27/03/25 ore 8:00:14

Teatro Vascello, Francesca Benedetti saluta le scene con il suo ultimo spettacolo: Erodiade di Giovanni Testori



Dopo una carriera lunga e ricca di successi, l'attrice Francesca Benedetti annuncia il suo addio al palcoscenico con l'ultimo spettacolo Erodiade di Giovanni Testori, che andrà in scena il 25 e 26 marzo al Teatro Vascello di Roma. L'attrice, vincitrice del Premio Flaiano 2024, è una delle figure più apprezzate del teatro italiano. 

 

Ha conquistato il pubblico e la critica con la sua straordinaria capacità di interpretare ruoli intensi e variegati. Con una carriera che spazia dal teatro classico alla contemporaneità, la Benedetti ha segnato ogni sua performance con una passione e un'immedesimazione unica.

 

Nel corso della sua carriera, ha avuto il privilegio di lavorare con alcuni dei più importanti registi del panorama teatrale e cinematografico, tra cui Luca Ronconi, Giancarlo Sepe, Marco Bellocchio e Andrea De Rosa, contribuendo alla realizzazione di produzioni che hanno lasciato un segno indelebile nel cuore degli spettatori.

 

Il dramma Erodiade, diretto da Marco Carniti, rappresenta la sua ultima grande interpretazione. La pièce, scritta da Giovanni Testori, racconta la tragica e complessa figura di Erodiade, un personaggio che affonda le radici nella mitologia e nella storia, ma che, attraverso la potente scrittura di Testori, diventa simbolo di conflitti interiori e drammi universali.

 

Musa di Giovanni Testori che scrisse il Macbett (1974) cucendolo addosso alla sua personalità di fuoriclasse. Un'icona del Teatro Italiano di oggi da far conoscere ai giovani attraverso la lettura contemporanea di un mito classico. 

 


 

Francesca Benedetti, seduta su un trono rosso sangue simbolico di una finzione continuamente dichiarata dall'autore, affronta la scrittura testoriana facendosi carne e sangue di un personaggio controverso e trasgressivo come Erodiade, che oggi si fa vittima più che carnefice. Il Mito di Erodiade per Giovanni Testori si fa corpo, metà Dio, metà donna scoprendo il lato ambiguo e fluido della sua virilità.

 

Giovanni Testori, uno degli autori più significativi del panorama letterario e teatrale italiano, esplora la figura biblica della madre di Salomè e la ribalta. Lo fa spostando ambizione e passione da Salomè a Erodiade. Quindi non più Salomè ma la madre Erodiade, ama e desidera la testa del Battista e usa la figlia per ottenerla; il suo fascino di adolescente è lo strumento perfetto per tessere un piano diabolico: ottenere la testa del Profeta spingendo Salomè nel letto di suo marito.

 

ERODIADE è messa al centro di uno scandalo politico e diventa protagonista di una storia d'amore che sa di orrore e carne.

 

ERODIADE è un pugno alzato contro il cielo, un grido strozzato in gola, forte, aspro, verso un interlocutore sfuggente, un Dio, un Cristo fatto uomo, divenuto amante.

 


 

Una sinfonia di parole amare e allo stesso tempo sublimi, erotiche ed evocative, con le quali il poeta scava nel profondo, in perpetuo conflitto tra la sua sfrenata voglia di libertà di esprimersi e l'educazione cattolica di un'Italia borghese, dove la blasfemia e la carnalità di Testori squarciano lo stomaco ed il cuore creando un conflitto di religione.

 

A Testori è accaduto quello che era accaduto a Victor Hugo, 'scrivere e disegnare' nello stesso tempo: infatti Testori disegna lui stesso la metamorfosi della testa di Giovanni Battista in numerose tavole che vengono proiettate in scena con la stessa violenza con la quale Testori le ha disegnate.

 

Un evento teatrale di grande impatto e un'esperienza forte per il pubblico.

 


 

Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Casa Testori di Milano dove si possono vedere esposti i 72 disegni originali delle Teste del Battista.

 

“Nel teatro di Testori, l'impetuosa concretezza verbale fa scomparire la macchinosità dell'impianto , con sintassi da oratoria classica, gridata a perdifiato, dove la terrificante radicalità della bestemmia, la violenza quasi insostenibile e tuttavia plasticamente magnanima e pia dei pugni alzati…." (Giovanni Raboni)

 

 

 

FRANCESCA BENEDETTI

in

 

ERODIADE

di Giovanni Testori

 

Drammaturgia e Regia di Marco Carniti

Videoartista Francesco Scandale

Musiche Originali David Barittoni

Aiuto regia Francesco Lonano

Produzione La Fabbrica dell'Attore

In collaborazione con l'Associazione Giovanni Testori

 

TEATRO VASCELLO di Roma

Via Giacinto Carini, 78

Martedì 25 e Mercoledì 26 Marzo ore 21

 

 

Ufficio Stampa

Nicola Conticello 3271428003

Marco Giovannone 3470370102

 

 


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