APPELLO
per la partecipazione alla
Marcia per DIRITTI UMANI PER TUTTI E OVUNQUE
"Donna Vita Libertà"
promossa dal
Partito Radicale
Roma, 10 dicembre 2022
ore 10
NOI ci appelliamo a tutte le donne e agli uomini di buona volontà dicendo loro: Ucraina – Iran, Kjiv – Teheran: due popoli, stessa lotta per la libertà e la giustizia, senza le quali non ci può essere pace.
NOI ci appelliamo ai potenti di questo Paese, a coloro che incarnano le nostre istituzioni, hanno giurato fedeltà alle leggi della Repubblica, ai valori che rappresentano e prefigurano.
NOI ricordiamo, e ostinatamente ricorderemo, a tutti loro che in Iran è in corso una rivoluzione nonviolenta e pacifica, e che non si può restare inerti e indifferenti di fronte a questo storico e drammatico evento. Ricordiamo, e ostinatamente ricorderemo, che indifferenza e inerzia equivalgono a complicità con gli oppressori e i violenti: colpa dolosa di cui si dovrà rispondere alle nostre coscienze e alle future generazioni: anche per questo saremo giudicati.
NOI ricordiamo che in Iran, da mesi un popolo lotta in modo nonviolento per la conquista di inalienabili diritti brutalmente negati e repressi, affinché sia posta fine al regime della Repubblica islamica per consentire la costituzione di una Repubblica democratica laica parlamentare basata sullo stato di diritto e sul rispetto diritti umani. In Iran, un intero popolo di donne, ragazzi, operai, contadini di lontane e dimenticate province, lotta per essere finalmente liberi di sognare, agire, plasmare il proprio futuro e destino. Un popolo che nonostante i massacri e le violenze che patisce ogni giorno e che non costituiscono “notizia”, alza la testa, strappa il velo e oppone una strenua, pacifica, fiera resistenza alle violenze e agli abusi delle milizie del regime teocratico che da decenni lo opprime.
NOI chiediamo pertanto che Italia, Unione Europea, Occidente, mostrino nei confronti del popolo iraniano la stessa solidarietà e lo stesso sostegno che giustamente si esprime nei confronti del popolo ucraino in lotta contro l’invasione e la guerra scatenata da Vladimir Putin.
NOI chiediamo che non si fornisca più supporto economico-commerciale a Teheran; che sia sospeso ogni accordo con il regime teocratico, nucleare compreso; che si attui un embargo economico-commerciale; che siano sanzionati i membri della struttura di potere della Repubblica islamica in Iran con il divieto di viaggiare nei Paesi dell’Unione europea; che si attivi la giurisdizione extraterritoriale prevista dai codici penali per procedere nei confronti di coloro che si siano macchiati di crimini contro l’umanità come la tortura, il sequestro di minori e le uccisioni extragiudiziali anche se i delitti sono stati commessi all’estero.
NOI siamo a fianco del popolo iraniano come siamo a fianco del popolo ucraino e del popolo russo, anch’esso vittima del regime violento e oppressivo di Putin. Si tratta di difendere e affermare i diritti negati ai tibetani dal regime al potere in Cina, che opprime il suo stesso popolo; nell’Afghanistan dei Taliban, in pressoché tutti i paesi di lingua araba; diritti negati a minoranze e maggioranze cambogiane, montagnard, uigure, rohingya, curde, cecene, cubane, venezuelane…
NOI affermiamo che non vi può essere pace se non sono garantiti, rispettati, tutelati i diritti inviolabili delle persone e dei popoli; non vi può essere pace senza giustizia; le guerre, i conflitti, nascono dalla violazione di questi diritti; l’uguaglianza dei diritti di tutti per tutti è valore irrinunciabile e imprescindibile, fondante delle moderne società democratiche.
NOI questo affermiamo e chiediamo in occasione della Giornata mondiale dei Diritti Umani: giornata che ricorda appunto che questi sono universali, indivisibili, inalienabili.
E QUINDI INVITIAMO TUTTI COLORO CHE VERRANNO A CONOSCENZA DI QUESTO APPELLO
A PARTECIPARE ALLA MARCIA
DONNA VITA LIBERTÀ – DIRITTI UMANI PER TUTTI E OVUNQUE
che si terra’ a Roma il 10 DICEMBRE
(appuntamento alle ORE 10 in PIAZZA DELLA REPUBBLICA.)
APPELLO per i diritti delle DONNE IRANIANE
Al segretario generale delle Nazioni Unite
Allo Special Rapporteur sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie
Al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Ecosoc)
Al Parlamento europeo
Rivolgiamo il nostro accorato appello a che si intervenga con estrema urgenza e con azioni concrete sulla tragedia dell’annientamento della libertà e dei diritti umani civili e politici in atto nella Repubblica islamica dell’Iran.
Lì, con feroce oscurantismo, anche in queste ore, si annientano i diritti fondamentali e il diritto delle donne a disporre della propria libertà e del proprio inviolabile corpo.
Dal 16 settembre larghi strati della popolazione iraniana stanno manifestando in ogni angolo del paese, con grande coraggio, al grido di “Donne, Vita, Libertà”, il loro dolore, la loro rabbia, il loro orgoglio; manifestano in maniera del tutto pacifica contro la violenza di un regime responsabile della morte della giovane ventiduenne iraniana Mahsa Amini, massacrata di botte dalla “Gasht-e Ershad”, la cosiddetta “polizia morale” di Tehran dopo essere stata arrestata per aver osato mostrare una ciocca dei propri capelli.
Sono già centinaia le vittime colpite dalla feroce repressione in corso dal 16 settembre e migliaia sono gli arresti di donne e uomini poi sottoposti a detenzioni arbitrarie e a torture per aver manifestato contro l’obbligo per le donne di indossare l’hijab come prescritto dalle oscure leggi islamiche vigenti.
Secondo l’Iran Human Rights con sede a Oslo, almeno 76 persone sono state uccise da colpi d’arma da fuoco delle forze di sicurezza iraniane.
L’hijab è lo strumento che il regime usa per controllare e sottomettere le donne e, nel contempo, l’insieme della società iraniana.
Poco dopo la sua elezione, il presidente dell’Iran, Ibrahim Raisi, il 15 agosto 2022, ha firmato un decreto imponendo una nuova serie di restrizioni ai costumi delle donne, l’osservanza delle quali è controllata da telecamere di videosorveglianza installate in ogni angolo delle strade delle principali città iraniane. Le trasgressioni vengono punite con pesanti sanzioni e pene detentive.
Condannare e colpire con durezza e intransigenza la barbarie di questo regime che da un antro buio della storia pretende di oscurare la civiltà umana, con la sua espressione e valorizzazione suprema del diritto naturale storicamente acquisito di ciascun individuo alla libertà e alla democrazia, significa salvaguardare quella stessa civiltà in Europa e in tutto il mondo.
Significa dunque salvare la suprema espressione della vita umana, quella autenticamente religiosa che aborrisce ogni forma di violenza nel segno, appunto, nella nonviolenza, dell’amore e del dialogo.
Per questi motivi
Chiediamo che ognuno dei soggetti in indirizzo intervenga, per quanto di propria competenza, presso il Governo iraniano per porre fine alla repressione in atto e per sanzionare i responsabili di questi odiosi crimini.
In difetto di risposta positiva entro un termine congruo, si invita la comunità internazionale a considerare complici dei responsabili anche i decisori politici iraniani che si dimostrano incapaci o non desiderosi di impedire le violenze.
Sottoscrivi l’appello (clicca)
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |