01/05/24 ore
Dopo "Dobbiamo parlare" di Rubini, un'altra commedia agra costruita su un tessuto registico teatrale, e basata su storie di coppie. Ancora una volta la casa di una di loro, un chirurgo estetico e una psicoterapeuta (Marco Giallini e Kasia Smutniak) è la sede dell'intrigo.
Che stavolta non va svelato perché tutto sommato lo scioglimento del film non è banale. Basti dire, per incuriosire e invitare alla visione che tutto sembra ruotare attorno a un gioco: i convitati, amici o amicissimi tra di loro, decidono di posare sulla tavola vicino a piatti e portate i loro telefonini e si impegnano a attivare il viva voce e a rivelare i contenuti dei messaggi che inevitabilmente arriveranno nel corso della cena.
L'occasione della serata è un'eclissi di luna. Quando sarà finita...
Ottimamente recitato, terribilmente realistico ancorché impietoso. Gli altarini che si scoprono, le inattese perversioni, i ruoli che si ribaltano, il sesso e le menzogne che si trascina dietro a fare da pernio di quasi tutto, insieme alle nuove tecnologie, piccole, piatte scatolette dentro le quali si cela tanto di ciascuno di noi, dalla cosa più innocente alla verità indicibile. Anche un "selfie" può rovinare un matrimonio...
Diversamente interessante rispetto al film di Rubini, più sottile, questo dotato di maggior suspence. Merito a Paolo Genovese, regista e soggettista del lavoro, e al parterre di attori, oltre a quelli già nominati: Valerio Mastandrea, Anna Foglietta, Giuseppe Battiston, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher.
Giovanni A. Cecconi
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é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "Politica senza idee - La crisi del Partito Democratico" |
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