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23/11/24 ore

Offeso l'Islam, l'Egitto oscura Youtube


  • Livio Rotondo

Un tribunale egiziano ha imposto a YouTube la condanna di interruzione dei suoi contenuti nel paese per un mese a causa della controversia nata nel settembre scorso all’uscita nelle sale cinematografiche del film “The innocence of Muslims” e alla conseguente messa in rete del trailer.

 

Nelle immagini, oltre ad apparire sullo schermo la figura di Maometto, di cui è vietata nel mondo islamico finanche la rappresentazione, il Profeta viene ripreso in scene di sesso insieme ad altri particolari che hanno offeso particolarmente la comunità musulmana.

 

Il film, accolto con freddezza anche in Europa per i suoi contenuti offensivi e provocatori, aveva portato il mondo arabo a pesanti sollevazioni, alcune delle quali culminati in episodi di violenza; Mountain View aveva accettato di bloccare il video nei paesi dove la rappresentazione di Maometto è considerata illegale ma non negli Usa e nel resto del mondo perché ciò avrebbe violato la libertà di espressione e creato un pericoloso precedente.

 

Tutto ciò nonostante la richiesta di Obama di rimuovere del video dalla rete, la condanna a morte per i protagonisti del film giunta da parte di alcuni leader fondamentalisti e una grande manifestazione di protesta tenutasi a metà ottobre sotto gli uffici di Google a Londra.

 

Ora, però, la decisione del tribunale egiziano di bloccare per un mese YouTube suonerebbe perlomeno insolita sia perché non è chiaro quando e se, questa 'punizione' dovrebbe entrare in vigore né tantomeno se sarà poi efficace vista la “bravura” degli egiziani nell’aggirare il ban della piattaforma video, come è avvenuto il mese scorso per alcuni contenuti di pornografia bloccati.

 

Qualcuno in realtà ipotizza che la chiusura di YouTube a causa della pellicola incriminata sia solo un pretesto per non consentire la diffusione in rete di quei video che denuncerebbero il ritorno nel paese, dopo l’ultima rivoluzione, ad un regime oppressivo e a leggi non più di ispirazione laica.


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