Da giovedì 11 giugno è disponibile su Rai Cinema, RaiPlay, Abbi Fede, opera seconda di Giorgio Pasotti (dopo Io, Arlecchino), che è anche sceneggiatore del film insieme a Federico Boccomo, nonché interprete principale nel ruolo di Ivan, un sacerdote molto particolare.
Malgrado sia stato violentato dal padre da bambino, abbia poi perso la moglie dopo il parto di un figlio celebroleso, Ivan, affetto da un tumore al cervello, preferisce rimuovere tali drammi e affrontare la vita credendo in Dio, nel Bene e nell’Uomo.
Messo a dura prova dall’arrivo di Adamo (Claudio Amendola), un neofascista assegnato alla sua comunità di recupero in Alto Adige, gli propone di scegliersi un obiettivo da perseguire. Nel tentativo di sminuirlo e ridicolizzarlo, Adamo sceglie la preparazione di uno strüdel di mele, dolce che diventerà l’emblema di una lotta tra visione positiva e negativa del mondo.
Partecipano alla sfida gli altri membri della comunità, tutti in un modo o in un altro dei diversi, segnati da un tragico passato: lo sciatore alcolizzato Gustav (Robert Palfrader), Sara (Gerti Drassl), incinta single di un bambino handicappato, e l’ex-terrorista Khalid (Aram Kian).
Il ritmo serrato del film coinvolge lo spettatore con rocambolesche avventure e continue imprevedibili situazioni, create non solo dai suddetti personaggi, ma anche da una banda di delinquenti amici di Adamo che partecipano alla lotta tra bene e male, fede e razionalità scientifica, certezze e dubbi.
Remake del film danese Adams æbler (Le mele di Adamo) scritto e diretto da Anders Thomas Jensen, la pellicola può essere considerata una commedia dolce amara che ci sollecita a non perdere mai la fede e la speranza. E forse, per la prima volta, questo è un film migliore dell’originale.
Nel film di Pasotti, infatti, il black humour scandinavo cede il posto al grottesco e alla parodia. Ad esempio Ivan stranamente assomiglia molto a Taika Waititi travestito da Adolf Hitler in Jojo Rabbit, anche se è uno strambo sacerdote animato da un’incrollabile fede. Bravi tutti gli attori, in particolare Claudio Amendola, che interpreta magistralmente il personaggio del nazista, e Roberto Nobile, nel ruolo comico del medico che crede solo nella scienza. Notevoli Fotografia di Clarlo Rinaldi e le musiche di Leonardo De Bernardini.
Pasotti ha affermato che rispetto al 2005, quando uscì il film danese, derive razziste ed estremismi di destra sono in aumento e pertanto ha riproposto il personaggio di Adamo pur utilizzando un linguaggio più adatto al pubblico italiano. “Sono un cattolico poco praticante ma credente, sono una persona di fede: ho una profonda fiducia in Dio e nella Natura-ha dichiarato-. E spero che questo passi anche come un film sulla fede. Mi innamorai completamente del film nel 2005, molto attuale oggi per i temi trattati: racconta di una società verso la deriva, per estremismi politici e religiosi. Così, mi premeva mettere in scena la storia proprio ora: la differenza con l’originale sta nell’aver ‘colorato’ il film, più vicino alle nostre cifre, un po' più ironico: la parola ‘leggerezza’ – ma non superficialità – ha guidato l’idea di spingere verso una direzione di commedia, che rappresentasse un linguaggio a cui il pubblico italiano è più abituato”.
Ecco un’ intervista con il regista e C. Amendola. (da Spettacolo che spettacolo)