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22/11/24 ore

Droghe, il IX Libro Bianco conferma...



In occasione della giornata internazionale contro il Narco Traffico è stato presentato ieri, presso la Sala Caduti di Nassirija del Senato della Repubblica, il IX Libro Bianco sulle droghe promosso dalla Società della Ragione ONLUS insieme a Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA e Associazione Luca Coscioni e con l'adesione di Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica CGIL, Gruppo Abele, Itaca, ITARDD, LegaCoopSociali, LILA.

 

Si tratta di un manuale di dati, politiche e commenti sui danni collaterali del Testo Unico sulle droghe che riporta al centro dell’attenzione pubblica la mancanza in Italia di politiche e risposte istituzionali in materia.

 

Dallo studio emerge ancora una volta un Paese, l'Italia, capace di rispondere all’emergenza con sanzioni e repressione, misure definitivamente inefficaci in termini di risultati a tutti i livelli.

 

In particolare, dal Libro bianco emerge che:

 

- A 28 anni dalla sua approvazione l’impianto repressivo e sanzionatorio che ispira l’intero Testo Unico sulle sostanze stupefacenti Jervolino-Vassalli continua a essere il principale veicolo di ingresso nel sistema della giustizia italiana e nelle carceri. Quasi il 30% dei detenuti entra in carcere per un articolo di una legge. 14.139 dei 48.144 ingressi in carcere nel 2017 sono stati causati da imputazioni o condanne sulla base dell’art. 73 del Testo unico.

Si tratta del 29,37% degli ingressi in carcere: si conferma l'inversione del trend discendente attivo dal 2012 a seguito della sentenza Torreggiani della CEDU e dall’adozione di politiche deflattive della popolazione detenuta   Il 34,5% dei detenuti lo è per legge sulle droghe. Aumentano dell'8,5% i pesci piccoli. 13.836 detenuti presenti in carcere al 31 dicembre 2017 lo erano a causa del solo art. 73 del Testo unico (sostanzialmente per detenzione a fini di spaccio). Altri 4.981 in associazione con l'art. 74 (associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), solo 976 esclusivamente per l'art. 74. Mentre questi ultimi rimangono sostanzialmente stabili aumentano dell'8,5% i detenuti per solo art. 73. Si tratta complessivamente del 34,36% del totale. I “pesci piccoli” continuano ad aumentare, mentre i consorzi criminali restano fuori dai radar della repressione penale.

 

- Un quarto della popolazione detenuta è tossicodipendente. Record degli ingressi in carcere di persone con uso problematico di sostanze: 34,05%. 14.706 dei 57.608 detenuti al 31/12/2017 sono tossicodipendenti. Il 25,53% del totale. Si consolida l'aumento dopo che il picco post applicazione della Fini-Giovanardi (27,57% nel 2007) era stato riassorbito a seguito di una serie di interventi legislativi correttivi. Preoccupa l'impennata degli ingressi in carcere, che toccano un nuovo record: il 34,05%dei soggetti entrati in carcere nel corso del 2017 era tossicodipendente.

 

- L’attuale legge sulle droghe si conferma il volano delle politiche repressive e carcerarie. Tant'è che senza detenuti per art. 73, o senza tossicodipendenti, non si avrebbe l’attuale sovraffollamento. Nel 2017 si conferma l'aumento delle presenze in carcere, dopo alcuni anni di diminuzione, e aumenta la percentuale di detenuti per violazione della legge sulle droghe. La legislazione sulle droghe e l’uso che ne viene fatto sono decisivi nella determinazione dei saldi della repressione penale: la decarcerizzazione passa attraverso la decriminalizzazione delle condotte legate alla circolazione delle sostanze stupefacenti così come le politiche di tolleranza zero e di controllo sociale coattivo si fondano sulla loro criminalizzazione. Basti pensare che in assenza di detenuti per art. 73. o di quelli dichiarati tossicodipendenti, non vi sarebbe il problema del sovraffollamento carcerario, come indicato dalle simulazioni prodotte in questo libro bianco.

 

- Le misure alternative sono in crescita lieve ma costante negli ultimi anni. Il fatto che il trend prosegua oltre la inversione di tendenza nella popolazione detenuta databile dal 2016 lascia ben sperare per una autonomia delle misure penali di comunità. Restano marginali le misure alternative dedicate: 3.146 sono i condannati ammessi all’affidamento in prova speciale per alcool e tossicodipendenti su 14.706 detenuti tossicodipendenti.

 

- Ulteriori conferme sul ritorno dei processi di controllo coattivo della detenzione e dell’uso di sostanze stupefacenti ci vengono dalle segnalazioni ex art. 75, relative al possesso di sostanze stupefacenti per uso personale, soggetto a sanzioni di tipo amministrativo. Continuano ad aumentare le persone segnalate al Prefetto per consumo di sostanze illecite: da 27.718 del 2015 a 38.613 del 2017: +39,30% (+18,13% rispetto al 2016). Si conferma l'impennata delle segnalazioni dei minori che quadruplicano rispetto al 2015. Aumenta sensibilmente anche il numero delle sanzioni: da 13.509 nel 2015 a 15.581 nel 2017: +15,33% (+18,42% rispetto al 2016). Risulta irrilevante la vocazione “terapeutica” della segnalazione al Prefetto: su 35.860 persone segnalate solo 86 sono state sollecitate a presentare un programma di trattamento socio-sanitario; 10 anni prima erano 3.008. Le sanzioni amministrative riguardano invece il 43,45% dei segnalati, percentuale in aumento rispetto all'anno precedente. La segnalazione al prefetto dei consumatori di sostanze stupefacenti ha quindi natura principalmente sanzionatoria. La repressione colpisce per quasi l’80% i consumatori di cannabinoidi (78,69%), seguono a distanza cocaina (14,39%) e eroina (4,86%) e, in maniera irrilevante, le altre sostanze. Dal 1990 1.214.180 persone sono state segnalate per possesso di sostanze stupefacenti ad uso personale; di queste il 72,81% per derivati della cannabis (884.044)

 

- Restano significativi i dati rispetto alle violazioni dell’art. 187 del Codice della Strada, ovvero guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti. I dati disponibili, parziali (Polizia Stradale 2017) indicano che solo l'1,23% dei conducenti coinvolti in incidenti stradali rilevati dalla sola Polizia Stradale è stato accusato di violazione dell'art. 187 del Codice della strada.

 

- IX Libro Bianco sulle droghe (Presentazione - VIDEO da radioradicale.itp)

 

 


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