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20/11/24 ore

Cannes 2017. Vivacità delle polemiche: ecco la questione morale



di Vincenzo Basile

 

Cannes e polemiche, per i due film in concorso prodotti daNetflix (Okja di Bong Joon Ho e The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach) che non saranno distribuiti nei cinema, come ampiamente annunciato dai produttori.

 

A sollevarle, com’era legittimo, sono stati Pedro Almodovar, presidente della giuria della Selezione Ufficiale (composta inoltre da Paolo Sorrentino, Jessica Chastain, Will Smith, Gabriel Yared, Park Chan Wook, Maren Ade, Fang Bingbing e Agnès Jaoui)e Thierry Frémaux, delegato generale del Festival più importante del pianeta.

 

Il primo è stato più che esplicito: “Le nuove forme digitali non devono sostituirsi a quelle già esistenti, come vedere un film al cinema. L’unica soluzione possibile è quella che le nuove piattaforme rispettino le regole fissate. Per me sarebbe un paradosso che il film che vince la Palma d’oro o qualsiasi altro premio di questo festival di Cannes non venga poi distribuito e visto in sala. Credo fermamente che la prima volta che si vede un film sia importante per qualsiasi spettatore che la dimensione dello schermo non debba essere più piccola della sedia o della poltrona in cui lo si vede”.

 

Poi un’anticipazione che suona come la motivazione di una sentenza: “Rispetto il lavoro e le novità che questa tecnologia ha generato, ma finché vivrò combatterò per una cosa che ho paura che le nuove generazioni non conoscano mai, ovvero quella capacità di ipnosi che solo i film visti sul grande schermo sanno generare”.

 

 

In ferma controtendenza si pone Will Smith, che prende le difese di Netflix. Chissà se c’entra il ruolo di super poliziotto che avrà in Bright, il fantatriller in avanzato stato di postproduzione: “I miei figli vanno al cinema due volte a settimana, poi guardano anche i film su Netflix. C’è una linea di divisione precisa tra le due cose. A casa mia Netflix non ha assolutamente nessun effetto negativo sul fatto che i miei figli vedano i film al cinema. Sono due forme diverse di intrattenimento. Anzi Netflix ha aperto molte possibilità per loro di vedere film da tutto il resto del mondo che non avrebbero mai potuto vedere altrimenti. Hanno scoperto tanti artisti underground rimasti nascosti, si è generata una sorta di connettività.”

 

Niente film italiani in concorso per la Palma D’Oro

 

Sergio Castellitto porta Fortunata, tratto dal racconto di Margaret Mazzantini, “colei che scrive i libri e le sceneggiature, ma anche la madre dei miei figli che a casa cucina e fa tutto” e Annarita Zambrano dirige Giuseppe Battiston nei panni dell’ex-terrorista Marco: «Il mio è un film politico, sul senso di colpa, sulla ferita che attraversa due generazioni, sulle visioni inconciliabili che si oppongono. E tutto questo avviene senza dialogo, con violenza».

 

 

Saranno entrambi presenti in Un Certain Regard. Completano la compagine italiana Roberto De Paolis con Cuori puri, Leonardo Di Costanzo con L’Intrusa, Jonas Carpignano con A Ciambra, nella selezione della Quinzaine des Réalisateurs e il nuovo film di Grassadonia e Piazza (quelli di Salvo) con Sicilian Ghost Story che apre la Semaine de la Critique.

 

David Linch presenterà il suo nuovissimo Twin Peaks 3, ilcofanetto Fox composto da 10 Blu-Ray, rimasterizzati in HD, in una varietà tale di lingue da includere anche quella italiana, in Dolby Digital mono.

 

 

Les fantômes d'Ismaël è stato senza dubbio il primo vero evento della giornata di apertura.

Arnaud Desplechin (La vie des Morts) racconta il dramma di tre vite disperate che tra errori e tragedie riescono a intravedere possibili redenzioni. Mathieu Amalric impersona il regista di un inverosimile film di spionaggio, sopraffatto dal ricordo della moglie sparita da oltre vent’anni, Carlotta (Marion Cotillard), sua moglie, dopo una lunga fuga tossica e un secondo matrimonio fallito, ritorna con la speranza di ritrovarsi. Infine Sylvia (Charlotte Gainsbourg) donna sola che, dopo la morte dei genitori, si prende cura della sua sofferenza e di quella di un fratello handicappato.

 

Il film più spesso tra quelli finora proiettati.

 

 


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