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20/06/25 ore

L’Infinito, di Umberto Contarello. Un malinconico biopic


  • Giovanna D'Arbitrio

Presentato in concorso al Bif&st di Bari, “L’Infinito”, film autobiografico di esordio dello sceneggiatore Umberto Contarello, è stato scritto in collaborazione con Paolo Sorrentino che è anche tra i produttori della pellicola.

 

 “Un mercoledì solenne come un semaforo, durante una telefonata pomeridiana con Paolo, a un certo punto, dopo la mia lagna delle depressioni allo stato iniziale, come fosse la cosa più normale del mondo, Paolo mi dice all’improvviso che “stavolta” l’avrei girato io un film che avremo scritto insieme e che lui avrebbe prodotto”, ha affermato Contarello.

 

Il film racconta la vita di Umberto (Umberto Contarello) uno sceneggiatore in declino che, dopo aver riscosso un certo successo e aver vinto anche un Oscar, attraversa un periodo di profonda crisi in cui il mondo sembra crollargli addosso.

 

Cerca comunque  in qualche modo di ridare un senso all’esistenza: tenta di ritrovare un lavoro, si adatta alla nuova casa troppo grande per lui, prova a riallacciare il rapporto con sua figlia dopo il divorzio, tenta di aiutare una giovane sceneggiatrice, sbriga faccende burocratiche, ammira una suora armena pulire i vetri delle finestre, passa le serate in un locale a bere alcolici, incontra una sua ex, infine una suora lo accompagna alla tomba di sua madre dove Umberto (per gli amici Umbe) dovrà fare i conti con il suo passato. Alla fine, scoprirà che, saldati tutti i conti, forse c’è un futuro anche per lui.

 

Un film malinconico e poetico, ricco di aforismi, non privo di humour in cui in cui si ravvisa l’influenza di Paolo Sorrentino in particolare nel tipo di ironia, nella descrizione di alcuni personaggi, nelle musiche.

 

Secondo lo stesso autore il titolo L’infinito, si riferisce a “l’infinitezza delle possibilità, e quindi pure di un happy ending, di un riscatto, di una ripresa; ma è anche quella cosa che, come racconta il suo simbolo, quell’otto (rovesciato) che viene citato prima a parole e poi con le immagini nel film, descrive anche un girare a vuoto, eterno, continuo, forse sfiancante, come la vita di Umberto, il protagonista” 

 

Contarello, sceneggiatore padovano, laureato in filosofia, ha firmato non solo i copioni di film di Sorrentino, come This Must Be The Place, La grande bellezza e Loro, ma anche di vari autori importanti come Carlo Mazzacurati, Gabriele Salvatores, Bernardo Bertolucci e Gianni Amelio.

 

Ne “L’Infinito”, Contarello interpreta anche sé stesso nel ruolo di “Umbe”. Accanto a lui nel cast troviamjo Eric Claire, Carolina Sala, Margherita Rebeggiani, Lea Gramsdorff, Stefania Barca, Alessandro Pacioni, Tahnee Rodriguez, Lena Guerre, con Bruno Cariello, con la partecipazione di Manuela Mandracchia, Tony Laudadio, Antonio Piovanelli e con l’amichevole partecipazione di Dario Cantarelli. La fotografia è di Daria D’Antonio, le musiche sono di Danilo Rea, la scenografia è di Erika Aversa.

 

Ecco il trailer del film (da Coming Soon)

 

 


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