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27/12/24 ore

Venezia Film Festival 2014, venti di guerra



"I conflitti, la crisi, l'oggi: una selezione che osa e che investe sui giovani", ha dichiarato il direttore Alberto Barbera durante la conferenza stampa di presentazione dei 20 titoli in concorso in questa 71°edizione. "Abbiamo visto qualcosa come 1500 lungometraggi e oltre 1600 corti, scartare dei titoli è stato come sempre un lavoro complesso e anche doloroso. La selezione rispetta il fermo principio di non superare i 55 titoli inediti presentati nelle tre sezioni principali del Festival, la provenienza dei film tocca una quarantina di paesi e il risultato finale mi permette di poter dire che sarà un’edizione che ci rende orgogliosi".

 

Tra gli italiani in concorso Mario Martone con il film su Giacomo Leopardi Il giovane favoloso, Francesco Munzi con Anime Nere e Saverio Costanzo con Hungry Hearts, realizzato con un piccolissimo budget in America e interpretato da soli due attori (Alba Rohrwacher e Adam Driver), quattro i francesi (Xavier Beauvois, Alix Delaporte, Benoit Jacquote David Oelhoffen), gli americani Ramin Bahrani, David Gordon Green, Andrew Niccol e l’attesissimo Abel Ferrara che con il suo Pasolini(Willelm Defoe, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastrandrea e Ninetto Davoli) certamente non passerà inosservato.

 

Poi Fatih Akin che – spiega Barbera – "con The Cut  realizza un film epico come si facevano negli anni ’60, partendo dal genocidio degli armeni" e lo svedese Roy Andersson con A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence "un film straordinario, che abbiamo visto ad aprile e di cui ci siamo immediatamente innamorati, senza contare che parliamo di un grande cineasta che per la prima volta viene a Venezia" . Non una prima volta, visto che è un habitué della Mostra, per il giapponese Shinya Tsukamoto, che torna in concorso con Fires on the Plain"Un film molto particolare, che ragiona sulle conseguenze della II Guerra Mondiale", svela Barbera, che riflettendo sulle tematiche dell’intera selezione trova, proprio nei film con rimandi espliciti o con riferimenti alla guerra, il fil rouge di questa edizione: "Quello della guerra è uno spettro che torna ad incombere, in maniera forse inaspettata anche in questi giorni. E il cinema, come sempre, sembra riflettere le inquietudini dei nostri giorni". Come quello di Andrew Niccol (Good Killcon Ethan Hawke), che è forse il primo film a provare ad affrontare le questioni morali ed etiche dell’utilizzo dei droni americani, mentre l’opera seconda di David Oelhoffen, Loin des hommes, con Viggo Mortensen, è ambientato durante il conflitto francese in Algeria.

 

 

La Grande guerra, è anche al centro del nuovo film di Ermanno Olmi, Torneranno i prati, che non sarà presente per scelta dello stesso regista: "Olmi ci ha detto chiaramente che non porterà il film in nessun festival, perché vuole che sia visto come una vera e propria testimonianza sulla guerra, non come una semplice opera cinematografica. Naturalmente condividiamo e rispettiamo la sua decisione, ma ci dispiace molto". Come non saranno della Mostra due tra i film più attesi della nuova stagione, Gone Girldi David Fincher e Inherent Vicedi Paul Thomas Anderson, in anteprima al New York Film Festival: "Come capita spesso ormai, sono decisioni che riguardano le case di produzione, dettate dal marketing", spiega Barbera, che aggiunge: "Le uniche due assenze sono queste, e non per nostra volontà. I Festival, d’altronde, si fanno anche con i film disponibili, per esempio quello di Todd Haynes è stato rimandato. Ma quello che conta davvero è continuare a rivendicare uno spazio di ricerca: fare un festival solo con anteprime di film attesi che poi arrivano in sala da lì a poco non avrebbe senso. Non per una Mostra come questa, che da sempre cerca di individuare nuove strade per il cinema di domani".

 

Come 99 Homes di Ramin Bahrani (che esplora il dramma della crisi attraverso la questione dei mutui americani) o Talesdi Rakhshan Bani-Etemad, che mette in scena il difficile momento dell’attuale società iraniana. Dalla Turchia arriva l’opera prima di Kaan Mujdeci, Sivas che – annuncia Barbera – "farà sicuramente discutere vista l’enorme violenza con cui vengono messi in scena alcuni combattimenti tra cani", mentre grande attenzione sarà riservata al nuovo documentario di Joshua Oppenheimer, The Look of Silence, "che torna sui luoghi del bellissimo The Act of Killingcon un’operazione ancor più sconvolgente". Dalla Cina, poi, Red Amnesia) di Wang Xiaoshuai, riflessione sulle conseguenze della Rivoluzione Culturale. Dalla Russia il grande ritorno, quello di Andrei Konchalowskicon The Postman’s White Nights.

 

 

Di certo i divi non mancheranno. Al Pacino sarà a Venezia sabato 30 agosto con due film, uno in concorso (Manglehorn, di David Gordon Green) e uno fuori concorso (The Humbling, di Barry Levinson). Tra i grandi eventi fuori concorso c'è sicuramente la proiezione di O velho do restelo di Manoel de Oliveira, il regista dalle 105 primavere e la presenza di Lars Von Trier, che torna dopo circa 10 anni al Lido. Senza dimenticare, naturalmente, il già annunciato film d’apertura di Venezia71, Birdman di Alejandro Gonzalez Inarritu (con Michael Keaton, Edward Norton,Emma Stone e Naomi Watts): "Un film sorprendente, diverso dalle sue opere precedenti", assicura Barbera. Ma in casala vera attesaè per La Trattativa di Sabina Guzzanti, il film sulla (finora ufficialmente presunta) trattativa tra lo Stato e la Mafia seguita alle stragi dei giudici Falcone e Borsellino e rispettive scorte e per Belluscone ovvero la satira ultra-grottesca di Franco Maresco su Silvio Berlusconi, visto o evocato dai suoi beneamati freaks siciliani.

 

 

Chi si ricorda dell’invito lanciato in TV l’anno scorso da Gabriele Salvatores a mandare i propri home-made video? Italy in a Day  è il risultato di quell’operazione, fuori concorso ma certo estroso ed invogliante.

 

Già decretati e pronti per l’assegnazione i Leoni d’Oro alla carriera che andranno a due artisti statunitensi.

 

A ritirarli Thelma Schoonmaker, tre oscar all’attivo, montatrice storica di tutti i film di Martin Scorsese e al pluripremiato cineasta indipendente Frederck Wiseman, esploratore dell’esperienza umana nel contesto delle più diverse istituzioni sociali contemporanee con i suoi 39 documentari e due fiction di scrupolosa carriera.

 

La giuria internazionale che al Festival assegnerà il Leone d'oro, sarà presieduta da Alexandre Desplat, affiancato da Carlo Verdone, oltre a Joan Chen, Philip Groning, Jessica Hausner, Jhumpa Lahiri, Sandy Powell, Tim Roth ed Elia Suleiman.

 

Avviso importante per i cinefili: Dal 27 agosto al 6 settembre, i titoli presentati alla 71esima Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia saranno in streaming su MYmovies.it sulla piattaforma MYMOVIESLIVE! nella sezione Orizzonti. Le trasmissioni saranno effettuate in versione originale con i sottotitoli in italiano e in inglese su tutto il territorio nazionale, in contemporanea con le proiezioni ufficiali al Lido. Ogni opera, limitatamente a 400 streaming, sarà disponibile anche on demand per ulteriori quattro giorni dalla prima.

 

Vincenzo Basile

 

 


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