NOUR, il film di Maurizio Zaccaro con Sergio Castellitto nei panni di Pietro Bartolo, il dottore di Lampedusa impegnato nell’accoglienza ai migranti, sarà in sala dal 10 al 12 agosto e dal 20 su Sky.
Presentato al Festival di Torino 2019 e dedicato al grande Ermanno Olmi, la sua uscita a marzo è stata poi bloccata per il Covid19: arriva pertanto solo ora sul grande schermo, proprio mentre s’intensificano gli sbarchi di migranti, tra i quali arrivano sempre molti minori non accompagnati.
E in effetti Nour trae spunto da una vicenda realmente accaduta, raccontata nel libro "Lacrime di sale” (Ed. Mondadori) dallo stesso Bartolo insieme a Lidia Tilotta, testimonianza del sua lodevole opera di soccorso e assistenza, svolta come medico a Lampedusa.
Nour, una ragazzina di dieci anni, fuggita dalla Siria e separata da sua madre in Libia proprio al momento di imbarcarsi, è costretta ad affrontare da sola il viaggio verso l’Europa attraverso il Mediterraneo. Bartolo se ne prende cura ospitandola a casa sua, trattandola come una figlia e cercando in tutti i modi di ritrovare sua madre.
Molto significative le parole dello stesso Bartolo: “Lampedusa rimane un’isola sempre accogliente, ma l’insofferenza comincia a farsi sentire- egli afferma- anche a causa di una narrazione brutale e menzognera di chi ha trasformato tutto questo in un cavallo di battaglia politico. Ma la migrazione non è un problema, è un fenomeno che nasce con l’uomo, che non scomparirà e che bisogna saper affrontare. La politica, quella vera, nobile e importante, deve fornire risposte giuste e umane, e deve poter cambiare le cose.
Quello che accade nel Mediterraneo è vergognoso e disumano. Quando tutto sarà finito, le generazioni future ci chiederanno: ma voi dove eravate? Se queste persone scappano, la responsabilità è anche nostra: lasciano tutto quello che hanno perché non ci sono altre possibilità. Eppure l’Africa è il continente più ricco di materie prime, ma noi l’abbiamo scambiato per un ipermercato dove poter prendere tutto gratuitamente…
E Nour è un film importante per svegliare dal torpore le coscienze di chi si gira dall’altra parte. Io non mi vergogno di usare la parola “amore”, perché stiamo parlando dei nostri bambini. Quante volte ho pianto prima di aprire le cerniere dei sacchi che contenevano i loro corpicini morti. Davanti a quelle scene di orrore ho a volte pensato di lasciare, ma poi sono tornato indietro e ho chiesto scusa a quei piccoli, come dovrebbe fare l’Europa intera. Non mi piace essere definito eroe, io faccio il medico e salvare le persone è mio dovere, mentre la società in cui viviamo ha trasformato questo gesto di umanità in un reato”.
Un film senz’altro da vedere, un appuntamento da non mancare il prossimo 10 agosto.
Maurizio Zaccaro, sceneggiatore, regista e produttore cinematografico, noto in particolare per i suoi lavori in Tv, ha al suo attivo diversi film, come Dove comincia la notte (1991), La valle di pietra (1992), L'Articolo 2 (1994), Cervellini fritti impanati (1996), Il carniere (1997), Un uomo perbene (1999).
Ecco un’intervista al regista e alla protagonista Linda Mresy (da TorinoFilmFestival).