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23/11/24 ore

Il delitto Mattarella, di Aurelio Grimaldi. Per non dimenticare


  • Giovanna D'Arbitrio

Il delitto Mattarella, di Aurelio Grimaldi, è finalmente apparso solo in alcune sale cinematografiche il 2 luglio 2020, dopo il lockdown imposto dal Covid19.

 

In effetti, nel quarantennale dell'uccisione di Piersanti Mattarella (David Coco), fratello dell'attuale Presidente della Repubblica, Grimaldi ha voluto realizzare tale opera per tener viva la memoria di un personaggio onesto e coraggioso.

 

Palermo, 6 gennaio 1980, via della Libertà: Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia, è appena entrato in auto insieme alla moglie, due figli e la suocera per andare a messa, quando un killer si avvicina al finestrino e spara, uccidendolo senza pietà.

 

Al principio l’atto fu considerato un attentato terroristico, poiché arrivarono rivendicazioni da parte di un gruppo neo-fascista, ma le indagine portarono poi a diverse ipotesi e a complicati intrecci tra politica e criminalità, sia a livello nazionale che internazionale. Ad occuparsene fu il sostituto procuratore Pietro Grasso (Matteo Contino), seguito dal giudice Giovanni Falcone (Ivan Giambirtone). Le complicità risultano molteplici e gli esecutori materiali non furono mai arrestati. 

 

Il regista ha il merito di ricondurci ai tempi in cui il cinema italiano era focalizzato su tematiche di impegno civile con i film di grandi maestri, come Rosi, Lizzani, Petri, De Sica ed altri. 

 

Grimaldi ne segue l’esempio, denunciando l'intreccio tra politica e criminalità: un’occasione di riflessione su un periodo storico del nostro Paese, ma anche un omaggio alla dignità, al coraggio e agli ideali perseguiti dalla famiglia Mattarella, così duramente colpita. 

 

Secondo il regista è importante conoscere la Storia e farla conoscere, ragionando sul concetto di memoria e parlando del passato anche attraverso il grande schermo, per non ripetere gli errori di qualche decennio fa. 

 

Un buon film, supportato da un ottimo cast di interpreti, dalla sceneggiatura dello stesso Grimaldi, dalla fotografia di Alfio D'Agata, dalle musiche di Marco Werba.

 

Aurelio Grimaldi, ex maestro elementare, negli anni ottanta cominciò a scrivere libri, tra i quali Mery per sempre (1987) che ispirò un film di Marco Risi. Fece così il suo ingresso nel mondo del cinema e diresse diversi film ,come La discesa di Aclà a Floristella, La ribelle, Le buttane, Nerolio, Il macellaio, Un nuovo giorno, La donna lupo, Iris, Rosa Funzeca ,Un mondo d'amore, L'educazione sentimentale di Eugénie, Se sarà luce sarà bellissimo, Anita - Una vita per Garibaldi, L'ultimo re La Divina Dolzedia 

 

Ecco un’intervista al regista che con chiarezza illustra i fatti accaduti in quegli anni oscuri del nostro paese. (da Spettacolo Eu)

 

 


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