Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

23/11/24 ore

Ferrari, Montezemolo ha perso charme



“Ognuno è necessario, ma nessuno è indispensabile”. Le parole di Sergio Marchionne a proposito della Ferrari e dell’ipotesi di una cambio al comando, per ora comunque non “in agenda”, sono state interpretate come un siluro a Luca Cordero di Montezemolo, nel giorno dell’ennesima giornata nera del Cavallino rampante e dopo sei anni di mancate vittorie.

 

Tuttavia, quest’ultimo non rappresenta un record negativo. Si sono vissuti tempi peggiori: 21 anni passarono infatti prima che nel 2000 Schumacher vincesse con la gloriosa macchina di Maranello. Montezemolo lo ha ricordato, nel momento in cui pare “finita un’epoca”.

 

C’è da dire che il fiduciario di Casa Agnelli non vive una gran bel periodo. In termini di insuccessi il destino si sta riprendendo qualcosa di ciò che gli ha forse donato oltre i reali meriti, accompagnato com’è sempre stato da quell’aura di vincente anche nelle sconfitte o nei mezzi flop. (vedi per esempio il disastro organizzativo dei Mondiali di calcio Italia 90 che nessuno ha mai realmente sottolineato).

 

Eppure, a un certo punto di lui s’era parlato addirittura come del possibile salvatore della patria. La fondazione-pensatoio Italia futura avrebbe dovuto essere il preludio a una sua discesa in campo per il bene del paese. Ma l’idea, fra un tentennamento e l’altro, si sciolse alle ultime elezioni nella Scelta civica di starsene al proprio posto.

 

Nel frattempo, Ferrari a parte, anche altri suoi affari non sono andati come sperato. Non ultimo Italo treno, che rischia il deragliamento in mancanza di un "intervento" statale.

 

Ora, amareggiato, Montezemolo si sfoga e, attraverso la stampa amica di famiglia, fa trapelare la "verità" sull’amata Rossa: “così la faranno diventare americana”. Il richiamo alla difesa dell’italianità della Ferrari c’era d’aspettarselo da un alfiere d.o.c. dell’eccellenza nostrana e del made in Italy.

 

Peccato che, dopo la vendita all’estero di poltrone Frau e, se vogliamo, anche dopo la scelta (legittima) di preferire i treni francesi Alstom per il Nuovo Trasporto Viaggiatori, l’arma patriottica a sua perenne disposizione si sia col tempo spuntata. (A.M.)

 

 


Aggiungi commento