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19/04/24 ore

L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, di Sydney Sibilia. Il ’68 e il tema della libertà: una storia vera


  • Giovanna D'Arbitrio

Disponibile su Netflix, L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, diretto dal regista Sydney Sibilia (anche sceneggiatore insieme a Francesca Manieri), narra la storia vera della Repubblica Esperantista dell'Isola delle Rose (Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj), una piattaforma artificiale di 400 m² nel mare Adriatico a 11,612 km al largo della costa tra Rimini e Pesaro al di fuori delle acque territoriali italiane, piattaforma creata dall'ingegnere Giorgio Rosa, come un micro-stato indipendente, con un governo, una propria moneta e l’esperanto come lingua. Mai riconosciuta come nazione indipendente, fu sottoposta a blocco navale e poi demolita nel febbraio 1969.

 

Nel film il racconto inizia a Strasburgo nel Palazzo del Consiglio d’Europa nel 1968 dove Giorgio Rosa (Elio Germano) per giorni aspetta di essere ricevuto per poter esporre i problemi dell’isola: finalmente il Presidente Jean Baptiste Toma’ (François Cluzet) nota la sua presenza e si mostra disponibile a considerare le sue richieste. 

 

Con un flashback la scena poi si sposta a Bologna dove Giorgio festeggia la sua laurea in ingegneria con gli amici e la sua ex ragazza Gabriella (Matilda De Angelis), insegnante di diritto internazionale, che lo accusa di essere un visionario, incapace di affrontare il mondo reale. Giorgio le risponde: "Allora creerò un mondo mio!". Riescequindi a costruire la suddetta piattaforma con l'aiuto dell’amico Maurizio Orlandini (Leonardo Lidi) e accoglie i primi cittadini: il naufrago Pietro Bernardini (Alberto Astorri), l'apolide W.R. Neumann (Tom Wlaschiha), e la giovane barista Franca (Violetta Zironi).

 

L'isola diventa una meta per molti giovani, ma il successo dell’iniziativa induce Giorgio e i suoi amici a portare il caso all’ONU nella speranza che l’isola venga riconosciuta come stato indipendente. Ciò fa preoccupare il governo italiano guidato da Giovanni Leone (Luca Zingaretti) che incarica il suo ministro dell'interno Franco Restivo (Fabrizio Bentivoglio) di risolvere la questione. Dopo aver tentato di far desistere Giorgio dai suoi propositi promettendogli concessioni balnearie, il ministro, non ottenendo risultati, poi passa alle minacce: Giorgio non demorde e decide di portare il suo caso a Strasburgo, dietro consiglio di Gabriella tornata da lui per sostenerlo. 

 

Il Presidente Toma' cerca di aiutare Giorgio, portando il caso di fronte al Consiglio Europeo, ma Restivo convince Leone a firmare una vera e propria dichiarazione di guerra contro l'Isola delle Rose, inviando il cacciatorpediniere Andrea Doria a bombardare la piattaforma. Informato del fatto, Giorgio rientra in tutta fretta sull'Isola dove lo raggiungono anche i suoi amici. Vana la loro coraggiosa resistenza: portati via con la forza, vedranno la loro isola saltare in aria, completamente distrutta dalle mine.

 

Senz’altro un film gradevole, non privo di humour, con un buon cast, fotografia di Valerio Azzali, musiche di Michele Braga, scenografia di Tonino Zera. Pensiamo, tuttavia, che il regista non sia riuscito in pieno a ricostruire il sogno dei giovani del ’68, dandogli profondità storica e politica. 

 

Ecco un’intervista a S. Sibilia, Elio Germano e Matilda De Angelis (da Coming Soon)

 

 


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