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05/12/25

Le menzogne ideologiche distruggono lo spirito critico. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa


Categoria: EDITORIALI E COMMENTI
Pubblicato Sabato, 27 Settembre 2025 13:39

Nel suo discorso-manifesto (al Forum Valdai il 21 ottobre 2021), Putin elencò punto per punto le idee dell’Occidente che sfidava. Agenzia Radicale, con una prefazione di commento di Anna Mahjar-Barducci dal sito del Memri, pubblicòil 14 Gennaio 2022 il testo completo di quell’intervento. In un certo senso, nel suo discorso, Putin cerca di delineare quella che il filosofo antiliberale russo Alexander Dugin chiama la "quarta teoria politica”…

 

“Lo stesso liberalismo è diventato sempre più decadente - diceva Putin prima della sua aggressione definita eufemisticamente ‘un'operazione speciale’ in territorio ucraino per ‘smilitarizzare il Paese' e ‘proteggere il Donbass’… 

 

"Il liberalismo di oggi è così marcio dentro che è abbastanza facile buttarlo via ora, perché esso stesso ha riconosciuto che progresso, libertà e sviluppo sono finzioni assolute. Il liberalismo ha riconosciuto che si tratta di una specie di approccio totalitario particolare. Dietro tutte queste idee di liberazione, libertà, uguaglianza, individualismo, ecc., non vi è altro che la volontà di potenza” -  spiega Dugin - …

 

"Dove sono i fondamenti umanitari del pensiero politico occidentale? ... Quali sono i limiti etici generali nel mondo in cui il potenziale della scienza e delle macchine sta diventando quasi illimitato? ... 

 

La lotta per l'uguaglianza e contro la discriminazione si è trasformata in un dogmatismo aggressivo al limite dell'assurdo, quando le opere dei grandi autori del passato – come Shakespeare – non vengono più insegnate nelle scuole o nelle università, perché si crede alle loro idee essere arretrati. I classici sono dichiarati arretrati e ignorano l'importanza del genere o della razza…”.

 

Può apparire un paradosso ma è proprio l’antiliberale Dugin che, quasi sbeffeggiandoci,  illustra dove si è intrappolata la cultura “occidentale” nel momento in cui, con il suo estremismo ideologico, ha trascinato la sua cultura, che potremmo chiamare liberale, umanistico-cristiana, etico-morale, in questo contenitore sempre più dilatato che è quel che serve perché va per la maggiore… 

 

In questo senso è stato ed è gioco semplice e terribile per le visioni autoritarie, totalirarie, prive di spirito critico,penetrare negli indeboliti nostri meccanismi e sfiduciarli con esiti che potrebbero essere drammatici. Ideologico e demolitore di quella ricca dinamica che la democrazia liberale, lo Stato di dritto aveva fatto diventare. 

 

Informazione, mondo accademico e intellettuale si sono trasformati nell’avamposto di un essiccato cerchio del pensiero che è divenuto sempre più ristretto, finendo per demonizzare un ordine morale che ci aveva fatto diventare grandi, non perfetti sicuramente ma con gli strumenti necessari per sottrarci a quel mascheramento della realtà ideologico che corrode e distrugge. 

 

È come se fossimo preda di un modello neo-medioevale, una prospettiva nostalgica di sistemi imperiali che nel delirio ideologico detta l’agenda politica e culturale che dovremmo perseguire. Una tentazione autolesionista che persegue una visione sacerdotale a modello ayatollah che invece che superare le contraddizioni finisce per infilarci in una realtà tutt’altro che migliore.

 

Con Francesco Sisci, sinologo, giornalista, analista politico, nella conversazione per Agenzia Radicale Video, Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali discute delle menzogne ideologiche e della distruzione dello spirito critico… 

 

- Le menzogne ideologiche distruggono lo spirito critico. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

(Agenzia Radicale Video)

 

 



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