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24/11/24 ore

Gb, donne vescovo: la Chiesa Anglicana chiede tempo


  • Federica Matteucci

Dopo anni di duro e faticoso lavoro, la Chiesa d’Inghilterra ha deciso ieri di posticipare il voto finale relativo alla questione delle donne vescovo per fare in modo che un emendamento dell’ultimo minuto venga riesaminato.

 

La House of Bishops – guidata dall’Arcivescovo di Canterbury – ha, infatti, presentato recentemente un emendamento al disegno legge che consentirebbe a quanti non accettano le donne vescovo di fare espressamente richiesta di un vescovo di sesso maschile che condivida le proprie credenze e che di conseguenza tutela fortemente gli interessi di quanti si oppongono teologicamente alla leadership femminile, in primo luogo gli evangelici conservatori e gli Anglo-Cattolici.

 

Non è, infatti, sfuggito agli strenui propugnatori della legge sulle donne vescovo che l’emendamento, così formulato, avrebbe perpetrato la disparità fra i sessi all’interno della chiesa. Per questo motivo è stato chiesto che la decisione finale slittasse a dopo l’estate, nella speranza che col tempo il clero si convinca ad abbandonare – o quantomeno a riformulare in maniera significativa – l’emendamento che, a ben vedere, scontenta tutti, dissenzienti compresi, poiché ai loro occhi non sarebbe fonte di garanzie sufficienti.

 

Ora la palla passa nuovamente alla House of Bishops incaricata di rivedere la legge. Il vescovo delle Chiesa Anglicana avrà dunque tutta l’estate per riesaminare l’emendamento e prepararsi a prendere una decisione, attesa per il mese di novembre. Nel frattempo i mesi che ci separano dal nuovo voto saranno inevitabilmente caratterizzati da una convulsa e frenetica attività di lobbying condotta da parte sia dei difensori che degli oppositori delle donne vescovo.

 

Lungi dall’essere “una panacea”, come ha avvertito l’arcivescovo di Canterbury, Dr Rowan Williams, un rinvio darà comunque la possibilità per sbollentare gli animi e “abbassare la temperatura” di un dibattito che, scoppiato durante la seconda riunione del corpo governante della Chiesa, che si è tenuta quest’anno all’Università di York, sembra aver raggiunto la soglia dell’accettabilità.

 

Secondo Celia Thomson, pastore delle cattedrale di Gloucester, l’incapacità della Chiesa di portare avanti la battaglia della donne vescovo che rimane profondamente divisa a riguardo, avrebbe danneggiato la reputazione della stessa; mentre per Tony Baldry membro del parlamento tory nonché rappresentante della chiesa nella House of Commons l’ha equiparata a uno “scontro fra treni”, affermando che qualsiasi fallimento a riguardo potrebbe compromettere la posizione della Chiesa nella House of Lords.


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