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23/11/24 ore

Fissando in volto il gelo – Poeti contro il Green Pass


  • Giovanni Lauricella

Fissando in volto il gelo – Poeti contro il Green Passè un antologia di poesie a cura di Luca Bresciani, Ivan Crico, Paolo Gera, Mario Marchisio e Paolo Pera (Terra d’ulivi edizioni, 2023) che raccoglie un’ampia selezione di testi pubblicati sul blog “Fissando in volto il gelo – Poeti contro il Green Pass”, in un arco di tempo che va dal 30 novembre 2021 al 29 novembre 2022.

 

Il nome del gruppo è un’elaborazione di un verso di Osip Ėmil’evič Mandel’štam: “A tu per tu, il gelo in volto io fisso: / lui fissa il nulla, e io fisso dal nulla; / stirata, pieghettata senza grinze, / respirante miracolo, pianura (…)” (traduzione di R. Faccani). Il testo è stato scritto il 16 gennaio 1937, durante il domicilio coatto a Voronež e appena prima della deportazione in Siberia: il livello altissimo della poesia di Mandel’štam e la sua assoluta dedizione alla libertà, ha fatto sì che immediatamente lo scegliessimo come simbolo delle nostre proteste e della necessità di una parola non piegata all’asservimento e alla sistematica manipolazione delle informazioni. 

 

GLI 80 AUTORI

 

Federico Sanguineti, Lello Voce, Flaminia Cruciani, Flavio Piero Cuniberto, Angelo Tonelli, Antonio Bux, Ilaria Palomba, Francesco Benozzo, Piero Nissim, Francesco Giusti, Carlo di Francescantonio, Eleonora Chiara Giusti, Bruno Di Pietro, Carlo Cuppini, Chiara Catapano, Francesco Macciò, Massimiliano Moresco, Alessandra Gasparini, Serena Vestene, Lorenzo Pietrosanti, Paolo Gera, Luca Bresciani, Serena Cerè, Anna Leone, Bartolomeo Smaldone, Paola Gandin, Franco Trinchero, Claudio Buttura, Stefano Vespo, Grazia Valente, Luciana Lanzarotti, Stefano Torre, Stefania Di Lino, Mario Marchisio, Paolo Pera, Antonella Barina, Francesca Ganzerla, Anna Dari, Giulia Olga Billante, Rosaria Ragni Licinio, Fabia Ghenzovich, Andrea Laiolo, Giancarlo Guerreri, Mauro Milani, Carlo Dardanello, Anila Hanxhari, Paolo Ricciardi, Klinton Ogiso, Yuleisy Cruz Lezcano, Chiara Rantini, Emanuele Cilenti, Patrizia Varnier, Vincenzo Mirra, Carlo Molinaro, Annamaria Scopa, Eleonora Falchi, Violante Vibora, Paola Massoni, Francesco Mola, Antonio Sansone, Bruno De Domenico, Federico Raviolo, Marco Zuccaro, Emilia Otello, Maria Voto, Chicca Morone, Damiano Osella, Grazia Calanna, Claudio Orlandi, Alessandro Magherini, Luca Gamberini, Ivan Crico, Sergio Gallo, Pierangelo Cardìa, Domenica Giaco, Alessandro Rolandi, Umberto Fazzi, Maresa Elia, Simonetta Silvestri Raggi, Roberto Addeo.

 


 

Invitato da Stefania Di Lino  nel locale di Lettere Caffè gentilmente offerto da Enza Li Gioi  ho incontrato Paolo Gera  che per l'occasione ci offre alcuni chiarimenti in merito dell'antologia in un testo che riporto per intero.

 

“La nostra poesia sta facendo un giro d’Italia. Le presentazioni si succedono: Moncalieri, Carpi, Pisa, Venezia…Roma è stata per adesso l’ultima tappa, al Lettere Caffè di Trastevere, ma poi si aggiungeranno Genova, Trieste, Firenze, Napoli, Milano e chissà quali altre. A Roma c’è stato molto calore, partecipazione di pubblico, condivisioni di intenti da parte di chi sostiene le nostre idee, ma anche attento ascolto da chi si è fidato sino ad ora della narrazione ufficiale sullo stato d’emergenza e sulle sue conseguenze. Non crediamo nelle contrapposizioni ideologiche con cui le istituzioni hanno voluto separare in maniera dolorosa e feroce gruppi di individui, di cittadini italiani.

 

Crediamo nella poesia e dunque nella comunicazione e nel dialogo, ad un livello profondo. Siamo convinti che la poesia, in questo momento, debba dimenticarsi di una sua fruizione contemplativa, di una sua proiezione narcisistica nella terra promessa della memorabilità. La poesia deve diventare azione collettiva nel presente, incontro di corpi e menti, e occuparsi attraverso i suoi messaggi della creazione di un linguaggio alternativo a quello che in questi anni si è dimostrato codice omologante, menzognero, propagandistico.

 

Discorso unico come specchio di pensiero unico. Potremmo citare una miriade di poeti che si sono battuti per la libertà e hanno individuato nel poeta un testimone dei propri tempi, con il rischio della segregazione, della prigionia, della morte. Tra questi abbiamo voluto coinvolgere nel nostro progetto Osip Mandel’štam: un suo verso ha ispirato il nome “Fissando in volto il gelo” e abbiamo deciso di far diventare la sua gloriosa scheda segnaletica, marchio d’infamia della polizia staliniana, il logo del nostro gruppo.  “A tu per tu, il gelo in volto io fisso: lui fissa il nulla e io fisso dal nulla”. (trad. di R. Faccani)

 

“Fissando in volto il gelo-poeti contro il green pass” è nato esattamente il 27 novembre 2021, quando venne pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il testo del decreto che avrebbe reso applicativo nei giorni appena successivi le disposizioni del Super Green Pass.  Le persone non avrebbero più potuto andare al lavoro anche se avessero dimostrato come prima, attraverso l’utilizzo del tampone, di essere sani. Senza la certificazione vaccinale nessuno avrebbe più potuto salire sui mezzi pubblici o entrare nei bar e nei ristoranti.

 

Di fronte a questa pratica che aveva tutte le caratteristiche dell’apartheid, alcuni poeti (Paolo Gera, Paolo Pera, Luca Bresciani, Ivan Crico, Mario Marchisio) hanno deciso di non abbassare la testa e di non condividere il silenzio imbarazzante, se non l’adesione di quasi tutti gli scrittori e i poeti italiani, a questo progetto di esclusione sociale. Abbiamo pubblicato un manifesto che è stato sottoscritto non solo da poeti, ma da giornalisti, artisti e musicisti: centosessanta in totale.

 

Il Manifesto, incluso nell’antologia, indica il pericolo di una parola e imbrigliata, soffocata, distorta, sloganizzata, asservita ad una grossolana strumentalizzazione a scopi politici di un problema sanitario, che è diventato fin dal suo primo manifestarsi, l’occasione per rafforzare i sistemi di controllo elaborati dall’imperante capitalismo tecnocratico. La poesia non è un terreno neutro, ma un campo linguistico e ideologico su cui si scontrano visioni del mondo contrastanti.

 

Su questo terreno abbiamo deciso di scendere affidandoci alle armi proprie della libera poesia: la lucida riflessione, la fantasia, la critica, la protesta, la satira, l’irriverenza, la direzione divergente e contraria, l’invenzione linguistica. Abbiamo deciso di aprire un blog in cui pubblicare le poesie dei dissidenti, di chi attraverso l’utilizzo dei versi, sosteneva con rabbia la protesta contro la violazione dei diritti fondamentali. 

 

Il primo ad affidarci un suo testo è stato Federico Maria Sanguineti il 30 novembre 2021, l’ultimo Francesco Benozzo, il 29 novembre 2022. Il blog è diventato un’antologia, edita da Terra d’Ulivi e raccoglie i componimenti di 80 poeti, donne e uomini, di ogni età. L’introduzione è curata dal più importante grecista italiano, Angelo Tonelli.  Le poesie inserite sono divise in cinque sezioni: 1) Profezie; 2) Lockdown ;3) Green pass; 4) Super green pass; 5) Scenari futuri. Utopie-distopie, per seguire lo sviluppo cronologico degli avvenimenti che vanno dal 2020 sino al 2022 e in modo che i testi siano descrizione viva e creativa del lungo periodo di crisi. Gli stili sono diversi, ma rispecchiano la pluralità di voci presenti nel gruppo: la nota realistica e quella intima, la satira irriverente, l’invettiva, il dialetto.

 

Il periodo dell’emergenza è stato trattato nella sua forza d’urto temporanea, ma anche per ispirare scritture che riguardassero più in generale i temi della sofferenza e della caducità umana, la mostruosità del potere, i rapporti dell’umanità con l’ambiente circostante. Questa antologia unisce la poesia alla storia e vuole essere una testimonianza di un periodo che molti, per convenienza o svagatezza, vorrebbero cancellare.

 

Noi facciamo il giro d’Italia per leggere e offrire questo libro in cui non si dimentica, in cui si recuperano i documenti che hanno sancito la sospensione della Costituzione italiana nei suoi articoli più importanti e insieme le parole di chi attraverso la poesia si è opposto con la libertà creativa alla costrizione del pensiero e dell’espressione”.

 

 


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