Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

25/04/24 ore

Intimidad. Privacy: la serie tv, targata Netflix



di Maurizio Musu

 

Immaginate di conoscere una persona, frequentarla, vivere una relazione.  

Ora, immaginate che questa persona invii immagini e video, dal contenuto esplicito e privato, senza il vostro consenso, ad amici e colleghi.

 

Sapreste immaginarne le conseguenze?

 

La serie tv, targata Netflix, INTIMIDAD, o PRIVACY, uscita solo poche settimane fa, tratta il tema del sexting, stalking online, revenge porn. Lo fa con l’attenzione e la delicatezza che il tema richiede, per questo siamo sicuri che porrà domande nei salotti e nelle stanze della Politica.

 

Protagonista principale della serie è l'attrice Itziar Ituno, la Lisbona de la ‘La casa di carta’, che qui interpreta Màlen Zubiri, vicesindaco di Bilbao – dove è ambientata l’intera trama -. Donna in carriera in grande ascesa fino a quando verrà diffuso un video in cui è spiata mentre fa sesso extraconiugale. 

 

Gli equilibri si spostano sensibilmente e la Zubiri dovrà fare i conti da un lato con le dinamiche familiari – e le conseguenze che questo scandalo porta con sé -, dall’altra, lo stesso porrà nuove priorità all’interno della classe politica, fra i quali la scelta di un nuovo possibile candidato nella corsa per diventare sindaco.

 

Fra difesa del proprio ruolo e ricerca dei responsabili del filmato, la Zubiri terrà fede alla sua identità di donna, madre, politica.

 

Intanto Leire, figlia della Zubiri - Yune Nogueiras -, fra alterne vicende sarà a sua volta vittima di revenge porn. 

 

Infine c’è la storia di Ane - Verónica Echegui -; operaia ed anch’essa vittima di revenge porn. La ragazza sarà l'unica vera vittima della perversione del suo aguzzino. 

 

Paura, dolore, disagio, scelte che non avrebbero ragion d’essere se la vittima fosse accolta come tale e non come causa del proprio male, o peggio colpevole della propria situazione e delle conseguenze ad esse derivanti.

 

Non spoileriamo molto altro.

 

Le tre storie, legate da intrecci ben costruiti, si dipanano puntata dopo puntata con dialoghi mai sopra le righe ed una sceneggiatura capace di evitare cliché e stereotipi – che non mancano d’essere posti in luce, in chiave critica, fra i vari protagonisti che di volta in volta entrano nel campo d’azione. 

 

Nessuno è escluso da questa critica, dal semplice operaio per giungere alle stanze della politica, le due registe mettono in evidenza quanto ci sia da fare e quanto poco la società civile sia attenta all’argomento.

 

O per lo meno quanto sia sottovalutato, in termini di comprensione sociale, a livello culturale il tema del Revenge porn.

 

Un po' come se fosse una gogliardata di poco conto dell'uno nei confronti dell'altra, quasi fosse un gioco, uno scherzo fra amici e nulla più!

 

Il Merito della serie tv è doppio. Primo, pone in luce un tema scomodo, come quello del sexting, con grande oggettività; secondo, evidenzia, con abilità ed eleganza, amnesie e silenzi del sistema culturale generale, in materia di rispetto della privacy. 

 

Oggi i social hanno lacerato, in maniera dirompente, lo spazio privato facendo sì che l’intimità del singolo, o della coppia, sia una stanza a cielo aperto, sul modello del grande fratello di orwelliana memoria.

 

Tutto è condivisione – ne siamo sicuri? -, con o senza assenso perché apparentemente i social lo consentono – è veramente così? -, azzerando gli spazi privati ed estendendo il campo di immagine ad un pubblico assettato e desideroso di vedere oltre il muro delle scatole private.

Spesso, troppo spesso, vediamo immagini zoomate per mettere in risalto o parti intime di un corpo, o peggio, difetti dello stesso.

 

E questo avviene dai social ai quotidiani che fanno dello scandalo la notizia del giorno.

La vittima prescelta è sempre la donna, il suo corpo e la sua vita privata.

Tutto è permesso, niente è concesso 

 

Peccato di gola della casta maschilista della quale facciamo parte.

Lo stesso linguaggio comune andrebbe ridisegnato in materia di rispetto e riconoscimento della donna! 

 

A latere di questa serie TV spendiamo due righe per una questione non secondaria e che ben si evidenzia nell'intera trama: la ricerca smodata del porno.

 

Mai come in questo periodo storico immagini e video dal contenuto esplicito dilagano, trasversalmente, fra le varie generazioni, investendo sempre più di contenuti sia le chat private, i social media per  concludere il loro viaggio nelle varie redazioni giornalistiche.

 

Si mostra l’esplicito senza alcun timore, e non sarebbe neanche scorretto se le parti in causa fossero consenzienti, ma così non è! Discrasie dell'oggi che rendono ancor più necessaria la presa di coscienza della questione del Revenge porn.

 

Perché vedere questa serie tv? Perché il tema coinvolge tutti. Perché una vittima non può essere abbandonata a se stessa. Perché una vittima è tale e non mai causa.

 

Perché la questione del sexting non è una mera questiome di genere, visto che prevalentemente sono le donne le uniche vittime, ma una questione che riguarda ciascuno.

 

Perché c'è bisogno di una rivoluzione culturale in termini di privacy e social.

È necessario un nuovo confine o la ripresa dei vecchi con nuove tutele.

 

Tutto questo e ben altro è ben scritto e rappresentato in Privacy.

 

 


Aggiungi commento