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05/01/25 ore

ESTERI

2025: Russia, USA, Cina…quale futuro all’orizzonte? Conversazione con Francesco Sisci di Geppi Rippa

Il 2025 nasce con il caso della giovane giornalista freelance Cecilia Sala che il 19 dicembre 2024 Sala è stata arrestata in albergo a Teheran mentre si trovava in Iran con un visto giornalistico… L’inaccettabile arresto è diventato centrale nei primi giorni del 2025. Agenzia Radicale ha chiesto, come quasi tutti gli italiani, il rilascio di Cecilia Sala immediatamente e incondizionatamente… Il 2025 si apre con uno scenario internazionale dagli sviluppi a dir poco preoccupanti, in un contesto in cui gli equilibri internazionali sono precari e nessun nuovo ordine mondiale sembra profilarsi come punto di equilibrio pacifico… Russia, USA, Cina… Europa, quale futuro all’orizzonte?… Di questo inizio e delle possibili prospettive del 2025 discutono, cercando di delineare una interpretazione che tenga conto della contezza della realtà, Francesco Sisci, giornalista, analista politico, sinologo e Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale nell’audiovideo che segue…

 

- 2025: Russia, USA, Cina…quale futuro all’orizzonte? Conversazione con Francesco Sisci di Geppi Rippa (Agenzia Radicale Video)

Media russo Topwar.ru: la Turchia rafforza la sua influenza a spese della Russia

Il media russo Topwar.ru ha osservato che la caduta del regime di Bashar Al-Assad in Siria rappresenta un colpo al prestigio di Mosca. Ha anche dichiarato: "La Turchia è l'ovvio beneficiario del colpo di stato islamista in Siria; sta sfruttando appieno il fatto che l'influenza della politica estera della Russia è indebolita dal conflitto militare in Ucraina, che consuma molte risorse”. Di seguito è riportato l'articolo di Viktor Biryukov (topwar.ru)

Le intenzioni espansionistiche di Putin. Analisi 1 / L’ascesa di una ‘globalizzazione alternativa’

Quanti sono i filo-putiniani in Italia? Molti di più di quanti una sensibilità democratica dovrebbe comprendere. È vero, una parte significativa del nostro cosiddetto sistema informativo lavora sotto traccia per assicurare, direttamente o indirettamente, alla “propaganda” del dittatore di Mosca una sua presenza stabile nel presunto dibattito politico del Belpaese. Il resto lo fa l’azione incisiva e penetrante di mezzi economici fatti filtrare in forme varie…

Quella che segue è una analisi che il dott. Vladislav Inozemtsev, il consulente speciale del progetto MEMRI Russian Media Studies e fondatore e direttore del Centro per gli studi postindustriali con sede a Mosca che ridefinisce un aspetto della complessa vicenda Putin, Europa, Occidente…

La lotta Cina-Usa designerà il Nuovo Ordine Mondiale: e l’Europa? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

Se le vicende siriane, con la fuga del dittatore assassino Assad e della sua famiglia a Mosca, il drammatico quadro mediorientale con le ripercussioni che riguardano l’Iran, la Turchia, il mondo arabo, e poi  l’aggressione della Russia all’Ucraina, che riflette le inquietanti ambizioni neo-zariste di Vladimir Putin riportando in Europa un conflitto terribile con migliaia di morti e di distruzioni occupano l’agenda geopolitica della nostra realtà, non viene percepita nello scenario globale la realtà asiatica che incombe preoccupantemente e viene poco compresa. È la Cina lo spettro che si staglia sull’orizzonte americano (e del mondo intero ndr). Francesco Sisci sinologo, analista politico, giornalista, in una conversazione Giuseppe Rippa analizza la prospettiva di un nuovo ordine mondiale che vede l’Europa tutta e l’Italia esposti ad una marginalità che pone il fronte asiatico come quello dalle ripercussioni imprevedibili… 

 

- La lotta Cina-Usa designerà il Nuovo Ordine Mondiale: e l’Europa? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

Presidenziali in Romania: radici della crisi. Mihail Dobre, storico, diplomatico, ne parla con Giuseppe Rippa

Con una decisione senza precedenti, la Corte costituzionale romena ha annullato le presidenziali per sospette ingerenze russe a favore del sovranista Călin Georgescu, arrivato primo al primo turno. Tra forti divisioni interne, la Romania si prepara a rivotare in primavera…” - scrive Mihaela Iordache sul sito  balcanicaucaso. In questo contesto, per la prima volta nelle storia, le elezioni presidenziali sono state annullate. Il 6 dicembre la Corte Costituzionale ha annunciato la decisione di annullare “l'intero processo per elezione del presidente romeno” per “garantire la validità e la legalità” del voto… Quella che segue è la conversazione con Mihail Dobre, storico, accademico e diplomatico rumeno con Giuseppe Rippa…

 

- Presidenziali Romania: radici della crisi. Mihail Dobre, storico e diplomatico, ne parla con Giuseppe  Rippa (Agenzia Radicale Video)

Iran: sostenere i gruppi etnici e laici contro il Regime degli Ayatollah è il modo per Stati Uniti e altri di non essere coinvolti in una guerra

La nuova amministrazione Trump dichiara di non volere la guerra. Tuttavia, se l'Iran diventa più aggressivo e arriva al punto di raggiungere una bomba nucleare, come può l'amministrazione Trump perseguire una politica che non avrà bisogno di inviare truppe americane in Medio Oriente? La Repubblica islamica dell'Iran non rinuncirà al suo programma nucleare. In tal caso, Israele seguirà la sua dottrina di inizio, per non consentire a Teheran di ottenere la bomba atomica. Tuttavia, se Israele colpisce le capacità nucleari dell'Iran, il regime della Repubblica islamica sarà indebolito ma non crollerà e riprenderà le sue attività sovversive nella regione e nel mondo. Allora, cosa fare?… di Anna Mahjar-Barducci*

Schizzi per una strategia USA-Cina

Il neo eletto presidente Donald Trump ha promesso di porre fine alle guerre, non di iniziarle. Eppure, ha annunciato quella che potrebbe diventare una delle guerre commerciali più destabilizzanti della storia, scuotendo le fondamenta del commercio globale. Ha dichiarato che avrebbe imposto aumenti tariffari radicali, fino al 60%, sulle importazioni dalla Cina, la nazione che considera un avversario strategico, e dal 10% al 20% su altri paesi, compresi gli alleati. Il suo gabinetto e il Congresso, che siano d'accordo o meno, sembrano allineati con questa linea. Potrebbero esserci motivi per credere che tali misure potrebbero paralizzare la Cina o costringerla a negoziare da una posizione di debolezza. La Cina si trova in una situazione economica sempre più precaria, lottando per guadagnare terreno nonostante gli sforzi del governo. Ma non è tutto… di Francesco Sisci

Primi appunti sulla futura era del Trump 2. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

“L'elezione di Donald Trump funge da campanello d'allarme per le iniziative di difesa dell'Unione Europea, poiché, per la prima volta, gli europei orientali e occidentali, insieme al Regno Unito (ora fuori dall'UE), si trovano allineati su questioni riguardanti l'Ucraina e gli Stati Uniti, anche se per ragioni diverse. Gli occidentali esprimono preoccupazione per il comportamento abrasivo di Trump, mentre sia il Regno Unito che le nazioni dell'Europa orientale sono più concretamente preoccupate che il nuovo presidente possa ritirare il sostegno all'Ucraina, una situazione che ha implicazioni esistenziali per molti di loro… - così l’analista politico Francesco Sisci inquadra lo scenario che riguarda lo sviluppo dei rapporti USA-UE dopo il voto delle presidenziali del 5 novembre negli stati uniti… Su una prima analisi degli scenari che si vanno prefigurando dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, sia per quanto riguarda l’Europa, e ancor di più nel contesto mondiale, in particolare nello scacchiere asiatico, Francesco Sisci, giornalista, analista politico e sinologo conversa con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale

 

- Primi appunti sulla futura era del Trump 2. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

Francia, Germania, Cina, crisi economiche diverse e simili. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

Quella della Francia è una crisi economica che porta alla recessione? Attraversata da una seria crisi politica e istituzionale, si ha la sensazione che questa stia degenerando a tutti gli effetti nell’incapacità di gestire i conti pubblici… Ancor meno rassicurante è lo scenario della Germania del cancelliere Olaf Scholz, la cui coalizione di governo registra differenze ideologiche al suo interno che impediscono una risposta forte, in un senso o nell’altro alla evidente crisi del Paese. L’industria automobilistica tedesca vive una parabola negativa che si potrebbe definire drammatica… E poi sui caratteri poco analizzati di una crisi dell’economia cinese dagli effetti negativi legati principalmente a una politica che non ha favorito la crescita della domanda interna… Esistono tra loro connessioni su queste crisi così diverse eppure così simili. Chi aveva guardato con prospettiva di sviluppo senza fine al rapporto con la Cina, ha difettato di capacità di visione. E la stessa cosa ha fatto la Cina?

Di questi hanno discusso Francesco Sisci, giornalista, analista politico, sinologo, con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale

 

- Francia, Germania, Cina, crisi economiche diverse e simili. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

Un momento prima che sia troppo tardi: un messaggio alle famiglie degli ostaggi

L'ethos nazionale israeliano esige il rilascio degli ostaggi, e c'è un modo per riportarli indietro. Questo approccio ha maggiori probabilità di successo rispetto alla politica attualmente adottata dal governo israeliano. È anche più efficace e più sicuro della pressione militare, che potrebbe mettere in pericolo sia gli ostaggi sia le forze che cercano di salvarli… La maggior parte degli israeliani non è a conoscenza del ruolo del Qatar nella detenzione, nella tortura e nell'omicidio degli ostaggi. Per la maggior parte degli israeliani, Hamas è colui che detiene gli ostaggi, mentre il Qatar è il mediatore neutrale che aiuta nel loro rilascio. Questo è anche ciò che il governo israeliano sta comunicando al pubblico per giustificare la sua politica di cooperazione con il Qatar. Ma in realtà, il Qatar è Hamas e Hamas è il Qatar. Il Qatar detiene la chiave per il rilascio degli ostaggi, come verrà chiarito di seguito… di Yigal Carmon*

Medio Oriente. Ebrei e arabi: la storia dimenticata del termine ‘Palestina’

Le discussioni, polemiche e prese di posizione sui drammatici eventi di questi ultimi tempi in Medio Oriente hanno rinfocolato e diffuso ulteriormente narrazioni deformate, manipolate, sulla storia di quelle terre, che inevitabilmente alimentano l’odio tra i popoli, come se ce ne fosse ulteriore bisogno… di Antonio Trinchese