Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

22/11/24 ore

Poetitaly, “Saperi” per Elio Pagliarani


  • Giovanni Lauricella

Al Palladium si è ripetuto l’appuntamento di Poetitaly dopo gli "Esili"di Amelia Rosselli, questa volta sulla conoscenza e i saperi di Elio Pagliarani, cioè su quella poesia che ha preso a riferimento la scienza come viatico di nuove ispirazioni.

 

Come sappiamo, la prima metà della programmazione è dedicata ad una conferenza- dibattito che questa volta ha visto protagonisti alcuni dei poeti che si sono caratterizzati in questo tipo di poesia, più degli esperti coordinati da Paolo D’Angelo: Cetta Petrollo Pagliarani, Andrea Inglese, Arturo Mazzarella, Francesco Pecoraro, Marco Piazza e Andrea Coltellessa, forse il più simpatizzante di tale genere poetico.

 

Come al solito, è stata una serata molto interessante e piacevole per chi ama ascoltare la poesia. Nella seconda parte della serata dopo il video su una poesia di Lidia Riviello recitata da un detenuto, si sono udite lei poesie di: Anna Maria Carpi, Elisa Davoglio, Marco Giovenale, Andrea Inglese, Vincenzo Ostuni e Francesco Pecoraro. Inoltre Durs Grünbein ha recitato in tedesco e poesie che di volta in volta venivano tradotte in italiano,  catalizzando l’attenzione del pubblico.

 

Anche se ci sono stati momenti alla "Capocotta", il festival dei poeti del ’78, come quando si è vista cadere una poetessa dalle scale o sono partite contestazioni dal pubblico verso il palco, personalmente ero abbastanza soddisfatto della serata, ben riuscita grazie alla testardaggine di Simone Carella, esoscheletro della poesia romana  che non rinuncia ad  organizzare eventi poetici di grande portata per un pubblico che stenta a riempire il teatro.

 

Girava nella sala Dino Ignani, intento a fare foto ai poeti; casualmente mi era capitato vicino Cosimo Cinieri, che si dice "nato poeta" perché da bambino recitava l’Iliade, stupendo per bravura i presenti; me lo ricordo con Carmelo Bene e sono testimone di quanto animava l’avanguardia, ultimamente interpreta  Pessoa ecc.

 

"La poesia è erotica diceva accorato  Cosimo Cinieri che si sentiva insoddisfatto di come recitavano i poeti.

 

E’ vero: l’attore, specie il buon attore, recita molto meglio degli stessi autori, senza dimenticarci che avere la capacità di esibirsi in pubblico è il contrario dell’intimità in cui risiede la creazione poetica; se poi si considera che il genere poetico della serata era quello di poesia ispirata allo specifico lessico della matematica, fisica o biochimica, ci si può immaginare quanto fredda possa essere, cosa che mi ha fatto notare nche il pittore-poeta Michele De Luca.

 

Anche se ero in contrasto con Cosimo Cinieri, lo scambio di idee non mi dispiaceva, anzi mi ha fatto ricordare che quando ero bambino io, che non ero poeta, vedevo i nonnetti che rifacendosi a noti versi cercavano di educare i piccoli e cercavano di esprimersi in tono poetico e con un linguaggio di alto profilo rivolgendosi ai loro coetanei.

 

La poesia insegnata a scuola è stata intesa come strumento sociale di educazione e di rafforzamento etico o didascalico come quella del Carducci…. E carducciani erano ancora i nostri nonni e i nostri maestri.

 

Poi ci siamo fatti un’altra poesia a nostra immagine, quella delle canzoni dove la linea tracciata dai Beatles ha fatto scuola molto più di tanti poeti, docenti e genitori.  Non esiste più il costume sociale poetico che spesso era la retorica corrente di un tempo, adesso abbiamo altri comportamenti frutto di altre forme di costume.

 

Infatti mi è sembrato strano che nella serata in questione non si sia parlato delle nuove tecnologie e di quella innovazione del linguaggio che hanno provocato i social network, che poi è il linguaggio scientifico corrente.

 

Il dibattito è stato molto intenso, si discuteva anche in sala; si sono lette tante poesie; la serata non poteva durare più a lungo anche a causa dei limiti della resistenza umana. Per sedare la fame nell’intervallo avevo mangiato insalata, ma poi è giunto il momento per tutti, poeti e non, di andare a dormire.

 

Prossimo appuntamento il 28 Aprile "Interazioni".

 

 


Aggiungi commento