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11/10/24 ore

ESTERI

Attentato a Mosca: fallimentari autoritarismi, fragili democrazie. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

L’attentato alla Crocus City Hall di Mosca, rivendicato dall’Isis K a cui Putin ha dato versioni diverse fino a giungere a dire che “… I mandanti dell'attentato sono Ucraina, Usa e Uk…”, oltre a rivelare la drammatica situazione in cui il mondo vive, evidenzia, al di là delle strumentalizzazioni, un dato certo: Putin ha subito uno smacco che è profondo, che rivela i gravi errori di valutazione del presidente russo proprio sul fronte dell’intelligence da cui paradossalmente proviene e che non potrà essere risolto alzando l’asticella della minaccia di una guerra nucleare con richiami che sanno di scaricabarile… Francesco Sisci ne discute con Giuseppe Rippa…

 

- Attentato a Mosca: fallimentari autoritarismi, fragili democrazie. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

L’Iran ha pre-coordinato il suo attacco contro Israele con gli Stati Uniti in modo che non vi fossero feriti e la guerra con Israele venisse evitata

Per capire cosa è successo durante l’attacco diretto dell’Iran a Israele, bisogna tornare indietro di quattro anni, all’uccisione da parte degli Stati Uniti del comandante della Forza Quds iraniana Qasem Soleimani. L’Iran aveva bisogno di reagire simbolicamente come ritorsione per salvare la faccia e ha chiesto di farlo. Gli Stati Uniti gli hanno permesso di attaccare la propria base aerea di Ayn Al-Asad in modo che nessuno rimanesse ferito. Quindici missili furono lanciati contro la base, provocando lievi danni e nemmeno una goccia di sangue. L’Iran potrebbe meritare un premio Nobel per la pace per essere riuscito a lanciare 15 missili senza uccidere nessuno… di Yigal Carmon (da Memri)

Asia in ebollizione: Filippine, India, Vietnam, ecc. temono attacchi cinesi. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

Alla fine di agosto 2023, la Cina ha pubblicato una nuova mappa del Mar Cinese Meridionale che ha suscitato rabbia e preoccupazione, poiché presentava il tentativo di legittimare la presunta sovranità e giurisdizione della Cina sulla frontiera marina delle Filippine e sulle zone marittime che per Manila non ha alcuna base ai sensi del diritto internazionale… Cosa accade dunque in Asia, quel continente nel quale vivono circa il 60% della popolazione mondiale, quali sono le ragioni di queste gravi turbolenze che si sommano a quelle che registriamo con l’aggressione della Russia in Ucraina, il progrom terroristico del 7 ottobre 2023 e la conseguente guerra tra Hamas e Israele, l’attentato a Mosca rivendicato dall’Isis e che fanno respirare il clima torbido delle guerre e i rischi  di un drammatico conflitto mondiale?

Con il prof., Francesco Sisci, sinologo e giornalista (già professore all’Istituto di Studi europei presso l’Università del Popolo di Cina a Pechino), Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale  conversa nell'audiovideo che segue, nel quale vengono analizzati i possibili riflessi di questo stato di cose…

 

- Asia in ebollizione: Filippine, India, Vietnam, ecc. temono attacchi cinesi. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

 

Rischi: 'Nessuno sa fino a che punto si spingerà la Cina nell'avanzare rivendicazioni nel Mar Cinese Meridionale'. Lo dice l’ambasciatore delle Filippine negli Stati Uniti Romualdez

Alla fine di agosto 2023, la Cina ha pubblicato una nuova mappa del Mar Cinese Meridionale che ha suscitato rabbia e preoccupazione, poiché presentava una linea di 10 trattini per il Mar Cinese Meridionale. Pertanto, sta estendendo le sue rivendicazioni territoriali ben oltre la sua riconosciuta Zona Economica Esclusiva (ZEE)… la cosa ha suscitato proteste tra nazioni tra cui India, Malesia, Vietnam e Filippine … (da Memri)

L'ambasciatore filippino Romualdez: ‘La Cina non rinuncerà con l’aggressione alle sue pretese eccessive nelle nostre acque territoriali’

L'ambasciatore filippino negli Stati Uniti, Jose Manuel "Babe" del Gallego Romualdez, ha pubblicato un articolo, intitolato "Australia: un alleato importante e critico", nel media Philippine Star. Nel suo articolo, l'ambasciatore filippino ha affermato che il vero punto critico nella regione è il Mar delle Filippine occidentali. "L'aggressione che affrontiamo oggi è molto reale perché la Cina non rinuncerà alle sue rivendicazioni eccessive nelle nostre acque territoriali… (da Memri)

Porto di speranza a Gaza: l'inizio della fine della guerra?

L’iniziativa americana di costruire un porto temporaneo al largo della costa della Striscia di Gaza non è altro che un miracolo. Ha un peso molto maggiore della fornitura assolutamente necessaria di cibo e aiuti umanitari alla popolazione di Gaza… di Yigal Carmon*

Omicidio Navalny. Chi accredita Putin? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

“Un pugno al cuore dopo essere stato esposto per molto tempo a condizioni di congelamento: così, secondo una fonte citata dal Times, sarebbe stato ucciso Alexei Navalny, dopo che nei giorni scorsi la vedova Yulia Navalnaya aveva invece accusato direttamente il presidente Vladimir Putin di averlo fatto avvelenare con l'agente nervino Novichok…” - così l’Agenzia Ansa riporta le dichiarazioni di Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net, che ne ha parlato al quotidiano britannico, avanzando anche questa ipotesi sulle cause della morte del dissidente russo… Sulla morte dell’oppositore russo, sulle sue cause, sul suo omicidio, sulle implicazioni che in Europa, in America, in Italia può avere, discutono nell’audiovideo di Agenzia Radicale Video che segue, Francesco Sisci, sinologo, giornalista e analista politico, con Giuseppe Rippa…

 

- Omicidio Navalny. Chi accredita Putin? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

Il Qatar è il mediatore del conflitto in Medio Oriente o il cavallo di Troia a Washington?

Il Qatar ha deluso nuovamente il presidente Biden: la risposta di Hamas all’accordo proposto è stata, come ha dimostrato la reazione immediata del presidente e del segretario di Stato Antony Blinken, rispettivamente “esagerata” e “assolutamente inefficace”. Ciò è accaduto perché il Qatar non sta esercitando pressioni su Hamas. Si considera un semplice intermediario[3]. Il Qatar non sta esercitando pressioni su Hamas nonostante il fatto che in realtà il Qatar sia l'ancora di salvezza di Hamas: la sua speranza, il suo futuro, il suo potere di continuare a combattere e di tenere in ostaggio… di Yigal Carmon* (da Memri)

Milei vuole ricostruire il mondo liberale occidentale con Israele

Come promesso subito dopo la sua elezione, il presidente argentino Javier Milei ha scelto Israele per la sua prima visita ufficiale di Stato. Questa decisione dimostra non solo il fermo sostegno di Milei a Israele in tempo di guerra, ma anche il suo ruolo nella difesa dei valori occidentali. In effetti, Israele non può essere considerato un’entità geopolitica separata poiché fa parte dell’“Occidente collettivo”… di Anna Mahjar-Barducci (da Ynetnews)

2024: dove va la Cina? conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

L’agenda politica internazionale è focalizzata su quello che sta accadendo in Medio Oriente, con il progrom del 7 ottobre da parte dei terroristi di Hamas nel sud di Israele, sul successivo ingresso delle truppe israeliane nel nord di Gaza, sui drammatici sviluppi che questa azione  sta avendo sulla popolazione palestinese di quei territori dopo tre mesi dall’inizio di questi eventi. Sullo sfondo la guerra scatenata dalla Russia con l’invasione il 24 febbraio 2022 delle Forze Armate della Federazione Russa in Ucraina. Conflitto che continua a generare migliaia di morti  e che non trova ancora nessuna soluzione diplomatica per la superamento di questo drammatico conflitto… Lo sfondo resta quello di un confronto tra le due potenze in campo (Stati Uniti e Cina) che segnano una implicazione decisiva nello scacchiere internazionale, esposto alla assenza di un ordine mondiale che - nel bene e nel male - segnava le tappe di confronti e scontri tra paesi e popoli nel mondo… Di questi temi appunto con il professor Francesco Sisci, giornalista (già professore all’Istituto di Studi europei presso l’Università del Popolo di Cina a Pechino), discute Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale, nella conversazione audiovideo che segue in Agenzia Radicale Video

 

- 2024: dove va la Cina? conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

Gaza e Cisgiordania: gli aiuti esteri non hanno aiutato la popolazione palestinese ma il terrorismo di Hamas e la corruzione dell’autorità Palestinese

Se l'Occidente non vuole trasformare la Cisgiordania in un'altra Gaza, dovremmo rivedere le nostre politiche di aiuti esteri.[1] Come scrisse una volta il grande giornalista economico Henry Hazlitt (1894-1993): "Gli aiuti esteri da governo a governo promuovono lo statalismo, la pianificazione centralizzata, il falso socialismo, la dipendenza, la pauperizzazione, l'inefficienza e lo spreco"[2] Gli aiuti esteri non hanno portato alcuna crescita al popolo palestinese. Le belle aree residenziali di Ramallah non sono state costruite con i soldi degli aiuti esteri, ma da americani-palestinesi che hanno deciso di investire personalmente nell’area… di Anna Mahjar-Barducci