di Marco Benedetto (da blitzquotidiano.it)
Davanti all’ultimo delirio di Beppe Grillo, cosa avrebbe fatto un genovese di una volta? Avrebbe telefonato a una Croce Bianca, Verde, Azzurra che offrono assistenza e ambulanza da vari punti della Riviera che circonda Sant’Ilario. E avrebbero chiesto ai portantini di chiuderlo in luogo sicuro.
Rileggete le parole del blog di Grillo: “Mi eleverò per salvare l’Italia dai nuovi barbari, non si può lasciare il paese in mano a della gente del genere solo perché crede che senza di loro non sopravviveremmo”. Elevato, così si è auto definito Grillo da quando il figlio di Casaleggio lo ha emarginato, preferendogli Giggino Di Maio, quello che Grillo descriveva così: “Quando lo abbiamo preso, in provincia di Napoli, parlava come Bassolino. Io gli dicevo: Luigi come va? E lui: O nun me romp u cazz”.
Fosse vivo Gilberto Govi, il comico genovese che Grillo non è mai riuscito a emulare, ci costruirebbe una gag, tipo quella del manager. Il nipote faceva il ciclista e aveva un manager. Govi gli chiede: “E questo chi o l’é?”. “O mae menagger”. “Menagger? E ti ti vae con un coscì?”. Pensate i giochi di parole, i doppi sensi, le battute che Enrico Bassano avrebbe potuto mettere a disposizione di Govi. Invece, cosa strabiliante, nessuno sembra fare una piega. Forse pensano che sia solo una battuta. Eppure di danni Grillo ne ha già fatti tanti, anzi troppi.
Ora siamo all’emergenza. Se si va alle elezioni il Movimento 5 stelle rischia una batosta biblica. Grillo è costretto a rimangiarsi i suoi anatemi. Ricordate quando inveiva sul Pd-meno-elle? Ora dicono le cronache, “al voto preferisce un accordo che, vista la situazione potrebbe essere solo con il Pd, magari con Renzi”.
La politica giustifica tutto, per carità, ma c’è sempre un limite. D’altra parte se pensate che al povero Papa Francesco sono arrivati a far dire che Salvini è come Hitler e la Lega è erede del partito nazista… Se il giovane Bergoglio avesse studiato un po’ meglio la storia europea invece di perdersi nella ammirazione del dittatore fascista Peron oggi si renderebbe conto che la base elettorale nazista e fascista è più simile a quella del Movimento 5 stelle che a quella della Lega.
Per anni Grillo ha diffuso e coltivato odio sociale, invidia dei fannulloni verso chi lavora, un nichilismo insensato in nome di una decrescita felice mal metabolizzata che ci vorrebbe far tornare al primo Medio Evo se non all’età della Pietra, la guerra ai vaccini. Nessuno mi toglie dalla testa che se Grillo non avesse scatenato il finimondo contro la Gronda di Genova (dando sponda ai miseri e fallimentari calcoli elettorali della sinistra), il ponte Morandi sarebbe stato chiuso in tempo per evitare la catastrofe. Invece un suo candidato sindaco arrivò a dire che l’ipotesi di un collasso del Ponte Morandi era una “favoletta” messa in giro per spingere la soluzione della Gronda. Era il 2013.
La pericolosità dell’ideologia grillina è stata confermata nell’ultimo anno dal Governo guidato da Giuseppe Conte. Hanno votato alcune leggi di pura demagogia per rafforzare la loro base elettorale nel Meridione, come il reddito di cittadinanza. E non sono stati nemmeno capaci di fare le cose per bene. Ora, la crisi di Governo è stata annunciata anche se non formalmente aperta. Ma lo sarà davvero? Fate un po’ i conti: stando ai sondaggi, tutti i partiti tranne Lega, FdI e Pd perderebbero metà dei seggi, ma nel Pd dove in Parlamento domina Renzi, le nuove liste saranno da pulizia etnica. Perché Renzi e i suoi dovrebbe immolarsi? E con lui i 5 stelle. E Berlusconi poi? Come fa a fidarsi di Salvini? Forse nemmeno se gli promettesse di chiudere la Rai e fare di Mediaset la sola rete nazionale italiana.
Eppure, di fronte al problema di fondo, la burocrazia che stritola l’Italia, le tasse (concentrate su pochi) che la affondano, tutto quello che sa proporre Di Maio come misura qualificante è la riduzione del numero dei parlamentari. In Italia, dove si legifera su tutto, anche sulla lunghezza del collare dei cani, senza un organico adeguato di Deputati e Senatori l’attività legislativa si incaglierà del tutto.
Certo sarebbe meglio snellire le procedure, escludere il Senato dal processo legislativo, magari non alla maniera arronzata nel bar del borgo sull’Arno che voleva Renzi, piuttosto con una definizione di ruoli come negli Usa. Ma i 5 stelle il Senato hanno lottato per conservarlo e per conservare l’attuale complesso iter legislativo. A loro, in nome dell’odio sociale che è il loro carburante, preme togliere qualche stipendio sopra i mille euro. Ecco perché i sondaggi anticipano la giusta disgregazione elettorale del Movimento.
Che poi il Pd vada dietro a Di Maio, riesumando il sogno di Bersani, è segno che la tabe è rimasta ben radicata, come un virus maligno, nel cervello della auto proclamata sinistra. Di fronte all’emergenza, hanno riesumato anche Beppe Grillo. I genovesi una volta amavano definirsi così:
“Strinzo i denti, riso raeo, son zeneize, parlo ciaeo” (Stringo i denti, rido poco, sono genovese, parlo chiaro). Forse è il momento che riesumino il loro mantra. E prendano le Pagine Gialle nazionali, forse il male è molto più diffuso.
(da blitzquotidiano.it)