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18/11/24 ore

Caso De Luca, per una legge “a discrezione”


  • Antonio Marulo

Aspettando il pronunciamento della Consulta sulla questione di legittimità costituzionale, secondo i tempi compassati della giustizia italiana, la legge Severino continua a produrre i sui effetti contrastati grazie al caso De Luca, oggi arricchitosi di un nuovo capitolo tragicomico: la sospensione della sospensione.

 

Questo in virtù del solerte intervento del giudice, chiamato a pronunciarsi sul ricorso urgente del neogovernatore della Campania contro l’atto del governo Renzi preso sulla base della suddetta norma.

 

C’era d’aspettarselo, se solo si considera che il tribunale che ha deciso di accogliere la richiesta di De Luca è lo stesso che si pronunciò sul caso De Magistris, anch’egli reintegrato nel suo ruolo, nonostante rientrasse nella casista della discussa legge tarata maldestramente su Berlusconi, almeno se si vuole dar credito alle accuse che giungono da destra.

 

In realtà, al di là del merito e dei presunti casi ad personam, la norma in questione resta prima di tutto una legge fatta male,in quanto - e tanto più - è soggetta a mille interpretazioni che talvolta rasentano la discrezionalità, consentendo al potere giudiziario di influenzare il naturale corso degli eventi politici.

 

C’è chi ha parlato, sempre fra gli esponenti di Forza Italia, di "Giustizia fast food", insolitamente veloce per permettere al sanguigno De Luca di insediarsi e fare le prime nomine. La medesima velocità di decisione che si aspettano quelli che - riporta il corriere.it - “Questa mattina su incarico di esponenti del centrodestra, hanno provveduto a depositare un ricorso innanzi al Tribunale di Napoli chiedendo che, con la stessa urgenza, venga accertato che il sig. De Luca è sospeso di diritto dalla carica sin dal momento della sua proclamazione per effetto dell’automatica e diretta applicazione della Legge Severino”.

 

Eppure, di fronte a un guazzabuglio senza fine, la vera celerità salutare che ci si aspetterebbe è quella del legislatore, per cambiare i connotati di un "mostro giuridico" che sta facendo solo danni.

 

 


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