Presentato in anteprima alla 74ma Berlinale e al Sundance Film Festival, vincitore del Black Panther Award 2024 come Miglior Film al Noir in Festival, "Breve storia di una famiglia", di Jianjie Lin, è ambientato nel periodo storico in cui la politica del figlio unico, in vigore in Cina, aveva segnato le famiglie con scelte difficili e segreti legati a dolorosi aborti.
Il film racconta la storia della famiglia Tu, benestante e apparentemente felice e serena, e del loro unico figlio, Wei, che un giorno invita a casa Shuo, un compagno di classe, in seguito ad un incidente scolastico. I genitori di Wei, attratti dalla dolorosa storia di Shuo, lo accolgono con piacere nonostante il social gap. Raccontando la sua tragica situazione famigliare (madre morta e padre alcolizzato e violento), Shuo suscita interesse nei genitori di Wei, scontenti dell’apatia del figlio, poco studioso e amante solo d videogiochi. Così dopo la morte del padre di Shuo, i Tu decidono di adottarlo, suscitando l'ira di Wei.
In effetti, Shuo, poco sincero e ambiguo, con sue lusinghe alla madre Wei per l’aspetto giovanile e al padre per la sua forza di volontà e le sue qualità, ottiene l'effetto sperato sui Tu, narcisisti e bisognosi di continue lodi. Il suo gioco psicologico purtroppo riesce a ribaltare ruoli familiari apparentemente solidi. Un evento tragico, inoltre, sconvolge ancor più l'equilibrio della famiglia. portando alla luce verità nascoste e costringendo i personaggi a fare i conti con le conseguenze delle loro scelte passate.
In questo contesto centrato su disfunzioni familiari, s’inserisce il tema del cambiamento della politica del governo cinese in merito alla genitorialità. Dalla "politica del figlio unico", in vigore in Cina dal 1979 al 2013, il governo di Pechino è poi tornato a incentivare le nascite.
Regista esordiente, Lin Jianjie, riesce in questo film a mantenere costantemente alta la tensione, lasciando molti interrogativi senza risposte. Ambientato in una Cina in trasformazione, il film utilizza il microcosmo della famiglia per riflettere sulla società cinese.
Come lo stesso regista ha affermato, il film nasce dalla sensazione che la vita familiare sia un mistero ed ha poi aggiunto che preferisce una forma narrativa adattabile a diversi punti di vista, capace di creare una sorta di puzzle per lo spettatore. Il film, che lui stesso definisce “un thriller esistenziale borghese”, esplora le complesse dinamiche familiari che spesso nascondono problemi e segreti. In sintesi, Lin ci invita alla riflessione su famiglia e società cinese avvalendosi di elementi di mistero e ambiguità.
Il cast include bravi interpreti come Zu Feng, Guo Keyu, Sun Xilun, Lin Muran. Sceneggiatura: Jianjie Lin, fotografia: Jiahao Zhang, musiche: Toke Brorson Odin.
Ecco il trailer del film (da MOVIESINSPIRED)