Inaugurata al Teatro Rossetti di Trieste, dal suo direttore nonché cofondatore Daniele Terzoli, è decollata la diciottesima edizione di uno dei più importanti festival della fantascienza europei: il Trieste scienze+fiction festival. Molte è di rilievo le opere e gli incontri di futurologia e scienze “altre”.
Si comincia da Calling All Earthlings, il documentario ambientato nel deserto californiano del Mojave, suggestiva location dove negli anni ’50 fu misteriosamente istalla l’Integraton, una fonte di eterna giovinezza / macchina del tempo / spazio anti-gravitazionale e monumento-simbolo per gli hippies di tutto il mondo. L’ufologo George Van Tassel parla con gli alieni, in mezzo a una storia di dischi volanti e agenti dell’FBI che non si capisce bene da che parte stiano.
L’opera di Jonathan Berman disamina i fatti e i personaggi penetrando nel cuore della controcultura americana più in contatto, allora come oggi, a fenomeni dl genere. Dal cinema di inchiesta ai grandi classici, primo tra molti, il russo Stalker (1973), nel quale nell’inavvicinabile Zona, un oggetto caduto dallo spazio vent’anni prima ha decimato un intero paese.
Lo Stalker, lo Scrittore e il Professore vi si avventurano: riusciranno a raggiungere la Stanza, il luogo dove si avverano i desideri più intimi e inconfessabili perfino alla propria coscienza?
La risposta è uno dei misteri del capolavoro di Andrej Tarkovskij restaurato in una nuova smagliante versione digitale. Ma anche l’indimenticabile Westworld (il mondo dei Robot,1973) di Michael Crichton, con un sorprendente Yul Brinner/pistolero elettrico, iniziatore del tema della macchina che si ribella al suo creatore.
Film di apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2018, con la presentazione speciale dell’astronauta Umberto Guidoni, arriva a Trieste First Man di Damien Chazelle. Che ci riporta al primo passo sulla luna di Neil Armstrong/Ryan Gosling del 20 luglio 1969. Guidoni, astronauta-astrofisico presente in conferenza stampa alle domande di giornalisti e scienziati.
Frankenstein it’s a live, ovvero Il corpodi Boris Karloff, la creatura di Mary Shelley e la musica noise-rock degli OvO. Uno dei più grandi miti del cinema di tutti i tempi rivive a distanza di 200 anni, arricchito di nuovi impulsi elettronici, con sonorizzazione dal vivo.
E poi l’attesissimo evento Trumbull Day: un viaggio nella mente e nell’immaginazione di uno dei più grandi maestri degli effetti speciali del cinema mondiale. Scienziato, geniale inventore, artista visivo, regista e anche un po’ alchimista. In suo onore la proiezione della Space Opera, Silent Running (2002: la seconda odissea) a cui seguirà una Master Class.
Già vincitore di due premi Oscar, Douglas Trumbull riceverà il Premio URANIA alla carriera, che esplose nel 1968 con IL FILM di fantascienza 2001 Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick. Non solo, sono suoi gli effetti speciali per dei film che hanno reso leggendario il Genere: Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Star Trek e Blade Runner, per citare i più noti. Il primo degli incontri tematici, è stato dedicato proprio al film Odissea nello Spazio che quest’anno compie i suoi primi 50 anni.
A celebrare lo storico anniversario sono intervenuti Giuseppe Lippi, direttore di Urania (Modadori), il più illustre periodico di letteratura Fantascientifica europea, Lorenzo Codelli, membro dell’autorevole mensile cinematografico Positif, Fabio Pagan, giornalista scientifico internazionale di lungo corso nella ricerca in campo spaziale e l’astronauta-astrofisico italiano Umberto Guidoni, primo europeo ammesso a svolgere missioni scientifiche nello Spazio a bordo dello Space Shuttle. La prima compiendo 256 orbite attorno alla Terra con la navetta Columbia (1996) e altre 186 con l’Endeavour nel 2001.
Al di là degli spunti metafisici, etici e umani del contesti trattati molte sono state le somiglianze ma anche le differenze emerse tra i voli scientifici e quelli del grande schermo.
Stupefacenti alcuni dei dati emersi. Un esempio? Furono circa 400.000 i componenti dello Staff Nasa, impegnati nella realizzazione dell’impresa di allunaggio Apollo 11. Zombie che invadono Parigi, signorine fanta-cult in abiti microscopici e molto altro, le sorprese che incalzano vertiginosamente i convenuti.
Go Home, A Casa Loro, racconta di un’orda di zombie all’attacco di un noto militante di estrema destra che ha un’unica scelta per salvarsi: trovare riparo in un centro di accoglienza per stranieri. Che ne sarà di lui?
Dallo spazio profondo a Stoya, icona del cinema hard, che incontrerà il pubblico per una conversazione dal titolo Philosophy, Pussycats and Porn. Tra le attrici pornografiche più famose del pianeta, Stoya è anche un’accesa attivista per i diritti delle donne e scrittrice. Ha collaborato per numerose testate, tra cui The New York Times, The Guardian, VICE e molte altre.
Al Trieste Science+Fiction è protagonista del film “Ederlezi Rising”, opera d'esordio del regista serbo Lazar Bodroža presentata al Festival triestino in anteprima nazionale e in concorso nella selezione ufficiale, in cui interpreta il suo primo ruolo in un film non hard nei panni di una bellissima e irresistibile androide.
Autrice del libro Philosophy, Pussycats and Porn, di recente pubblicazione, Stoya si racconta al pubblico del Teatro Miela in un dialogo con l’esperto di industria del cinema pornografico e non, Enrico Biasin.
Questo e molto altro accadrà durante le prossime 4 orbite terrestri.