Anni fa fu pubblicato il libro “Il Grande Mare - Storia del Mediterraneo, di David Abulafia (Ed. Mondadori 2016 ) che destò molto interesse in un’epoca in cui il Mediterraneo era già drammaticamente sospeso tra Oriente e Occidente, imponenti flussi migratori, massacri, guerre e interessi economici e politici del mondo globalizzato.
Il libro di Abulafia, tuttavia, era più centrato sul passato, mentre “Mediterraneo conteso. Perché l'Occidente e i suoi rivali ne hanno bisogno, di Maurizio Molinari (Ed. Rizzoli, 2023) si occupa prevalentemente della situazione attuale, più che di radici storiche e antropologiche.
Ecco come il libro viene presentato nel risvolto anteriore di copertina: “Tre potenze globali, una dozzina di medie potenze in competizione e cinque conflitti in corso fanno del Mediterraneo il cuore strategico del Pianeta.» È un'affermazione secca nella sua dimensione descrittiva quella da cui parte Maurizio Molinari analizzando la situazione geopolitica del nostro tempo. Al centro c'è un Mediterraneo allargato che da Gibilterra arriva fino al Mar Nero, che dal cuore dell'Europa tocca a sud il Golfo di Guinea e più a est il Medio Oriente. Dopo aver approfondito le caratteristiche e gli interessi degli attori strategici - potenze globali e regionali - impegnati su questo decisivo scacchiere, Molinari individua le aree di crisi più calde, ricorrendo allo strumento delle mappe per raccogliere su un'unica tavola i fattori militari, economici, sociali che determinano le tensioni esistenti. Senza dimenticare i fenomeni che più sono destinati a segnare il nostro futuro: il terrorismo, i cambiamenti climatici, le risorse energetiche, la demografia, le libertà individuali e politiche, i flussi migratori. Uno scenario in continua ridefinizione, un nuovo Grande Gioco in cui l'Italia, per geografia e non solo, si trova al centro. Ancora una volta Molinari ci offre un volume illuminante, «un manuale per comprendere e un compagno per viaggiare in ogni angolo del nostro mare”.
Il libro è diviso in 3 parti: all’Introduzione dello stesso autore, in effetti seguono la I parte dedicata agli “Attori strategici” cioè ai Paesi interessati allo spazio mediterraneo e alle loro strategie politiche, la II parte riguardante “fattori globali” che influenzano la situazione politica mondiale, infine la III parte sulle Mappe d’Identità delineanti le situazioni degli stati in rapporto a parametri economici, giuridici e politici. Tra un capitolo e l’altro sono inserite dettagliate schede e carte geografiche sulle aree di crisi del “Mediterraneo allargato”.
Senz’altro nel corso degli anni numerosi scritti sono stati dedicati da tanti autori a quello che i Romani chiamarono “mare nostrum”, quasi sempre luogo di conflitti più che di dialogo.
E secondo Molinari oggi più che mai di centrale importanza appare "il progetto dei Patti di Abramo che intende creare una contiguità commerciale tra India, Medio Oriente e Europa e che per gli Stati Uniti ha una valenza strategica perché è il progetto rivale della via della Seta. Ma trova un rivale anche nell'Iran, il quale ha un progetto geopolitico alternativo ,che intende creare una mezzaluna sciita fra Iraq, Siria, Libano e Iran stesso".
E quello che Molinari chiama “Mediterraneo allargato” è ora il luogo in cui si confrontano le Potenze mondiali e si concentrano grandi progetti strategici: un’analisi geopolitica molto documentata, quasi didattica, che si propone di far chiarezza su problemi complessi, poiché ogni Paese è guidato da differenti obiettivi, tra smanie di potere, ambizioni, desideri, paure e motivazioni di vario genere.
E alla fine noi lettori, comuni cittadini non addentro alle “segrete cose” dei contorti circuiti politici internazionali, ci chiediamo che fine farà l’Umanità e la Vita stessa sulla Terra in uno scenario mondiale intricato in cui ci sembra si parli troppo di orrori, guerre, fame e malattie, disastri climatici e pericoli del nucleare, ma uno scenario nel quale ben poco purtroppo si cercano soluzioni, dialogo tra popoli e soprattutto Pace.
Maurizio Molinari (Roma,1964), giornalista e saggista italiano, dal 2020 è direttore del quotidiano La Repubblica. Laureatosi in Scienze politiche e in Storia all'Università La Sapienza di Roma, diventa corrispondente estero per La Stampa, prima da New York, poi da Bruxelles e Gerusalemme, poi inviato in Medio Oriente, Africa e Turchia e poi direttore. Intervista i personaggi più influenti dell'epoca contemporanea, come George W. Bush, Muammar Gheddafi, Madeleine Albright, Hugo Chavez ed altri. Scrittore prolifico, dal 2000 in poi ha pubblicato numerosi saggi.
Ecco un video in cui Molinari presenta il suo libro.
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