

Dal 26 giugno al 5 ottobre 2014

curatrice Domitilla Dardi

 

 



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