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23/11/24 ore

La Dea Fortuna, di Ferzan Özpetek. Tra vita, morte e amore


  • Giovanna D'Arbitrio

La Dea Fortuna, il nuovo film di Ferzan Özpetek, viene introdotto da macabre immagini di un affresco rappresentante teschi e piccoli impiccati in un’antica villa nobiliare mentre si odono urla di una bimba rinchiusa in un grande armadio. Poi la scena cambia e si sposta su una terrazza dove è in corso un party per festeggiare una coppia gay con persone molto particolari ed originali, personaggi-simbolo della  “diversità umana” che qui appaiono perfettamente integrati.

 

Sono gli amici di Alessandro (Edoardo Leo) e Arturo (Stefano Accorsi), una coppia che convive da oltre quindici anni, ma che attraversa un momento di crisi. Arturo è un scrittore insoddisfatto di carattere aggressivo, un tempo aspirante docente universitario, ora costretto a fare il traduttore, mentre Alessandro, idraulico, gioviale ed empatico, riesce a guadagnare bene e a offrire una vita agiata anche al compagno.

 

Durante il suddetto party irrompono inaspettati Annamaria (Jasmine Trinca), ex compagna di Alessandro, con i suoi due figli. Purtroppo avendo gravi problemi di salute, Annamaria è costretta a chiedere ai due amici di badare ai bambini durante il suo ricovero ospedaliero. La crisi di coppia dei suoi amici, tuttavia, costringerà Annamaria ad affidare i bambini a sua madre, Elena Muscara(Barbara Alberti),una rigida ed insensibile baronessa siciliana da lei poco amata per i suoi disumani metodi educativi, tra i quali il castigo di essere chiusa nel grande armadio della sua villa nobiliare.

 

Quando gli eventi precipitano, la storia avrà inaspettati risvolti che qui è meglio non svelare, ma senza dubbio alla fine la conclusione ci riconduce ai migliori film del regista dove si parla dei drammi della vita, delle crisi esistenziali, della diversità spesso disprezzata, ma anche di gioia e di momenti magici, attimi di pura luce nell’esaltazione dei rapporti umani guidati dall’amore, declinato in tutti i suoi aspetti. Emblematica la scena del ballo di gruppo sotto la pioggia, improvvisata da tutti gli amici e dai due bambini.

 

La parola Fortuna, con la R scritta al contrario sulla locandina, non è solo un riferimento simbolico alle difficoltà della vita, ma anche al Santuario della Fortuna Primigenia (Roma) dove Annamaria lavora.

 

Significativa la toccante spiegazione di un trucco magico che dà un senso alla storia:  “La dea Fortuna è un segreto, un trucco magico. Come fai a tenere per sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene? Devi guardarlo fisso, prendi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi. E lui ti scende fino al cuore, e da quel momento quella persona sarà per sempre con te”. 

 

Il film si avvale di un buon cast di attori, tra i quali ricordiamo, oltre a quelli già citati, Serra Yilmaz, Edoardo Brandi, Pia Lanciotti, Cristina Bugatty, Dora Romano e la piccola Sara Ciocca, della sceneggiatura di Gianni Romoli, Silvia Ranfagni, Ferzan Özpeck, della fotografia di Gian Filippo Corticelli,delle musichedi Pasquale Catalano 

 

Bellissimo il brano inedito Luna diamante, interpretato da Mina e composto da Ivano Fossati. Notevole anche Che vita meravigliosa, scritto ed interpretato da Diodato.

 

 


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