Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

23/11/24 ore

Immigrazione e cittadinanza, Kyenge: l'Italia ha bisogno di cambiare


  • Florence Ursino

“La mia carica non ha bisogno di essere testimoniata: la vostra presenza ne è la conferma”. Così Cecile Kyenge, ministra per l'integrazione del governo Letta, durante la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria di Roccella Jonica, piccolo comune in provincia di Reggio Calabria.

 

“Il mio ritorno a Roccella, cittadina accogliente, solidale e ospitale dove, tra l'altro, alcuni anni fa ho trascorso in diverse occasioni le vacanze nell'abitazione di una famiglia amica del posto che sin dall'inizio mi ha accolta come una figlia e senza guardare mai il colore della mia pelle – ha detto la ministra – non poteva essere migliore”.

 

Nella seconda giornata del suo tour nel reggino, la ministra ha visitato i luoghi simbolo dell'accoglienza degli immigrati in Calabria – Riace e Roccella Jonica appunto – sottolineando durante gli incontri l'urgenza di portare avanti “idee e progetti validi in termini di interazione più che di integrazione, che diano il senso di una nazione aperta, democratica, solidale e accogliente”.

 

La spinosa questione dello ius soli – ha spiegato Kyenge in presenza delle autorità locali – va avanti perché “non è un capriccio del ministro”, ma è “il Paese che ha bisogno di cambiare la legge sulla cittadinanza”. Nei prossimi mesi arriverà una proposta di legge unica in merito, ha sottolineato ancora la titolare dell'Integrazione che si è detta aperta al “confronto e al dialogo” per la rivisitazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione e ad avviare una fase di riflessione anche sui Cie (Centri di identificazione ed espulsione), soprattutto dopo la chiusura del centro di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, a causa della morte di un immigrato.

 

Ringraziando l'amministrazione comunale roccellese, le associazioni locali di volontariato e le forze dell'ordine “per quanto fatto finora in termini di accoglienza a seguito dei numerosi arrivi di migranti lungo la costa ionica reggina”, Kyenge ha ricordato nuovamente che “guerre, tensioni, fame e povertà sono i veri nemici da combattere, non le persone”.

 

Auspicando dunque un cambio di rotta soprattutto nella mentalità della popolazione e delle istituzioni, la ministra ha infine dichiarato: “Il giorno che mi vedrete girare senza scorta, libera, allora l'Italia sarà cambiata completamente”.


Aggiungi commento