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22/11/24 ore

Todi Festival 2019 al via con la grande pittura di Stefano Di Stasio e Paola Gandolfi



Sabato 24 agosto il Todi Festival 2019 apre con la pittura contemporanea, grazie alla doppia personale degli autori del manifesto 2019 Stefano Di Stasio Paola Gandolfi a trent’anni dall’ultima personale fatta insieme.

 

I due artisti, una coppia nella vita di tutti i giorni e due personalità artistiche distinte e notevolissime nelle rispettive carriere, saranno alla Sala delle Pietre per una mostra enigmaticamente intitolata Sorpresi all’angolo della strada: l’angolo nel quale le loro due carriere si incontreranno in un allestimento di grande effetto.

 

Due grandi pareti di 20 metri per 4 costruite all’interno della grande Sala delle Pietre di Piazza del Popolo ricreeranno una strada nella quale le tele di Gandolfi e Di Stasio, esposte le une davanti alle altre, si confronteranno.

 

Un percorso parallelo ma con due visioni artistiche ben distinte che sarà possibile visitare a partire appunto da Sabato 24 agosto alle 18.00, data dell’inaugurazione.

 

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Stefano Di Stasio porta in mostra alcuni quadri recenti, di grande e medio formato, inediti. Come sempre il pittore, nell’affrontare un tipo di rappresentazione pittorica che riattiva tecniche della pittura ad olio di tradizionale memoria, mette in scena un teatro di persone, luoghi, gesti, azioni la cui decifrazione rimane in sospeso, le immagini non hanno un programma, non hanno un messaggio preciso, ma neanche possono dirsi puramente arbitrarie, nascono, invece, da una strana incertezza semantica, dalla quale il pittore trae la giusta linfa vitale per la rinnovata pratica del dipingere, e per fare dell’apparente inattualità di tale gesto, qui ed ora, il punto di maggior forza del suo lavoro.

 


 

(BiografiaStefano Di Stasio nasce a Napoli nel 1948, a Roma dal 1950, attualmente vive tra Roma e Spoleto. Va annoverato tra i protagonisti indiscussi di quella reinvenzione della pittura di immagine, che ha caratterizzato gli ultimi venti anni del Ventesimo Secolo. Ha tenuto personali e collettive in gallerie come La Tartaruga, L’Attico, La Nuova Pesa, Pio Monti, Apollodoro, Maniero, Il Polittico, Arts Event’s, Studio Vigato, AndreaArte, Stazione di Posta San Gemini, Lombardi, Bagnai ecc. È stato presente con sale personali alle Biennali di Venezia del 1982,1984, 1995 e alla Quadriennale di Roma del 1992. Ha partecipato a numerose e importanti rassegne collettive nazionali e internazionali. Tra il 2001 e il 2004 realizza un intero ciclo pittorico su storie francescane, per la nuova chiesa di Terni, S. Maria della Pace, progettata da Paolo Portoghesi. Di lui hanno scritto, tra gli altri: Maurizio Calvesi, Marisa Volpi, Italo Tomassoni, Alessandro Zuccari, Howard Fox, Marco Lodoli, Fulvio Abbate, Emanuele Trevi, Francesco Gallo, Loredana Parmesani, Viviana Siviero, Marisa Vescovo, Bruno Toscano, Massimo Duranti, Antonio Carlo Ponti, Vittorio Sgarbi, Alberto Zanchetta, Marco Meneguzzo, Bianca Pedace, Mariano Apa, Edward Lucie Smith, Enzo Siciliano.

 

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Paola Gandolfi, da sempre coerente nel suo messaggio dedicato al mondo femminile, ha esplorato nel tempo diversi linguaggi artistici e presenta opere dagli esordi fino ai giorni nostri. “Artista poliedrica, ha sempre indagato l’immagine della donna - scrive di lei nel bellissimo catalogo Benedetta Carpi de Resmini - con uno sguardo introspettivo, multiplo e rovesciato al tempo stesso. La figura femminile è sezionata, disgiunta frammentata e pur conservando una predilezione per la tecnica tradizionale della pittura, le sue opere comunque non possono ascriversi a nessun movimento artistico, anzi ne scardinano in qualche modo i presupposti (…) Il suo lavoro è incentrato sull’esplorazione di luoghi inaccessibili come l’inconscio femminile che tramite la sua pittura e la video animazione cerca di analizzare…”.

 


 

(Biografia:Paola Gandolfi nasce a Roma e si forma a Bologna, nel 1981 torna a Roma  dove tuttora vive e lavora. La pittura  di Gandolfi si occupa del mondo e della figura femminile, delle dinamiche psico-fisiche che ne definiscono l’identità di genere. Il suo lavoro è incentrato sull’esplorazione di luoghi inaccessibili come l’inconscio femminile che tramite la sua pittura e la video animazione cerca di analizzare. I suoi video sono stati premiati e sono stati presentati in numerosi festival, tra cui recentemente al Torino Film Festival nella sezione “corti” con In tempo per modifiche temporali, 2016. Ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero e ha presentato i suoi video in diversi festival di cinema, in Italia e all’estero. Nel 2019 la personale nella galleria Albumarte di Roma; nel 2018 una collettiva alla Galleria Nazionale di Arte Moderna, Scorribanda di Fabio Sargentini, Roma. Del 2017 la collettiva alla galleria Alessandro Bagnai dal titolo Illuminazioni a Foiano del Chianti; nel 2007 una personale nel Museum of Bratislava; nel 2005 second Beijiging, Biennale internazionale a Pechino. Nel 1995 espone in una sala personale alla 54 biennale di Venezia ed in mostre collaterali nel 1986 e nel 2009. Ha esposto alla quadriennale nel 1992 e nel 1996, dal 1996 al 1999 ha esposto in personali e collettive con le gallerie: Monique Knowlton di New York; Plinio de Martiis; Pio Monti; Philippe Daverio; AAM Francesco Moschini; Daniele Ugolini; MBCN Barcelona;  Elisabetta Mikitich di Vienna. Tra gli altri su di lei hanno scritto: Benedetta Carpi de Resmini; Maria Rosa Sossai; Monique Veaute; Bruno di Marino; Edward Lucie Smith; Francesco Moschini; Bruno Toscano; Maurizio Calvesi; Marco Lodoli; Aurelio Picca; Lidia Ravera; Enzo Siciliano.

 

 

 


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