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18/04/24

Carcere e riforma penitenziaria: il coraggio per fare scelte impopolari


Categoria: DIRITTI E LIBERTA'
Pubblicato Giovedì, 03 Maggio 2018 15:31

La fase è di stallo, si “galleggia nel vuoto”, in attesa di capire se davvero ci sono concrete possibilità di portare a casa la parte della riforma carceraria giunta quasi al traguardo del tortuoso iter. Va ribadito che con essa si fa un passo avanti, pur restando “un pallido intervento per arrivare poi ad avere un sistema penitenziario civile”.

 

Manca tuttora "il coraggio di fare le scelte impopolari ma necessarie", vincendo la forza del vento populista e anti-garantista che soffia forte nel Paese.

 

Oggi siamo a un punto in cui si è incassato la buona parola del Presidente Roberto Fico, che ha invitato la Camera a inserire il provvedimento tra quelli in discussione nelle commissioni speciali istituite dopo l'insediamento del nuovo Parlamento. Contemporaneamente, il Ministro di Giustizia Orlando si è detto pronto a procedere con il via libera in Consiglio dei ministri, anche in assenza del parere - non vincolante – della commissione.

 

Tuttavia, e viste le disillusioni passate, non c'è da fidarsi. Come sottolineato da Rita Bernardini, “è in gioco la tenuta democratica”. A dimostrarlo c'è appunto la questione carceri e l'epopea del disegno di legge delega, che sono “la manifestazione concreta del degrado istituzionale che stiamo vivendo”.

 

Proprio per questo continuano le mobilitazioni di chi si batte da anni per la riforma del sistema. Meritoria in tal senso, l'azione dell'Unione delle Camere Penali Italiane che - nell'ambito dell'astensione indetta nei giorni 2 e 3 maggio - ha organizzato una “Manifestazione nazionale per ripristinare la legalità nelle carceri”.

 

Alla residenza di Ripetta a Roma – in collaborazione con i compagni di strada del Partito radicale e dell'associazione Antigone - si è colta così l'occasione per ribadire alcuni concetti cardine, che purtroppo il grosso dell'opinione pubblica ignora, a causa dell'assenza di un dibattito serio e vero in proposito.

 

Prevalgono - grazie a un "sistema informativo culturalmente impreparato a questa battaglia di civiltà" – le prese di posizione di chi non conosce il carcere, perchè non vi ha mai messo piede, come non conosce la realtà dell'esecuzione penale. Passano così le parole d'ordine di “incompetenti in cerca di consensi”, che usano "slogan di facile presa".

 

Per contro, in un clima di campagna elettorale perenne, con un nuovo Parlamento tutt'altro che ben predisposto, chi ha a cuore la civiltà e lo stato di diritto in Italia rischia più che mai di predicare nel deserto. (red.)

 

- “Manifestazione nazionale per ripristinare la legalità nelle carceri” - VIDEO (da radioradicale.it)

 

 



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