
A questo punto si rischia davvero di sparare sulla croce rossa, se non fosse che bisognerebbe impedirle di sferrare all'illustre ferito il colpo di grazia. La Giunta Raggi continua infatti a dare un'imbarazzante prova di sé. Tra un emergenza rifiuti e l'altra, per ora arginate – racconta 'La Stampa' - con i metodi ancien régime del “re della monnezza”, nel bel mezzo di una crisi idrica annunciata da mesi di siccità, gli sviluppi del fallimento di fatto dell'Atac testimoniano e costituiscono la summa di un anno e poco più vissuto grillescamente.
Con l'intervista al 'Corriere della Sera' del direttore fuggente gli ultimi dubbi sul modello 5 stelle sono così fugati. Gli strascichi bizzari del licenziamento di un dimissionario fanno invece da contorno ilare all'ennesimo spettacolo tragicomico.
Ora ci si chiede chi altro - ritenuto capace e dotato di n po' di senno - sarà così incoscente da lasciarsi trascinare nel tritacarne pentastellato. Bruno Rota e quelli come lui rinunciano o lasciano alla prima occasione, perché hanno una storia e una reputazione da difendere. Resta chi ne è privo, magari twittando ai romani un patetico “stateci vicino”.