Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

23/12/24 ore

Quel segno sulla fronte, un libro di Emilia Costantini. Minori e traffico di organi



Nell’ambito delle "Conversazioni della Corte", il 16 agosto 2014 è stato presentato a Sabaudia il nuovo libro della giornalista Emilia Costantini, "Quel segno sulla fronte" (Imprimatur editore), sulla difficile tematica del traffico clandestino di organi umani che purtroppo coinvolge un numero crescente di minori.

 

L’assessore alla Cultura del comune, Marilena Gelardi, ha evidenziato che il libro è in qualche modo legato al "Premio Pavoncella", un premio ideato ed organizzato da Francesca d’Oriano (presidente dell’associazione ArteOltre) come riconoscimento ed omaggio alla creatività e all’impegno femminile in svariati campi, con una particolare attenzione ai problemi sociali.



La presentazione è stata condotta da Isabella Di Chio, giornalista Rai del Tgr Lazio, che ha intervistato l’autrice stessa, Stefano Reali, regista e sceneggiatore e il vice prefetto Erminia Ocello. Nel corso del dibattito è emersa in parte la trama centrata sulla storia di una coppia di trentenni: Jasmine e Umberto, dopo vari tentativi finalmente riescono ad arrivare ad una sospirata gravidanza. Purtroppo durante una vacanza a Istanbul, Jasmine nel fare l'elemosina ad un bambino, viene investita da un motociclista che lo rapisce. A causa dell'incidente, la gravidanza di Jasmine s’interrompe drammaticamente. Da questo tragico evento prende il via un percorso interiore e allo stesso tempo rocambolesco che condurrà i protagonisti nell’infame giro del traffico di organi umani.



Davvero sconvolgente la testimonianza fornita da Stefano Reali, autore di "Ultimo", dello "Scandalo della Banca Romana" e di altre fiction televisive di grande successo. Una presenza non casuale nel dibattito, in quanto nel 2004 egli realizzò "Il Tramite", un film che affrontava la tragedia del traffico dei minori e di organi destinati all’espianto, un tema su cui, allora come oggi, è sceso un silenzio tombale.



In effetti "Il Tramite" non è mai apparso sugli schermi italiani, mentre all’estero è stato proiettato in molti paesi. Secondo lui tale tragedia umana, presente vistosamente anche Italia, alimenta purtroppo interessi finanziari enormi: insomma essa è la dimostrazione di come con i soldi ci si possa comprare tutto, anche la vita di poveri ragazzi, soprattutto i cosiddetti "minori migranti non accompagnati" che approdano a Lampedusa e su altre coste italiane.



Il vice prefetto Erminia Ocello ha sottolineato che essi cadono nella rete della criminalità organizzata a livello nazionale ed internazionale già durante il viaggio o all’approdo, nonostante l’iter obbligatorio dei controlli effettuati sugli immigrati che arrivano sulle nostre coste. " ... Si fa tanto per impedire i traffici illegali, ma purtroppo le moderne tecnologie favoriscono le organizzazioni di reti internazionali, vere multinazionali del Male". Un inasprimento delle pene per tali reati, una maggiore collaborazione tra paesi civili e un incremento di donazioni legali di organi presso strutture pubbliche e' quello che il vice prefetto suggerisce.



Emilia Costantini ha infine evidenziato che per il suo ultimo libro, come per i precedenti "Tu dentro di me" e "Oltre lo specchio", si è ispirata ad una storia vera anche se ha inventato il contenitore della vicenda, cambiando nomi e situazioni. Al centro del romanzo ancora una volta ella pone il tema della maternità che facilita "il viaggio di una donna dentro se stessa". Ha sottolineato, inoltre, il frequente uso di flash back nella descrizione dei personaggi per "farli vedere" attraverso i fatti, più che mediante un uso frequente di aggettivi: insomma uno stile giornalistico acquisito in particolare lavorando in trasmissioni radiofoniche. Infine ha affermato che il suo obiettivo principale nello scrivere il libro è stato quello di "suscitare interrogativi e dubbi" nel lettore.

 

Proprio partendo dalle drammatiche notizie che anche in Italia migliaia di bambini sono vittime di tali orrori, non si può non condividere in pieno l’intervento conclusivo di Stefano Reali il quale ha elogiato film e libri che spesso portano alla luce verità occultate per diversi motivi. Registi e scrittori coraggiosi hanno dunque il merito di fornire informazioni su scottanti problemi ed è nostro dovere aiutarli a "svegliare" le coscienze.



Giovanna D'Arbitrio

 

 


Aggiungi commento