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24/11/24 ore

Genius. di Michael Grandage. Un grande editore e un genio a confronto



M. Grandage, autore teatrale, nel suo primo film Genius, tratto dalla biografia di A. Scott Berg“Max Perkins: ediror of genius”, ci racconta la storia di Max Perkins (Colin Firth), editore newyorkese che pubblicò i primi romanzi di grandi scrittori, come F.S. Fitzgerald (Guy Pearce), E. Hemingway (Dominic West).

 

Interessato in particolare al rapporto di amicizia tra il grande editore e lo scrittore Thomas Wolfe (Jude Law), il regista inizia il suo racconto nel 1929, quando Max  incontrò Thomas e lo aiutò a pubblicare il suo primo libro “Of Lost”, intuendo il suo grande talento

 

Thomas,  genio creativo e sregolato, logorroico sia nel parlare che nello scrivere pagine su pagine come un torrente in piena, con l’aiuto di Max riesce a sfrondare i suoi testi da tutto ciò che è eccessivo, trasformandoli in opere di successo, come “Look Homeward, Angel”, “Of Time and The River” ed altre.

 

Pur essendo molto diversi tra loro, Max e Thomas riescono a trovare una profonda intesa, animati entrambi dalla stessa passione per  libri e scrittura, passione così intensa da trascurare anche le persone care.  Max ha una brava moglie, Louise (Laura Linney) e molte figlie, ma non ha un figlio maschio, Thomas, pur amando la possessiva moglie Aline Berstein (Nicole Kidman), preferisce scrivere e collaborare con Tom:  ha perso il padre quando era ragazzo e  stabilisce con Max quasi un rapporto padre-figlio.

 

Purtroppo Thomas, ad un certo punto, si rende conto che il suo carattere irrequieto e tormentato sta complicando non solo i rapporti con Aline ma anche quelli con Max: decide quindi di partire alla ricerca di se stesso e di un’autonomia personale mai raggiunta: “un figlio divenuto adulto deve lasciare il padre”, afferma nel salutare Max.

 

Non è opportuno svelare qui la conclusione del racconto, ma è senz’altro doveroso soffermarsi sul personaggio di Max Perkins, onesto curatore editoriale di cui nemmeno un genio come Thomas può fare a meno, un uomo che pur restando nell’ombra, con il suo paziente ed accurato lavoro, non si limita solo a correggere e tagliare inutili pagine, ma  riesce a percepire con sensibilità sia le potenzialità di un testo sia le intime motivazioni di un autore, in modo da portarne alla luce la parte migliore.

 

Presentato al Festival di Berlino 2016, Geniusèsenz’altro un buon film che si avvale di un ottimo cast di attori e della sceneggiatura di John Logan, costruita su complessi e ben articolati dialoghi di stampo colto e letterario che danno corpo e vita ai personaggi .

 

Ecco un video su regista e attori intervistati al Festival di Berlino

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


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