In tempi di lockdown noi cinefili non possiamo fare a meno di rivedere vecchi film in Tv o in streamig e la sottoscritta in verità trova interessanti le pellicole tratte da libri significativi. Così ascoltando il triste quotidiano elenco dei dati su morti e contagiati alle ore 18,00 in Tv, fornito con voce distaccata quasi robotica, e considerando le limitazioni delle nostre libertà e ipotetici futuri pericoli, ho voluto rivedere in streaming il film Orwell 1984, di Micael Radford, tratto dal romanzo distopico 1984 di George Orwell, girato proprio nel 1984 nei giorni citati nel libro.
Il film rispetta trama e significato del testo nel raccontare la storia di Winston Smith (John Hurt) nello Stato dittatoriale di Oceania (di cui fa parte anche una Londra immaginaria nel 1984 dopo rivoluzioni e guerre).Il paese è governato da un misterioso dittatore, Il Grande Fratello (Bob Flag), che con varie strategie tiene sotto controllo un’umanità robotizzata. Chi non si attiene alle regole viene incolpato di "psicoreato" e severamente punito.
Winston Smith, lavora al Ministero della Verità, dove ha l’incarico di manipolare la storia del passato e di adeguarla alle esigenze del momento, poiché secondo il partito chi controlla il passato è padrone del presente e quindi anche del futuro. Il Ministero ha anche il compito di creare una neolingua, scarna ed essenziale, per ridurre la capacità di pensare e di ribellarsi. La popolazione è divisa in due classi sociali: i prolet che non s’interessano di politica, sono ignoranti, lavorano e procreano, l’altra classe è quella dei burocrati e dei funzionari, anch’essi controllati dal regime attraverso ricetrasmittenti e altri complicati strumenti.
I comunicati del partito vengono ripetuti in modo martellante, ovunque appare l’immagine del dittatore con la scritta Il Grande Fratello ti guarda e il suo volto invade anche i teleschermi, mentre telecamere nascoste controllano la popolazione. I tre slogan politici ricorrenti sono: 1)la pace è guerra; 2) la libertà è schiavitù; 3) l’ignoranza è forza. La nazione è sempre in guerra, per lo più una guerra lontana, ma ogni tanto cadono razzi che uccidono persone nel paese, così paura e odio vengono sempre alimentati.
Afflitto da ricordi dolorosi e mancanza di libertà, Winston inizia ad esprimere le sue idee in un diario segreto, cadendo così nello psicoreato, il delitto di eterodossia. Per di più quando incontra Julia (Suzanna Hamilton) comincia a frequentarla di nascosto in una piccola stanza nel quartiere dei prolet. Traditi dal signor Charrington (Cyril Cusack), membro della psicopolizia e proprietario della stanza, i due amanti vengono arrestati e condotti separatamente nel Ministero dell'Amore, ove O'Brien (Richard Burton), gerarca del partito, interroga e tortura Winston, minacciandolo di condurlo nella stanza 101 dove i sovversivi subiscono torture in base alla loro maggiore fobia. Per Winston sono i topi di fogna e, di fronte a tale minaccia, rinnega le sue idee e l'amore per Julia.
Importante ricordare che Winston Smith, definito "l’ultimo uomo libero", prima di essere omologato con la forza, dice al suo aguzzino: “Non so come, ma qualcosa vi sconfiggerà, lo so che fallirete. C’è qualcosa nell’universo che voi non riuscirete mai a dominare: lo spirito dell’uomo. Concludiamo con questa significativa frase, augurandoci che i progressi della scienza e della tecnica siano al servizio dell’uomo e non lo rendano mai loro schiavo e che il grande valore della libertà sia sempre difeso e preservato.
Ci sembra giusto ricordare infine che George Orwell, alias Eric Arthur Blair, nato a Motihari nel Bengala nel 1903 da una famiglia anglo-indiana e morto a Londra nel 1950, fu un noto scrittore, giornalista, opinionista politico e culturale negli anni ’40. Molto citato ancora oggi per la sua acuta e satirica distopia, scaturita dagli orrori dello stalinismo sovietico, condannò le dittature soprattutto in due opere che lo resero famoso: Animal Farm e 1984 (Nineteen Eighty-Four).