A cura di Bartolomeo Pietromarchi e la Franco Soffiantino Contemporary Art Productions diTorino, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma presenta La stessa storia,la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana di Sam Durant, artista americano impegnato nel campo politico attivo a Los Angeles
Anche se personalmente sono per la salvaguardia e il miglioramento delle prerogative democratiche quali esse siano[1], trovo che l'atmosfera esercitata sul pubblico dalle opere di Sam Durant è veramente eccitante e coinvolgente tanto da farti sentire nel pieno flusso dei suoi messaggi rivoluzionari.
Sono evidenti, questi ultimi, nei grandi disegni in grafite legati alla storia americana, realizzati tra il 2001 e il 2004, come Bobby Seale, Co-founder of the Black Panther Party for Self-Defense e la rappresentazione morale nord americana della genesi morale con Standing On Our Head, Standing Upside Down e Upside Down Flag with Cattle, dove l'albero capovolto spiega da sé come la pensa Sam Durant. Riferito all'albero di Strange fruit una canzone di Billie Holiday contro la persecuzione razziale. Una morale che nella tradizione iconica americana è configurata nell'albero, inteso come albero della vita, in questo caso è rappresentata al contrario, proprio perché, come vuole lasciare intendere Sam Durant, la vicenda politica americana ottiene come risultato l'opposto dei suoi presupposti democratici.
Propaganda of the Deed (2011) è un installazione dislocata lungo tutta la sala: busti di anarchici italiani davanti a drappi neri e casse di esplosivi, su cui sono incise alcune loro celebri citazioni, realizzate in marmo di Carrara (un luogo famoso per le cave come per aver dato i natali a famosi anarchici, molti dei quali lavoravano in miniera, e poi emigrarono negli USA, donde il nome della mostra “La stessa storia”... Un’ installazione, dunque, che offre parecchi spunti di discussione in quanto è dedicata ai numerosi anarchici che, in forma più o meno cospiratoria, hanno commesso omicidi e stragi di cui spesso nemmeno rivendicavano la paternità e che, di conseguenza, hanno causato i casi di coscienza che hanno diviso l'opinione pubblica sopratutto alla fine dell’800 fino agli inzi del ‘900. Una serie di eventi che,come ho detto nella nota, sono serviti anche da esempio per terroristi che partivano da presupposti politici completamente diversi.
Segnalo in proposito anche Model for Proposal for a Public Fountain (2013) e altri lavori, come le riproduzioni di frammenti di bombe e vari reperti, che documentano le violente rivolte avvenute durante i cortei a Roma nel 2012 ( e delineano, aggiungo io, una sconfitta politica per i pacifisti che in massa vi parteciparono).
Il percorso della mostra si conclude con un’opera contro la pena di morte, Scaffold già esposta a Kassel per Documenta (13) , dove si ricrea la pedana dell'esecuzione della pena di morte, su cui viene installata polemicamente la sala d'attesa di un ufficio, cioè la burocrazia come preparazione alla morte. Uni istallazione, questa, che esalta la sacralità della vita, concetto contrastante con l'opera precedente Propaganda of the deed , dove invece si ricordano come eroi gli anarchici che perpetrarono azioni di morte.
Come capite, Sam Durant è un artista senza mezzi termini, dirompente ed esplosivo come tutti quegli anarchici da lui ritratti, non a caso è anche un seguace della musica rock più estrema e, nonostante sia nato (nel 1961) a Seattle, patria del Grunge (Nirvana, Sound Garden ecc.) gli piacciono gli inglesi Clash perché sono più duri, più insurrezionalisti.
Se volete delirare e magari rotolarvi sul pavimento urlando tutta la vostra asocialità come faceva Jim Morrison nei suoi celeberrimi concerti con i Doors, avete qui lo spazio giusto per disinibirvi, il che è una terapia forse necessaria per il difficile periodo che stiamo attraversando.
Di tutt'altra atmosfera ma di eguale dirompenza è la mostra Ombra verde di Hidetoshi Nagasawa (nato nel 1940 a Tonei in Manciuria da famiglia giapponese, ma da anni stabilitosi a Milano), sette gigantesche sculture che occupano la più grande sala espositiva del MACRO.
Ombra verde è a cura di Bruno Corà e Aldo Iori ed è accompagnata da un ampio catalogo che vede impegnati oltre ai due curatori, Jo le De Sanna, Toshiaki Minemura e Bartolomeo Pietromarchi.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Giacomo Guidi Arte Contemporanea e con la Fondazione Italia - Giappone.
All'indubbia spettacolarità espositiva contribuisce fortemente la capacità compositiva che Hidetoshi Nagasawa rivela nelle sue opere; in una delle quali sono le grandi travi di legno poste in direzioni sghembe che bucano lo spazio come a rispettare i dettami del suo grande maestro Luigi Fontana a dare forza scultorea, mentre nel marmo l’artista sfida le leggi di gravità e pone grossi volumi sospesi come a suggerire un'apparente instabilità o scompenso di forme, peraltro ricomposte in un equilibrio armonioso e magicamente esatto.
Difficili da descrivere nella loro efficacia artistica perché tarate su un linguaggio impalpabile, sofisticato, molto orientale del resto, che si avverte solo stando in presenza delle opere, anche se concettuali e scevre da estetismi, esse sono belle da vedere anche nella costatazione dei materiali e offrono allo spettatore un dialogo con lo spazio circostante molto stimolante.
Anche in questa mostra è evidente la formazione di architetto e design che questo artista di fama internazionale, che ha partecipato alle più importati manifestazioni artistiche del mondo, lascia come impronta indelebile alle sue opere, che pertanto offrono un effetto scenografico irripetibile.
Giovanni Lauricella
La stessa storia
di Sam Durant
a cura di Bartolomeo Pietromarchi
dal 23 aprile – 1° settembre 2013
MACRO
Sala Bianca - via Nizza 138
Nagasawa. Ombra verde
a cura di Bruno Corà e Aldo Iori
dal 23 aprile – 15 settembre 2013
MACRO
Sala Enel - via Nizza 138
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Sam Durant e Hidetoshi Nagasawa al Macro di Roma
(Testo in inglese)
Edited by Bartholomeo Pietromarchi and Franco Soffiantino Contemporary Art Productions di Torino, MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Roma presents The same story, the first solo exhibition in an Italian public institution of Sam Durant, an American artist engaged in the political active Los Angeles.
Although personally I am for the protection and improvement of democratic prerogatives whatever they are1, I find that the atmosphere exerted on the public by the works of Sam Durant is really exciting and engaging enough to make you feel in the full flow of his revolutionary messages.
These are obvious in large graphite drawings related to American history, made between 2001 and 2004, as Bobby Seale, Co-founder of the Black Panther Party for Self-Defense and the representation of the moral North American genesis moral Standing On Our Head, Standing Upside Down and Upside Down Flag with Cattle, where the tree upside down self-explanatory how he thinks Sam Durant.
Strange fruit of the tree refers itself to a song by Billie Holiday against racial persecution. A morality that the iconic American tradition is configured in the tree, understood as the tree of life, in this case is represented on the contrary, precisely because, as wants to imply Sam Durant, the story of American politics get as a result the opposite of its Democrat assumptions Propaganda of the Deed (2011) is an installation located along the whole room: busts of Italian anarchists in front of drapes blacks and crates of explosives, engraved with some of their famous quotes, made of Carrara marble (a place famous for its quarries as for being the birthplace of many famous anarchists, many of whom worked in the mines, and then emigrated to the USA, hence the name of the exhibition "The same story" )...
An installation, then, that offers several discussion points as is dedicated to the many anarchists who, in a more or less conspiratorial, have committed murders and massacres that claimed paternity and often not even that, as a result, have caused cases of conscience that have divided public opinion especially at the end of XIXth up to XXth century. A series of events which, as I said in the note, also served as an example for terrorists who started from completely different political conditions.
I signalate here also Model for Proposal for a Public Fountain (2013) and other works, such as reproductions of fragments of bombs and various artifacts that document the violent riots that occurred during the demonstrations in Rome in 2012 (they outline too, I might add, a political defeat for pacifists who took part in mass).
The exhibition concludes with a work against the death penalty, Scaffold already exposed to Documenta in Kassel (13), where he recreates the platform execution which is installed controversially as the waiting room of an office, ie the bureaucracy as preparation for death. An installation, this, that exalts the sanctity of life, concept contrasting with the previous work Propaganda of the Deed, where instead remember them as heroes anarchists who perpetrated actions of death.
As you know, Sam Durant is an artist in no uncertain terms, disruptive and explosive as all those anarchists portraits by him, and moreover he is a fan of the most extreme rock music and, despite being born (in 1961) in Seattle, home of Grunge (Nirvana, Sound Garden, etc..) he likes the British
Clash because they are the toughest, most insurgencies. If you want to rave and maybe to go rolling around on the floor screaming all your anti-social as Jim Morrison did in his famous concerts with the Doors, here you have the right space for a dishinibition, which is a therapy maybe necessary for the difficult period we are going through.
An entirely different but equally disruptive athmosphere is the exhibition Green Shadow by Hidetoshi Nagasawa (born in 1940 in Tonei in Manchuria by the Japanese family, but for years settled in Milan) :seven gigantic sculptures that occupy the largest exhibition hall of the MACRO.
Green Shadow is curated by Bruno Cora and Aldo Iori and is accompanied by an extensive catalog which involves in addition to the two curators, Jo the De Sanna, Toshiaki Minemura and Bartholomew Pietromarchi.
The project is implemented in collaboration with Giacomo Guidi Contemporary Art and the Foundation Italy - Japan.
An undoubted spectacular exhibition strongly contributes to the compositional skills that Hidetoshi Nagasawa reveals in his works, one of which is the large wooden beams placed skew in directions that pierce the space as to comply with the dictates of his great master Luigi Fontana to give sculptural strength, while in the marble the artist defies the laws of gravity and puts large volumes suspended as to suggest an apparent instability or failure of forms, which, however, will be joined into a harmonious and magically accurate balance.
Difficult to describe in their effectiveness because artfully calibrated on an impalpable, sophisticated, language, very much in the Oriental mood, that will only be appreciated by staying in the presence of the works, although conceptual and free from blemishes, they are beautiful to look at even in the observation of materials and offer the viewer a very inspiring dialogue with the surrounding space.
Also in this exhibition clearly appears the formation of architect and design that this internationally renowned artist, who has participated in the most important artistic events in the world, leaves as indelible imprint on his works, which therefore have an unrepeatable dramatic effect.
Giovanni Lauricella
[1] In particolare sono avverso al deterioramento della democrazia perché giustifica l'arroganza del potere. In effetti le conseguenze dell'atto cospirativo sono incontrollabili come ad esempio quell'attentato di stampo nazionalista che scatenò il casus belli della prima guerra mondiale e della conseguente seconda con l'aggravante del nazifascismo.
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