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23/11/24 ore

Il Diritto di Contare: tre scienziate nere tra sessismo e razzismo



Il Diritto di Contare,il film di Theodore Melfi, candidato a diversi Golden Globe e a tre Premi Oscar, è tratto dal libro “Hidden Figures: the story of the African-American Women who helped win the space race” di Margot Lee Shetterly. di Giovanna D’Arbitrio

 

Il film racconta la storia vera di tre brillanti scienziate nere,  Katherine Johnson (Taraji  P. Henson), Dorothy Vaghan (Octavia Spencer), Mary Jackson (Janelle Monàe), che diedero il loro valido contributo al Programma Mercury e alla Missione Apollo11 nella corsa allo spazio tra USA e URSS negli anni ‘60.

 

Usando i calcoli di K. Johnson, coadiuvata dalle sue colleghe, l’astronauta John Glenn riuscì per primo ad effettuare un’orbita completa della Terra, rientrando sano e salvo con un preciso ammaraggio.

 

Il film evidenzia la lotta delle tre coraggiose donne contro sessismo e segregazionismo negli anni in cui i neri non potevano condividere gli stessi spazi dei bianchi in alcun luogo (scuole, uffici, bus, bagni, ecc.).

 

Anche la NASA non faceva eccezione e il gruppo delle afroamericane lavorava segregato nell’ala ovest dell’edificio, sopportando discriminazione e arroganza da parte dei bianchi.

 

Alla fine, tuttavia, con le loro indiscutibili capacità e competenze, unite a dignità, umiltà e sensibilità, le tre coraggiose donne riuscirono a imporsi, conquistandosi il rispetto e la stima dei colleghi bianchi, in particolare del loro capo Al Harrison (Kevin Costner).

 

Bisogna riconoscere al regista il merito di aver gettato luce su una pagina poco nota della storia americana e,  anche se a tratti il tono è un po’ convenzionale, la sua narrazione è comunque coinvolgente, alleggerita da una positiva alternanza tra momenti di tensione alla NASA e sprazzi di vita privata.  Notevoli la bravura delle tre attrici protagoniste, la sceneggiatura (T. Melfi, Allison Schroeder), la colonna sonora (P. Williams, H. Zimmer B. Wallfisch).

 

Alla fine lo spettatore esce dal cinema con l’animo sollevato, pensando che ogni tanto per fortuna nella storia dell’Umanità si registra qualche progresso.

 

Nella Notte degli Oscar, in un video, appare la vera K. Johnson, ancora in vita (vedi).

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


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