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21/05/24 ore

POLITICA

Vittorio Sgarbi: 5 SI ai referendum sulla Giustizia anche grazie agli sproloqui della Litizzetto

“… È inquietante se non immorale che la televisione pubblica non abbia fornito come comunicazione altro che una paradossale situazione invertita… l’intervento della Luciana Litizzetto che parlando contro i referendum (prima dicendo che andava al mare, poi che andava a votare per il no… per riequilibrare) ha fornito una rappresentazione arrogante e inaccettabile di presa di posizione unilaterale. Senza nessuno che poteva contrastarla in una trasmissione molto ascoltata…” - dice Vittorio Sgarbi conversando con Giuseppe Rippa.

 

- Vittorio Sgarbi: 5 SI ai referendum Giustizia anche grazie agli sproloqui della Litizzetto (Agenzia Radicale Video)

Giustizia. I calcoli mediocri di chi boicotta i referendum lasciano senza prospettive

Il 1° giugno, nella conferenza stampa del Comitato promotore i referendum sulla giustizia, presso la sede del Partito Radicale di Torre Argentina a Roma, è stata denunciata la censura operata dai media sulla campagna referendaria. Marco Beltrandi ne ha fornito anche un dato quantitativo: nella settimana dal 15 al 21 maggio, i tg hanno dedicato solo lo 0,3% del loro spazio ai referendum. Dal 7 aprile, data ufficiale dell’apertura della campagna, per intere settimane vi è stato un vuoto totale di informazione: le rilevazioni dei sondaggisti segnalano, infatti, che quasi due terzi degli elettori nemmeno sa che il 12 giugno tutti i cittadini sono chiamati a votare i referendum sulla giustizia… di Luigi O. Rintallo

Referendum: per salvare la magistratura da se stessa. Conversazione di Otello Lupacchini con Giuseppe Rippa

I referendum sulla Giustizia, che si voteranno il 12 giugno e il cui rilevante, costituzionale appuntamento, è stato sottratto alla conoscenza della quasi totalità dei cittadini grazie a una scientifica disinformazione dai caratteri antidemocratici e di regime, mirano in primo luogo a restituire alla magistratura, pilastro delle garanzie democratiche, il suo ruolo di ordine super partes di cui lo stato democratico ha assoluto bisogno. La magistratura deve prendere atto della questione morale al suo interno. Quello che si è determinato è un circuito di potere chiuso in se stesso che ha finito per diventare una oligarchia autoreferenziale che sta corrodendo il suo insostituibile ruolo e la stessa praticabilità democratica del Paese. L’ex procuratore generale emerito Otello Lupacchini analizza, conversando con il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa, la parabola storica della magistratura negli ultimi decenni…

Referendum: i più deboli pagano l’inefficienza della Giustizia. Conversazione con l’avv. Angela Furlan

Chi paga il prezzo più alto all’inefficienza della Giustizia, alla sua evidente contro-produttività? Sono  i soggetti più deboli. La conferma più clamorosa è che proprio coloro che sono svantaggiati, quasi sempre indigenti, neanche avviano a loro difesa una vicenda processuale che non sono in grado di permettersi per i tempi eterni e i costi in cui si perderebbe la loro domanda di giustizia e legalità.

 

- Referendum: i più deboli pagano l’inefficienza della Giustizia. Conversazione con l’avv. Angela Furlan (Agenzia Radicale Video)

Referendum Giustizia: per Massimo Giannini sono una disastrosa miccia…!

Non era facile, usando poco meno di venti parole, dimostrare come il giornalismo italiano non sia molto diverso da quello di un secolo fa, uso ad accucciarsi ai piedi del regime com’era al tempo di Ojetti Ugo appellato da Maccari “sor Ugo senza sugo”. E non era nemmeno facile condensare in due righe la sua repulsione verso la partecipazione del popolo alla democrazia, considerata evidentemente un fastidioso accidente da scongiurare per lasciar campo libero a immaginarie élites di ottimati… Ebbene ci è riuscito Massimo Giannini nel suo editoriale de «La Stampa»… di Luigi O. Rintallo

Giustizia: per la Rai sono referendum del 2020!!!

É vero, un refuso può capitare a tutti e senza nessuna intenzione malevola. Resta però un fatto che descrive una predisposizione. L’ente pubblico televisivo, la Rai, (seguito a ruota dalle reti Tv private) ha decretato il suo ostracismo ai referendum sulla giustizia, in linea con il suo modello di comunicazione che si propone da sempre quello di formare e di non informare sulle diverse opinioni. Sulla scadenza del 12 giugno è necessario che i cittadini non sappiano nulla, anzi, che sappiano in modo confuso, senza dibattiti, con gelida e scheletrica rappresentazione. Il regime (quello formatosi con la partitocrazia e oggi grumo di corporazioni di potere senza neanche più il sia pur oppressivo sistema dei partiti che erano tutt’altro che l’associazionismo politico descritto dalla Costituzione)... di Giuseppe Rippa