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23/11/24 ore

Fortunata, di Sergio Castellitto. Una battagliera coatta



Fortunata, il film diretto da Sergio Castellito su sceneggiatura di Margaret Mazzantini, presentato a Cannes nella sezione “un certain regard”, sta riscuotendo un notevole successo di pubblico.

 

Il film racconta la storia di Fortunata (Jasmine Trinca) che vive da sola con la figlia (Nicole Centanni), la piccola Barbara, in un quartiere popolare di Roma, pieno di cinesi e migranti.

 

Cerca di sbarcare il lunario facendo la parrucchiera a domicilio e coltivando il sogno di aprire un negozio con l’aiuto del giovane e fragile tossico, Chicano (Alessandro Borghi), costretto non solo a badare alla madre malata (Hanna Schygulla), ma anche a difendere l’amica dalle violenze dell’ex marito (Edoardo Pesce).

 

L’incontro con Patrizio (Stefano Accorsi), uno psicologo al quale Barbara è stata affidata dai servizi sociali, sembra segnare una svolta nella sua vita, ma dopo varie drammatiche vicende, Fortunata alla fine comprende che purtroppo non potrà realizzare i suoi sogni: dovrà contare solo su se stessa e sul suo amore verso la figlia per continuare a lottare e vivere.

 

Un film duro che mette in risalto i problemi delle classi sociali più deprivate, come lo stesso regista in un’intervista ha sottolineato, affermando: “Ci hanno fatto credere che le classi non esistono più, invece ci sono spaventosi divari sociali. Esiste tutto,  solo che usiamo altri termini”.

 

Un buon lavoro senz’altro in cui tuttavia ci sono eccessi che tolgono drammaticità al racconto invece di accentuarla: troppi urli, troppo colore, troppa enfasi.

 

Inevitabile l’accostamento con i film in bianco e nero in cui Anna Magnani riusciva a esprimere tutti i drammi umani non solo con voce e gestualità, ma soprattutto con i suoi indimenticabili occhi, occhi che abbiamo ritrovato in parte in quelli della piccola Nicole Centanni, magistrale interprete di Barbara, piuttosto che in quelli molto truccati di Jasmine Trinca, attrice più intensa in un film di alcuni anni fa, “La Meglio Gioventù”.

 

Ecco una intervista di Gabriele Niola (BadTaste.it - Il Nuovo Gusto del Cinema) al regista.

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


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