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20/04/24 ore

“Talk”, i Lads Who Lunch parlano in post wave


  • Silvia Soligon

Loro si chiamano Lads Who Lunch. A molti il nome suonerà nuovo, ma in realtà questo quartetto formatosi alla periferia di Roma ha già ricevuto riconoscimenti in suolo italico (hanno vinto l'edizione 2009 di "Rock targato Italia") e ha varcato i confini nazionali per esibirsi anche sui palchi d'Oltralpe. Ora lanciano il loro primo album, “Talk”, avvalendosi di una prestigiosa collaborazione: quella di Luca Vicini, bassista dei Subsonica, che riporta la band nella provincia italiana - questa volta al Punto V Studio di Almese (Torino) - dove si occupa del missaggio del disco, co-producendo un lavoro dal sapore decisamente british che la stessa band ama definire “post wave”.

 

Di sicuro ai quattro piace sperimentare e sembrano farlo evocando – per citare più noti protagonisti del recente panorama musicale - i suoni di Franz Ferdinand, Arctic Monkeys e, a tratti, Editors. Predominante il ruolo del synth e della voce, che risultano coinvolgenti, trascinanti e di richiamo decisamente punk, così come punk è la copertina, che vuole parlare, unendosi alla voce dell'intero album, “della necessità di comunicare e del contatto oltre le maschere”.

 

Curiosa la scaletta: qua e là, sparsi nell'album, si piazzano pezzi strumentali, già a partire dalla prima traccia, “(don't talk)”, per poi proseguire con la sesta, “Monday”, la decima, “Diffraction” e la dodicesima, “Uncut”. Là dove trovano spazio anche la parole, la voce racconta “di abbandono, di rabbia, di gelosia, di ribellione, di speranze, di conforto, di giustizia, di evasione, di libertà; di grandi città stracolme di persone che non si conoscono, della difficoltà di comunicare, di conoscersi e condividere”.

 

L'album farà la sua comparsa su iTunes e nei negozi di dischi il prossimo 27 novembre. L'anteprima piace.


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