Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

29/03/24

Carcere, il modello giapponese


Categoria: RASSEGNA WEB
Pubblicato Domenica, 24 Febbraio 2013 16:32

Il Giappone è uno dei paesi del mondo industrializzato con la più bassa percentuale di carcerati sul totale della popolazione: 55 ogni 100 mila abitanti. Soltanto l’Islanda, con 49, riesce a fare meglio. Non solo: in Giappone il tasso di recidiva, cioè di quanti incarcerati tornano a commettere reati una volta scontata la loro pena, è, anche se in crescita, tra i più bassi al mondo: poco sotto il 40% (il livello di Svizzera e Svezia) contro, ad esempio, il 67% degli Stati Uniti e il 50% del Regno Unito.

 

Dalla Seconda Guerra Mondiale non c’è mai stata una rivolta in un carcere. Le evasioni sono rarissime, lo spaccio di droga e il contrabbando all’interno delle carceri sono quasi inesistenti. Non solo non ci sono rivolte, ma si ricordano pochissimi casi di violenza di qualsiasi tipo nei confronti di un agente carcerario.

 

Eppure il rapporto detenuti agenti è di 1 a 4, la metà di quello del Regno Unito (in Italia è ancora più basso: circa un agente ogni 1,5 detenuti). Davanti a dati del genere viene subito da pensare che il sistema carcerario giapponese abbia qualcosa che vale la pena di imitare...

 

prosegui la lettura su ilpost.it



Nuova Agenzia Radicale - Supplemento telematico quotidiano di Quaderni Radicali
Direttore Giuseppe Rippa, Redattore Capo Antonio Marulo, Webmaster: Roberto Granese
Iscr. e reg. Tribunale di Napoli n. 5208 del 13/4/2001 Responsabile secondo le vigenti norme sulla stampa: Danilo Borsò