Premiato al Festival di Cannes, Emilia Pérez di Jacques Audiard ha ottenuto 7 candidature e vinto 3 Golden Globes, ha avuto 4 candidature agli European Film Awards, 9 candidature a Critics Choice Award.
Il film racconta la storia di Manitas del Monte, feroce boss di un cartello messicano che decide di cambiare sesso e di non soffocare più la sua natura femminile a lungo repressa in un contesto maschilista e criminale. Pertanto fa rapire Rita Moro Castro, giovane avvocato, per organizzare un piano per simulare la sua morte nei riguardi di moglie e figli e ricominciare la sua vita altrove.
Divenuta Emilia Pérez, in seguito tuttavia i rimorsi cominciano a farsi sentire e dopo 5 anni rientra in Messico e decide di riprendersi la sua famiglia e di restituire al suo Paese i corpi delle persone da lui un tempo uccise.
E così coinvolge di nuovo Rita in un altro piano per riabbracciare sua moglie Jessi e i figli senza che questi smettano di crederlo morto, fingendosi una ricca parente di Manitas che li invita a vivere a casa sua. Nel frattempo, però, Jessi sta progettando di fuggire col suo spasimante Gustavo, che a tal proposito ha adocchiato i soldi di Emilia.
Emilia Pérez è un film originale, non privo di feroce humour, sorprendente, imprevedibile, che deve gran parte del suo successo anche a temi di grande attualità.
Diventare donna significa in effetti cambiare anche natura nel film, perché Manitas divenuta Emilia si trasforma in un essere umano migliore, capace di creare un'associazione di beneficenza per ritrovare i corpi delle sue vittime. La tesi che il film sembra voglia dimostrare è quella che la società possa progredire abbandonando tutti gli aspetti negativi legati al maschilismo.
"Regarde les hommes tomber", titolo di un suo film, sembra l’obiettivo per Audiard che nelle sue opere ha presentato spesso uomini fragili, disorientati, persi. Insomma, la donna incarna il futuro luminoso, contro la violenza maschilista, anche se è chiaro che nella realtà non basta cambiare sesso per modificare i danni di una società patriarcale. In un Messico riscostruito in studio, Emilia Pérez è comunque un ottimo musical con un buon cast pregevoli coreografie, voci e musiche.
Il cast include Zoe Saldana, Selena Gomez, Edgar Ramirez, Mark Ivanir, Karla Sofía Gascón, Adriana Paz, James Gerard, Shiraz Tzarfati, Agathe Bokja, La sceneggiatura è di Jacques Audiard, la fotografia di Paul Guilhaume, le musiche sono di Camille Clément Ducol. Bravi Karla Sofía Gascón: Emilia Pérez / Juan "Manitas" Del Monte, Zoe Saldana: Rita Moro Castro
“Ammetto che non è che mi sono svegliato una mattina e mi è venuto in mente di fare questo film, di mettere in scena questa follia - ha affermato il regista -. L’idea iniziale non è mia. Mi è venuta leggendo un romanzo ambientato in Messico, Écoute di Boris Razon, nel quale c’era un personaggio, un narcotrafficante, che voleva intraprendere il percorso di transizione di genere, o per meglio dire di affermazione di genere. Ma poi nel romanzo invece questo personaggio non veniva sviluppato. E quindi mi è venuta la voglia di svilupparla io, questa storia, di darle un seguito. La mia prima stesura somigliava molto più a un libretto d’opera che a un film”.
Tra i film del regista ricordiamo Regarde les hommes tomber (1994), Un héros très discret (1996) Sur mes lèvres(2001), De battre mon cœur s'est arrêté (2005), Un prophète) (2009), De rouille et d'os) (2012), Dheepan (2015), The Sisters Brothers(2018), Les Olympiades(2021).
Ecco il trailer del film (da Coming Soon).