Candidato a Lumiere Awards,La doppia vita di Madeleine Collins, scritto e diretto dal francese Antoine Barraud, narra la doppia vita di Judith Fauvet (Virginie Efira).
In effetti Judith, traduttrice in meeting internazionali, trascorre la sua vita tra la Francia e la Svizzera. Judith/ Margot in Francia vive con il marito Melvil (Bruno Salomone) dal quale ha avuto due figli, mentre in Svizzera ha un compagno Abdel (Quim Gutiérrez) e una figlia.
Tra segreti e bugie la donna si barcamena per mantenere un difficile equilibrio che alla fine andrà in frantumi generando una spirale che non le consentirà di tornare indietro.
"La prima immagine che mi è venuta in mente pensando a questo film è quella di una donna su un treno che si muove da un posto all’altro - ha affermato il regista - Poi ho immaginato la stessa donna in famiglie diverse. Da lì è nato tutto. La doppia vita inizia come un dramma familiare, ma poi quando si mente diventa tutto spaventoso perché devi essere pronto a reagire all'imprevisto. Incontri una persona che sa parte di una delle tue vite e tu devi reagire immediatamente, non puoi mai sbagliare (…)
Certo all'inizio ero molto influenzato da Kramer Contro Kramer e tra le influenze c'è certamente quella di Vertigo di Hitchcock: anche lì c'è una donna che mente, ma in quel caso è una vittima. E io non volevo che il mio personaggio fosse una vittima, ma una donna che fa quello che vuole".
Sotto le vesti del thriller, in realtà si cela il tema del doppio unito a quello del perturbante, trattati nel 1919 da Freud nel suo saggio “Das Unheimlich”, tradotto in Italia col titolo di “IlPerturbante“, temi che influenzarono anche letteratura e cinema.
Il personaggio di Judith inevitabilmente ci riporta alla memoria film in cui doppia l'identità sembra offrire una libertà che alla fine si rivela una trappola. E di conseguenza ci ricorda anche altre affascinanti, tormentate bionde borderline, create da grandi registi come Hitchcock, Antonioni, Lynch, Bergman e tanti altri.
Un buon film che si avvale di bravi attori, come Virginie Efira, Quim Gutiérrez, Bruno Salomone, Jacqueline Bisset, François Rostain, Loïse Benguerel, Thomas Gioria, Valérie Donzelli, Nadav Lapid, Nathalie Boutefeu, Mona Walravens.Notevolisceneggiatura dello stesso Antoine Barraud,fotografia di Gordon Spooner, musiche di Romain Trouillet.
Antoine Barraud, nato nel 1972, attore, regista, produttore, sceneggiatore, autore di diversi cortometraggi e documentari, si è fatto notare con Song, il suo primo film nel 2007, seguito poi dal secondo, Les Gouffres , che ha ottenuto riconoscimenti in vari festival, sia Svizzera che Francia.
Ecco il trailer ufficiale del film (da Mr. Movie Italia)