Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

16/11/24 ore

La via sintetica alla Cannabis terapeutica


  • Silvia Soligon

Sintetizzare i principi attivi della Cannabis sativa utili a scopo medico senza dover coltivare la pianta: è questa la promessa dei ricercatori dell'Università di Saskatchewan (Canada), che grazie ad uno studio pubblicato da Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) sono riusciti ad identificare gli “operai” della catena di montaggio che permette la sintesi dei cannabinoidi nei tricomi, strutture simili a peli presenti sulle foglie.

 

I due operai in questione si chiamano esanoil-CoA sintetasi e ciclasi dell'acido olivetolico e sono due enzimi necessari per produrre i cannabinoidi a partire da un raro e piccolo acido grasso. E' proprio su questi due enzimi che si basa la “fabbrica di farmaci” della cannabis. La ricerca è stata coordinata da Jonathan Page, professore di Biologia a Saskatchewan, che insieme ai suoi collaboratori è riuscito a utilizzare questi due enzimi per produrre l'acido olivetolico - importante prodotto intermedio della catena di montaggio dei cannabinoidi - nel lievito.

 

Ora che conosciamo la via biosintetica – ha spiegato Page – possiamo mettere a punto metodi per produrre i cannabinoidi nel lievito o in altri microrganismi, che potrebbero essere una valida alternativa alla sintesi chimica per produrre cannabinoidi per l'industria farmaceutica”. Una possibilità che potrebbe porre fine alle per ora infinite polemiche sull'uso della cannabis a scopo terapeutico.

 

Senza la necessità di coltivare marijuana per produrre farmaci come il Bedrocan, infatti, verrebbero meno molti dei muri contro cui si scontra chi, come dimostrato da una recente conferenza stampa dei Radicali alla Camera, deve ancora oggi perorare la causa della legalizzazione dell'uso a scopo terapeutico dei derivati di questa pianta.

 

Le novità, però, non finiscono qui: la scoperta potrebbe anche permettere di sviluppare varietà di canapa prive di cannabinoidi da utilizzare a scopo industriale. La cannabis, infatti, non è solo una fabbrica di sostanze psicoattive, ma anche di carta e fibre ad uso tessile.

 

L'olio di canapa è un ingrediente di cosmetici per la salute della pelle e l'industria alimentare utilizza questa pianta per ottenere i prodotti più impensati: dal latte senza lattosio, a cereali per la colazione, merendine e integratori di proteine per gli sportivi.


Aggiungi commento