
Dopo 48 ore di sciopero della fame e della sete, mentre Marco Pannella e Giorgio Pagano proseguono lo sciopero della sete giunto al terzo giorno, gli altri partecipanti all’iniziativa nonviolenta passano allo sciopero della fame chiedendo ai cittadini che credono ancora nella democrazia, nello stato di diritto, nella “giustizia giusta” di unirsi al digiuno di dialogo rivolto ai rappresentanti delle massime istituzioni italiane – a partire dal Presidente della Repubblica - e ai mezzi di informazione affinché sia garantito agli italiani il diritto costituzionale alla conoscenza fin qui negata sui temi connessi alla giustizia e alla carceri.
Sebbene l’Autorità abbia ripetutamente ordinato alla Rai - da ultimo nell’agosto 2012 – di assicurare l’approfondimento su temi definiti di “rilevante interesse politico e sociale”, sino ad oggi agli italiani è stato impedito di conoscere le ragioni e le soluzioni di quella condizione criminale che fa della Repubblica un sorvegliato speciale in Europa per la sistematica violazione dei diritti umani.