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06/11/24 ore

Minari, di Lee Isaac Chung. Un film toccante


  • Giovanna D'Arbitrio

Arrivato nelle poche sale riaperte il 26 aprile dopo il lockdown, disponibile su Sky on demand, Minari, scritto e diretto da Lee Isaac Chung, regista nato in Colorado da genitori sudcoreani, ha ottenuto numerosi premi, tra cui 1 premio ai Golden Globes, 1 Bafta, 6 candidature ai Premi Oscar e vinto il Premio per migliore attrice non protagonista a Youn Yuh-jung.

 

Il film è ambientato in Usa negli anni '80, gli anni del reaganismo e della deregulation in cui i piccoli agricoltori d'America soffrirono per il duro sistema competitivo. Malgrado ciò la famiglia Yi di origini coreane composta da Jacob (Steve Yuen), Monica (Han Ye-ri) e i loro figli David (Alan Kim) e Anne (Noel Kate Cho),si trasferisce dalla California in Arkansas: Jacob in effetti sogna di mettere su una fattoria, coltivare il terreno per poi venderne prodotti in città, mentre lui e la moglie continuano a lavorare come esperti del sessaggio dei polli in un’ azienda. Gli enormi sacrifici, tuttavia, generano conflitti con la moglie, già provata dalla malattia cardiaca del figlio David. 

 

Non potendosi permettere una babysitter, chiedono aiuto a nonna Soon-ja, madre di Monica, donna sensibile e un po’ stramba, ancorata alle tradizioni coreane. David passa il tempo con la buffa e affettuosa nonna (Yoon Yeo-jeong), una nonna che non sa fare i biscotti, dice parolacce, ma gli insegna a giocare a carte e a credere in se stesso. Sarà Soon ja che pianterà i semi di minari accanto alle acque di un torrente. Minari, in effetti, è una pianta coreana acquatica dalle radici forti e tenaci che cresce spontanea anche in terreni inquinati dove ripulisce acque e terra: oltre ad avere virtù terapeutiche, viene usata cruda o cotta in varie pietanze.

 

Una notte, purtroppo, Soon-ja rimane vittima di un ictus che la segnerà gravemente e inciderà pesantemente anche su tutta la famiglia. In effetti quando essi si recano ad Oklahoma City  sia per la visita medica di David sia per la vendita dei prodotti agricoli, benché il cuore di David risulti più forte dopo le indagini, Monica, già stressata da tanti problemi, accusa Jacob di tenere più alla fattoria che alla famiglia e chiede la separazione. 

 

Al rientro tuttavia dovranno affrontare una drammatica situazione che li costringerà a cambiare le loro decisioni.  Sarà proprio l’umile e forte minari a ridar fiducia a tutta la famiglia dopo un devastante incendio scoppiato nella fattoria. A questa pianta, simbolo di forza e coraggio, è dedicato il titolo del film  di Isaac Lee Chung, in gran parte autobiografico. 

 

"Quando ho lasciato la scuola di cinema non mi interessava fare film personali, ero curioso delle storie degli altri. Credevo fosse molto più interessante quello che succedeva in Ruanda o in Cina, così ho realizzato dei documentari lì – il regista ha affermato - Nel 2018 poi mi sono reso conto che forse non avrei più avuto tempo di fare film perché era arrivato il momento per me di andare avanti e creare una vita più stabile per la mia famiglia. 

 

A quel punto ho pensato che dovevo scrivere una storia personale, altrimenti mi sarei pentito di non averlo fatto. E poi volevo lasciare questa storia a mia figlia, anche se non fossi riuscito a realizzare il film almeno avrebbe letto la sceneggiatura. Non importa se una storia di contadini in Arkansa possa sembrare noiosa- mi son detto- è la mia storia, poi però ho fatto di tutto per renderla divertente”.

 

Un plauso va senz’altro a Lee Isaac Chung che con la sua regia e sceneggiatura è riuscito a temprare i momenti drammatici con un tocco di humour, fino alla positiva conclusione che ridona fiducia nel futuro. 

 

Un bel film che si avvale della bravura degli interpreti, in particolare di Alan Kim, nel ruolo del piccolo David, di Steve Yuen in quello di Jacob, di Youn Yuh-jung nei panni della nonna e Will Patton nel ruolo di un veterano della guerra in Corea, fervente cristiano che trascina una croce di legno ogni domenica. 

Notevoli fotografia di Lachlan Milne, montaggio di Harry Yoon, musiche di Emile Mosseri, scenografiadi Yong Ok Lee  

 

Ecco il trailer ufficiale del film (da Coming Soon).

 

 


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