Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

05/12/25 ore

Cosa farà la Cina dopo la vicenda iraniana? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa



La sconfitta dell'ayatollah Ali Khamenei aumenta la pressione su Mosca e Pechino. Tuttavia, le conseguenze potrebbero non essere lineari. L'America ha bisogno di una strategia globale per la Cina… gli ayatollah hanno perso. Eppure, grazie alla loro sofisticatezza e alla loro complessa struttura di potere in grado di resistere agli shock, sopravvivono per combattere ancora…L’intero equilibrio di potere nella regione cambierà… Il potere degli ayatollah in Iran potrebbe sopravvivere, ma l'influenza regionale – in crescita dal rovesciamento dello Scià nel 1979 – è destinata a scemare e, alla fine, a scomparire, a meno che non si verifichi un cambiamento radicale a Teheran… “ - così Francesco Sisci scrive in una serie di interventi una interpretazione del possibile ruolo della Cina nel futuro dopo l’accatto ai siti nucleari iraniani e l’eliminazione di gran parte dei vertici militari e degli scienziati che hanno lavorato alla realizzazione di un arsenale atomico di Teheran.

 

Gli sciiti, in ogni caso, hanno subito una grave battuta d'arresto nella lotta millenaria con i sunniti… Le fazioni filo-iraniane sono politicamente morte nelle aree in cui esercitavano influenza. Non è chiaro se gli ayatollah sopravviveranno all'umiliazione o come gireranno la narrazione sulla perdita del loro programma nucleare strategico… Nella nebulosa coalizione, immaginata, quella tra Cina, Russia, Iran, la Cina, dopo i fallimenti in Ucraina e a Gaza – dove credeva che Mosca e Hamas avrebbero ottenuto una vittoria facile – non si lascerà trascinare in un'altra causa persa. Pechino apparentemente si rende conto di non poter sostenere un sistema al collasso, non ha sostenuto Teheran…”.

 

La Cina, terzo polo della nebulosa coalizione Russia - Cina - Iran, ha ora mantenuto le distanze dall'Iran. A differenza di quanto accaduto con l'Ucraina o Gaza, dove si è affrettata a promettere sostegno a cause poi perse (l'invasione di Mosca o la causa palestinese), questa volta Pechino è rimasta sostanzialmente in silenzio, limitandosi a rilasciare poche, blande dichiarazioni sulla pace.

 

La Cina rappresenta una sfida esistenziale per gli Stati Uniti… è integrata nell'economia e nelle catene di approvvigionamento globali. È più pragmatica, meno ideologica e più radicata nella sua cultura e civiltà.

 

L'economia cinese è in difficoltà, ma i suoi debiti sono principalmente interni - scrive ancora Sisci -. Pechino ha molto da mostrare per i suoi sforzi: una rete infrastrutturale estesa e senza pari al mondo… È un risultato significativo, soprattutto se paragonato agli Stati Uniti, che soffrono di un deficit enorme a causa del degrado di porti, aeroporti, stazioni, ferrovie, metropolitane e altro ancora. Dove sono finiti tutti i soldi in deficit? Molti sospettano che stiano semplicemente riempiendo le tasche dei super-ricchi americani… D’altra parte, gli americani sono fiduciosi, mentre i cinesi no. Le ragioni sono molteplici, ma in sintesi: la Cina manca di libertà, non ci sono elezioni in cui le persone possano – o almeno abbiano l'illusione di poterlo fare – scegliere il proprio futuro …”.

 

In Cina il potere è concentrato nelle strutture di partito. Tranne Xi Jinping tutti gli altri poteri sono temporanei.

 

La guerra in Iran è apparentemente finita e si tratta di capire se e come il regime di Teheran potrà resisterà al potere.

 

Cosa bolle in pentola in Cina? Molte persone comuni, che vedono il valore delle loro case crollare, i loro figli disoccupati o che hanno scarse prospettive per il futuro, sono infelici e si lamentano. Ma cosa significa davvero tutto questo? Forse molto poco nel breve termine, ma certamente molto di più nel lungo termine.

 

“ … Le persone infelici che hanno perso così tanti soldi non votano e non hanno voce - teorizza sempre Sisci -. … Anche i funzionari di medio livello detestano essere sottoposti a pressioni dall'alto e non hanno spazio per guadagnare soldi extra (come accadeva prima). I giovani si laureano, ma spesso faticano a trovare lavoro, e così via.

 

Eppure, Xi detiene tutto il potere, ma è seduto su un vulcano; è solo questione di tempo prima che erutti. In teoria, la Cina potrebbe essere come il Vesuvio: in attesa di una grande esplosione per migliaia di anni. Oppure potrebbe essere più simile all'Etna: un brontolio costante, che periodicamente brucia case e campi con la lava, ma senza eruzioni distruttive

 

Dei possibili sviluppi dell’effetto domino globale della vicenda iraniana, specificatamente sulle implicazioni sulla Cina, discute in Agenzia Radicale Video Francesco Sisci, sinologo, giornalista, analista politico, con Giuseppe Rippa, direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale.

  


 

- Cosa farà la Cina dopo la vicenda iraniana? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)

 

 


Aggiungi commento


Archivio notizie di Agenzia Radicale

é uscito il N° 119 di Quaderni Radicali

"EUROPA punto e a capo"

Anno 47° Speciale Maggio 2024

è uscito il libro 

Edizioni Quaderni Radicali

‘La giustizia nello Stato Città del Vaticano e il caso Becciu - Atti del Forum di Quaderni Radicali’

videoag.jpg
qrtv.jpg

Aiutiamoli a casa loro? Lo stiamo già facendo ma male.

è uscito il libro 

di Giuseppe Rippa

con Luigi O. Rintallo

"Napoli dove vai"

è uscito il nuovo libro 

di Giuseppe Rippa

con Luigi O. Rintallo

"l'altro Radicale
Essere liberali
senza aggettivi"

 (Guida editori) 

disponibile
in tutte la librerie